Rossella Anitori
AMBIENTE. Presentato ieri a Stoccolma il nuovo Rapporto dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep): «Contro la fame e siccità è necessario salvaguardare degli ecosistemi».
Tra meno di quarant’anni sul pianeta ci saranno 9 miliardi di individui e per dissetare l’intera popolazione mondiale servirà il doppio dell’acqua utilizzata attualmente. È quanto emerge dal nuovo rapporto del Programma delle Nazioni unite per l’ambiente (Unep) redatto in collaborazione con l’Istituto internazionale di gestione dell’acqua (Iwmi) e altre 19 organizzazioni, presentato ieri a Stoccolma in occasione dell’apertura della Settimana mondiale dell’acqua. Bisogna correre ai ripari, avvertono gli esperti, per garantire a tutti l’approvvigionamento idrico c’è bisogno di una svolta radicale nelle politiche di gestione delle risorse naturali. «Attualmente 1,6 miliardi di persone vivono in zone già colpite dalla siccità e potranno rapidamente arrivare a due miliardi se tutto resterà come ora», sottolinea il documento.
«Se rimangono le stesse attività agricole» e «i regimi alimentari attuali», se «continua a crescere l’urbanizzazione, la quantità d’acqua necessaria per l’agricoltura che oggi è di 7.130 chilometri cubici, aumenterà dal 70 al 90 per cento per nutrire nove miliardi di persone entro il 2050». Particolarmente critica la situazione delle grande metropoli. Per compensare la mancanza di acqua che colpisce una percentuale sempre maggiore della popolazione urbana, ha spiegato nel suo discorso d’apertura della conferenza Gunilla Carlsson, ministro degli Aiuti internazionali della Svezia, abbiamo «più che mai bisogno di nuove tecnologie e nuove politiche». Gli investimenti in infrastutture idriche non hanno seguito il ritmo dell’urbanizzazione e ancora una persona su 6 sul pianeta non ha acqua sufficiente per sopravvivere. Serve, dunque, una gestione adeguata ma anche investimenti mirati. Per gli esperti bisogna puntare sugli ecosistemi sani che siano in grado di fornire cibo oltre a diversi servizi come la depurazione delle acque e la regolazione delle inondazioni.
Il Rapporto richiama l’attenzione sulla diversificazione delle colture, l’impianto di alberi in terreni agricoli e il miglioramento della raccolta dell’acqua piovana che, assieme ad altre iniziative pratiche, potrebbero contribuire a ridurre la scarsità d’acqua e soddisfare le esigenze alimentari della popolazione mondiale in costante crescita. Secondo l’Unep, la tutela della natura può aumentare la produzione di cibo, migliorare la resistenza ai cambiamenti climatici e apportare benefici economici alle comunità più povere. Se non si terrà in conto il carattere di ecosistema di piantagioni e altre fonti alimentari, avverte il rapporto, il processo di impoverimento delle risorse produrrà un calo della produzione del 25 per cento nel 2050.
http://www.terranews.it/news/2011/08/acqua-dissetare-il-pianeta-nel-2050-ne-servira-il-doppio
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