Giovedì 04 Agosto 2011|Edizione: LATINA|Pagina 43 Il messaggero
di MAURO EVANGELISTI
Il consiglio regionale approva il piano casa. Il sì del centrodestra è arrivato ieri sera, verso le 22, al termine di un lungo dibattito che era cominciato otto giorni fa: 41 voti a favore, 22 contrari. La minoranza ha contestato la formula del maxi sub emendamento (su quello ha abbandonato l’aula), utilizzata dalla giunta per velocizzare i tempi e fare decadere 180 emendamenti. «È una legge che la gente aspettava», ha spiegato il presidente della Regione, Renata Polverini.
Secondo Teodoro Buontempo (assessore regionale alla Casa de La Destra) fra gli elementi importanti del piano c’è l’introduzione del «mutuo sociale, rappresenterà un’innovazione che sicuramente verrà imitata da altre Regioni e che, comunque, per la prima volta renderà possibile anche ai giovani con lavoro precario di diventare proprietari della propria abitazione. E questo significativo risultato consentirà alle categorie più povere di svincolarsi dalle vessazioni bancarie, in quanto sarà la Regione stessa a garantire il diritto di proprietà». «È una legge equilibrata che dà più case, più edilizia e più lavoro, all’interno di regole più flessibili e più semplici. È quello che i cittadini ci chiedono», ha spiegato Luciano Ciocchetti, vicepresidente della Regione e assessore all’Urbanistica. Il presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese: «Sono convinto che la concretezza e l’attuabilità della nuova legge sul piano casa riusciranno a colmare le aspettative che sia i cittadini, sia le associazioni di categoria avevano riposto nel lavoro della Giunta Polverini». Il presidente della Regione, Renata Polverini, ha invece sottolineato, per mettere fine alla polemica sollevata dal ministro ai Beni culturali, Giancarlo Galan, che ieri mattina ha incontrato il segretario nazionale del Pdl, Angelino Alfano, «il quale ha ribadito il suo sostegno alla giunta e al Consiglio regionale del Lazio per il varo del Piano casa». Critica l’opposizione, sia nel merito, sia nel metodo. Luigi Nieri (Sel): «La denuncia delle opposizioni riguardo il saccheggio del territorio e la devastazione dei beni culturali trova conferma nelle parole del ministro». Claudio Moscardelli (Pd): «È stata fatta una grave violazione della procedura». Anche Rocco Berardo, dei Radicali, e Angelo Bonelli, dei Verdi, sono stati molto critici sulle procedure seguite, non risparmiando accuse al presidente del Consiglio regionale, Mario Abbruzzese. Bucci (Idv): «È stata scritta una pessima pagina nella storia del consiglio regionale». Il Pd ha annunciato la raccolta di firme per un referendum sul piano casa.
Dalla maggioranza, il capogruppo del Pdl, Franco Fiorito, ha osservato: «Il Piano casa è l’ennesima promessa mantenuta da questa maggioranza. I cittadini del Lazio possono finalmente usufruire di un provvedimento epocale, che servirà a rilanciare l’economia e l’occupazione nella nostra Regione. Oggi più che mai, in un contesto di congiuntura economica, il Piano casa appare indispensabile per rispondere alla crisi del settore edilizio e permettere di affrontare in maniera diretta e concreta l’emergenza abitativa». Francesco Carducci, capogruppo Udc: «È un’opportunità per le famiglie e aiuterà il rilancio». Ieri c’è stato anche spazio per un giallo, a causa dell’emendamento 9 bis, secondo la minoranza «dettato da Alemanno». Ciocchetti lo ha poi ritirato: «È stato un errore del copia e incolla». Infine ha concluso Renata Polverini: «Vorrei dire una cosa scherzosamente. Abbiamo messo le cose a posto. Il consigliere Pd Claudio Moscardelli ci ha chiarito che Giancarlo Galan è un ministro di un governo di centro destra e che i berlusconiani siamo noi. Almeno sotto questo punto di vista ci siamo chiariti una volta per tutti».
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Giovedì 04 Agosto 2011|Edizione: LATINA|Pagina 43
Cosa prevede il piano casa votato ieri? In primo luogo sarà applicato a tutti gli edifici costruiti legittimamente (o per i quali c’è stata la sanatoria) ma anche a quelli non ultimati. Riguarda inoltre le zone agricole e le zone più urbanizzate delle aree naturali protette. «Sono esclusi - spiegano dall’ufficio stampa del Consiglio regionale - gli insediamenti urbani storici come individuati dal piano territoriale paesaggistico regionale».
Una delle parti più attese è quella che consente l’ampliamento di edifici esistenti. Potranno essere eseguiti in aderenza, ma non in sopraelevazione, in rispetto delle normative sulla bioedilizia. Per quanto riguarda gli immobili residenziali vale anche per gli immobili di dimensioni superiori a mille metri cubi. L’incremento massimo è del 20 per cento, per un massimo di 70 metri quadrati. Il limite del 20 per cento vale per immobili non residenziali, per un massimo di 200 metri quadri. Se la destinazione è di attività produttive e artigianali il limite è del 25 per cento.
Per edifici non residenziali dismessi è consentito il cambio di destinazione d’uso, con un ampliamento del 30 per cento. Una quota del 30-35 per cento andrà però alla locazione di appartamenti a canone concordato. Prevista anche la possibilità di realizzare abitazioni in aree non residenziali per un massimo di 10 mila metri quadrati, ma il 30 per cento andrà all’housing sociale. Lunga la lista delle possibilità per la demolizione e la ricostruzione.
Altri punti importanti. Interventi di recupero a fini residenziali in deroga agli strumenti urbanistici di volumi accessori, pertinenziali (ad esempio garage e locali di servizio); programmi di riqualificazione urbana (demolizioni e ricostruzioni con spostamento delle cubature in zone differenti).
S’insiste molto sulla valenza dello strumento del mutuo sociale, «ideato per consentire l’acquisto di case, in particolare degli alloggi Ater o degli alloggi di edilizia sovvenzionata. Tali mutui copriranno l’intero prezzo dell’immobile, avranno un tasso d’interesse dell’uno per cento, rate non superiori al 20 per cento del reddito del beneficiario».
http://www.edilportale.com/news/2011/08/normativa/lazio-tour-de-force-del-consiglio-regionale-per-il-nuovo-piano-casa_23679_15.html
Lazio, tour de force del Consiglio regionale per il nuovo Piano Casa
Attesa per oggi l’approvazione delle nuove norme. Opposizione: ‘legge per legalizzare le illegalità’. INU: ‘deroga generalizzata ai piani comunali’
03/08/2011 - Una settimana molto impegnativa, quella appena trascorsa, per il Consiglio regionale del Lazio. All’ordine del giorno di tutte le sedute il ddl di modifica del Piano Casa.
La discussione è iniziata il 27 luglio scorso e sta procedendo con riunioni-fiume del Consiglio regionale che dovrà approvare la nuova legge entro agosto, prima della scadenza del Piano Casa precedente (Lr 21/2009).
La notte scorsa l’Assessore all’Urbanistica, Luciano Ciocchetti, ha presentato tre 'sub emendamenti generali': il primo sostituisce tutti gli articoli della legge, il secondo contiene il ritiro di tutti gli altri articoli , il terzo sostituisce tutti gli emendamenti aggiuntivi presentati dalla giunta. Di conseguenza, decadono tutti gli emendamenti presentati da maggioranza e opposizione. Nelle intenzioni della maggioranza, questo consentirà di arrivare all'approvazione definitiva entro la giornata di oggi 3 agosto.
La scorsa settimana l’Assessore Ciocchetti, ha avviato l’esame del provvedimento spiegando che la proposta di legge introduce “una nuova cultura urbanistica: no al consumo di nuovo territorio, sì alla riqualificazione urbana, del recupero, del riutilizzo, anche attraverso il ricorso a materiali ecocompatibili e il rispetto delle norme sul risparmio energetico”. “Con questa proposta di legge - ha detto - non favoriamo i grandi costruttori, ma accompagniamo fuori dalla crisi le piccole e medie imprese”. “Soltanto per quanto riguarda gli ampliamenti degli alloggi esistenti, sono realizzabili 3,1 milioni di metri cubi, che vogliono dire 21mila occupati in più”.
Un “canale per reperire aree - ha spiegato ancora l’assessore - sono i cambi di destinazione d’uso delle strutture dismesse inserite nel tessuto delle città. Per la prima volta leghiamo la valorizzazione di queste zone con un beneficio sociale: il 30% degli alloggi sarà destinato a edilizia sociale”. “Infine nel Piano Casa c'è il tema della riqualificazione urbana, in particolare delle periferie. Dobbiamo rinnovare le nostre città con interventi di demolizione e ricostruzione. Anche per recuperare zone di pregio, ad esempio le nostre coste” - ha concluso.
Il presidente della commissione Urbanistica, Roberto Buonasorte, ha ricordato che con la legge del 2009 approvata dal centro sinistra, sono state presentate poco più di 100 domande, perché “conteneva troppi no, troppi divieti. Penso alle zone agricole, dove con la nostra proposta saranno permessi gli interventi”.
Durissime le critiche dell’opposizione: per Angelo Bonelli (Verdi), si tratta di una “legge refrattaria alle regole, una legge per legalizzare le illegalità”. “Cosa c’entra - ha chiesto Bonelli - la realizzazione di nuovi porti con il Piano Casa? Cosa c’entrano nuove cave in zone tutelate? Cosa c’entra la realizzazione di impianti sciistici al Terminillo? Il Piano Casa, insomma, è diventato la chiave per devastare zone di pregio”.
Per il vicepresidente della commissione Urbanistica, Claudio Moscardelli (Pd), il disegno di legge di modifica stravolge l’impostazione della legge precedente che “nacque in un clima di grande prudenza” e rappresenta una “vera e propria legislazione sulla speculazione edilizia”, mentre per Marco Di Stefano (Pd), la legge “parla di tutto meno che di casa. Parla di cave, di impianti sportivi, di centri commerciali e di porti, parla ai grandi costruttori, non alle famiglie, non a chi ha davvero bisogno della casa, parla a chi vende appartamenti a non meno di 5mila euro a metro quadro nella periferia di Roma. La crisi economica non si risolve con i condoni, non si risolve espropriando i Comuni dei loro poteri di programmazione dello sviluppo del loro territorio”.
L’assessore all’Urbanistica Ciocchetti ha ricordato che la legge è urgente “perché ad agosto scade il Piano Casa precedente e anche perché a settembre, in mancanza di norme regionali, entreranno automaticamente in vigore quelle nazionali”.
Si tratta - ricordiamo - del Decreto Sviluppo che chiede alle Regioni di approvare leggi per la riqualificazione urbana attraverso il riconoscimento di premi volumetrici e cambi di destinazione d’uso in caso di interventi di demolizione e ricostruzione. In mancanza delle norme locali possono essere applicate le percentuali di ampliamento fissate dalla legge nazionale (20% sul residenziale e 10% sugli edifici a uso diverso). La previsione deve però essere confermata dalla conversione in legge. Ma su questo la regione Lazio si è già dichiarata in regola con le richieste del DL Sviluppo (leggi tutto).
Preoccupazione è stata espressa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica, sezione Lazio: “sotto la dizione di ‘Piano Casa’ - ha affermato l’INU in una nota - c'è una deroga generalizzata, promossa dallo Stato e dalle Regioni, ai piani urbanistici comunali. Una sorta di sospensione emergenziale dei poteri di governo del territorio, attribuiti costituzionalmente ai Comuni, in aperto contrasto con il principio di sussidiarietà. Tale sospensione nel primo Piano Casa del 2009 durava 2 anni ed era motivata con l'urgenza del rilancio economico. Oggi, dopo due anni di scarsissimi risultati, la sospensione viene prorogata ed allargata”.
“Il Piano Casa della Regione Lazio - continua la nota - amplia gli obiettivi, già presenti nella precedente legge 21/2009, di riqualificazione ambientale e delle periferie, ma li affida a progetti edilizi in deroga ai piani, autocertificati da un tecnico privato. Ammette cambi di destinazione d'uso delle aree produttive, prevede demolizioni e ricostruzioni nelle zone storiche, consente interventi di sostituzione edilizia ed ampliamento nei parchi e nelle aree di pregio (non per delocalizzare gli insediamenti, ma per appesantirli). In altre parole produce nuove rendite a vantaggio dei pochi che riusciranno a salire sul treno della deroga. Non è questa la strada della riqualificazione, che richiede piani urbanistici comunali che esprimano gli indirizzi pubblici sui diversi contesti territoriali, e programmi di intervento che recuperino le rendite generate dalle trasformazioni a vantaggio della città esistente”.
“L’unica nota positiva - conclude l’INU - sembra essere l’estensione a tutto il Lazio della riserva ‘perequativa’ per l'edilizia sociale sul 20% delle aree private di trasformazione urbanistica, come già stabilito dal PRG di Roma. Ma questa sola norma che rafforza il governo del territorio è inserita in un provvedimento complessivamente derogatorio. E la sottrazione ai Comuni dei poteri di governo del territorio può diventare un sistema ordinario di formazione del consenso per il legislatore?”.
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la bozza del disegno di legge prima dell'approvazione
http://www.edilportale.com/normativa/bozza-non-ancora-in-vigore/2010/79/regione-lazio-modifiche-alla-legge-regionale-11-agosto-2009-n.-21-%28misure-straordinarie-per-il-settore_11843.html
la vigente legge regionale n. 21 del 2009
http://www.edilportale.com/normativa/legge-regionale/2009/21/regione-lazio-misure-straordinarie-per-il-settore-edilizio-e-interventi-per-l-edilizia-residenziale_11135.html
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