Andrea Palladino
IL CASO. Inserita nel piano casa una norma che “salva” l’abitazione abusiva del parlamentare del Pdl Claudio Fazzone nel comune pontino che Maroni voleva sciogliere per mafia.
Passerà alla storia come il comma Fondi quel codicillo inserito alla chetichella nel maxi emendamento al collegato della legge di assestamento di bilancio della Regione Lazio. Un nome complesso, con una decina di righe contorte, difficili da comprendere, racchiuse nel comma 153 di un unico articolo, che salva la casa del senatore fondano Claudio Fazzone e di almeno altri due personaggi chiave della città del sud pontino, il duo Garruzzo e La Rosa. Calabresi di peso, con un curriculum giudiziario di notevole spessore, che mai hanno nascosto il loro appoggio incondizionato a Fazzone. Le ville di questo gruppo variopinto del sud pontino sono state messe in salvo dalle accuse di abusivismo, che la Procura di Latina da anni aveva promosso, grazie alla mano tesa dal voto notturno in consiglio regionale.
Le maison dei notabili di Fondi – oltre a Fazzone, nell’elenco compare la casa di un noto oculista e la residenza della famiglia La Rosa-Garruzzo – erano state costruite con l’autorizzazione di alcune varianti rilasciate dall’amministrazione comunale negli anni passati. Quell’atto, però, era risultato – secondo la magistratura – illegittimo, tanto da far scattare un’indagine nei confronti della moglie e della cugina di Fazzone, titolari della villa sulla collina di Fondi. Un provvedimento poi esteso anche agli intestatari dei casali La Rosa e Garruzzo. Il comma 153 approvato dalla maggioranza in Consiglio regionale del Lazio indica una sorta d’interpretazione autentica della norma, salvando le costruzioni contestate. L’approvazione del collegato alla legge di assestamento di bilancio è avvenuta in silenzio, saltando ogni confronto in consiglio regionale.
Secondo alcune fonti, normalmente ben informate, sulla norma salva ville di Fondi non vi sarebbe stata nessuna trattativa neanche all’interno della maggioranza del centrodestra. Il testo definitivo è arrivato nelle mani dei consiglieri solo pochi minuti prima del voto, quando l’opposizione aveva già lasciato l’aula in segno di protesta. Claudio Fazzone, senatore del Pdl al secondo mandato, è stato presidente del consiglio regionale del Lazio fino al 2005. Durante la lunga inchiesta che aveva portato alla richiesta di scioglimento del comune di Fondi, Fazzone ha sempre difeso la giunta guidata da Luigi Parisella – suo fido alleato del Pdl pontino – negando quello che la Dda di Roma ha sempre sostenuto, ovvero la presenza consolidata della Camorra e della ‘Ndrangheta nella sua città natale.
Nelle ultime elezioni regionali è stato nuovamente eletto consigliere, lasciando poi il posto a Romolo Del Balzo, politico di Minturno da sempre fedele al gruppo di Fondi. Del Balzo è stato arrestato lo scorso anno per una storia di presunte truffe nella gestione della raccolta dei rifiuti nel sud pontino ed oggi ricopre la delicata carica di presidente della commissione regionale per le Olimpiadi. Degno di particolare nota è poi un altro personaggio fondano graziato dal comma 153, Vincenzo Garruzzo. Originario della Calabria, “Zi’ Vincenzo”, com’è conosciuto nel sud pontino, è stato arrestato nel 2008 durante l’inchiesta Damasco della Dda di Roma, per il reato di usura.
Oggi è sotto processo davanti al Tribunale di Latina ed è difeso dallo studio di Massimo Procaccini, ex magistrato e padre del compagno del ministro Claudia Meloni, che per Fondi ha mostrato di avere un’attenzione particolare. Durante i suoi comizi in terra pontina, Meloni ha strenuamente difeso la giunta che il suo collega di governo Roberto Maroni voleva commissariare per infiltrazione mafiosa. E alla fine in seno al governo Berlusconi ha prevalso la corrente più strettamente legata al senatore Claudio Fazzone, vero ras politico della zona. Lo stesso governatore deve la sua elezione al pacchetto di voti che il Pdl della bassa provincia di Latina ha saputo blindare.
I legami stretti che esistono tra il Pdl della provincia di Latina e il governo regionale sono apparsi già evidenti prima del voto, quando Renata Polverini venne a Fondi per presentare la sua candidatura. Fu Claudio Fazzone in persona a garantirgli una platea festante, con un’organizzazione impeccabile affidata ad un gruppo di vigilantes locali, e una platea piena di famiglie festanti, pronte ad acclamare il futuro governatore della regione Lazio. Un’accoglienza difficile da dimenticare.
http://www.terranews.it/news/2011/08/condono-ad-personam-il-senatore-di-fondi
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