Andrea Palladino
INTERVISTA. Secondo Nando Bonessio, presidente dei Verdi alla Regione Lazio, il piano è «l’occasione per cambiare pagina».
Bonessio, qual è stato l’iter della legge?
Da più di 17 mesi il comitato promotore “Non bruciamoci il futuro”, aveva presentato oltre 12mila firme a sostegno della Proposta di legge. Ma in Consiglio c’è stato un tentativo di dichiararla illegittima, respinto grazie al consigliere Angelo Bonelli. Il 13 luglio siamo riusciti a far votare in Consiglio la delibera che l’ha dichiarata ammissibile. Alla ripresa delle attività consiliari, chiederemo ai presidenti delle commissioni di calendarizzare l’esame e convocare in audizione comitati, associazioni e sindacati.
Come potrebbe cambiare l’attuale gestione del ciclo?
Il “cambio di pagina” prevede: riduzione della produzione dei rifiuti, obbligo di organizzare il riuso di molti beni dismessi, il porta a porta come modello unico per tutti i comuni, centri recupero di materiali da riciclare, raccolta organico, centri di compostaggio. Ma, soprattutto, il superamento del modello inceneritori-discariche: gli invasi serviranno solo per conferire una frazione secca che non supererà il 5-10% del totale dei rifiuti.
I lavori negli invasi di Testa di cane sono iniziati da mesi. La Regione tace, ma i comitati temono che possa essere la prossima discarica di Roma.
Con il commissariamento, la Polverini ha evitato ogni responsabilità e il confronto con i residenti. Insieme al Comitato Malagrotta abbiamo denunciato e fatto interrogazioni sulla questione Testa di Cane. Siamo preoccupati perché i crediti vantati per milioni dall’avv. Cerroni nei confronti degli Enti Locali servono per condizionare le scelte e ancorare lo smaltimento al binomio inceneritore-discarica di proprietà privata. Per questo, denunciamo con forza come, nonostante il Consiglio Regionale si sia impegnato a dichiarare l’intera area di Malagrotta-valle del Rio Galeria zona ad alta criticità ambientale, nulla è stato fatto. Una prassi che impedirebbe di aggiungere nell’area un’ulteriore fonte di inquinamento, anche la discarica a Testa di Cane.
Il principale problema del nuovo Ad di Ama Cappello è la differenziata a Roma, mai partita.
Alemanno ha previsto l’acquisto di 14.000 cassonetti per l’indifferenziata e l’Ama ha affermato l’impossibilità di rispettare il decreto ministeriale che vuole una differenziata al 65% entro il 2012, prevedendo appena il 50% al 2018. Risultato conseguente: il Comune di Roma ha chiesto la deroga al Ministero dell’Ambiente. Il consiglio per Cappello è di escludere la gestione diretta in proprietà della fase finale dello smaltimento (inceneritori e discariche) e di far diventare Ama società leader nazionale nella differenziata, con acquisizione di tecnologie specifiche e realizzazione di impianti a impatto zero. Una rivoluzione in termini di contabilità “socio-ambientale”. Siamo disponibili a confronti e chiederemo al Presidente della Commissione regionale ambiente di convocare Cappello. E suggeriamo di guardare oltreoceano: a S. Francisco il metodo “Rifiuti Zero” è una realtà quotidiana.
http://www.terranews.it/news/2011/08/%C2%ABaddio-al-binomio-discariche-e-inceneritori%C2%BB
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