Mazzocchio, la zona industriale che ha sottratto il terreno più fertile al comune di Pontinia attraendo investimenti sbagliati. Dall'epoca della cassa per il mezzogiorno con finanziamenti per stabilimenti poi chiusi dopo pochi mesi e tanti soldi rubati alle casse dello stato. Con la cassa integrazione che ha permesso un notevole benessere ai fortunati che magari avevano seconde o terze attività. Artigianali, agricole e commerciali. Anche qualche amministratore (o familiare) ne ha usufruito. Era la fine degli anni '70 e l'inizio degli '80. Arrivando all'attualità il mancato decollo della zona industriale continua ad attrarre progetti sbagliati e malaffare. Come l'interramento dei fusti tossici denunciato all'antimafia che amministratori, enti e politici hanno preferito seppellire nella memoria anziché mettere in luce le cose non vanno. Incidenti (stradali, dell'autobotte del gas, incendi) e degrado per un'area che forse né il comune, né il consorzio industriale hanno mai voluto o potuto far decollare. Molte piccole realtà imprenditoriali, per fortuna, si sono sviluppate dando lavoro a diverse centinaia di famiglie. Ci sono altri esempi positivi. Come l'impianto fotovoltaico, una volta tanto in zona industriale. (alcune immagini
http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/06/pontinia-mazzocchio-impianto.html ). Diversi fallimenti con attività che nascono e prosperano sui beni affittati dai curatori fallimentari in attesa dell'asta che per un motivo o per l'altro non assegna il bene anche dopo diversi anni. Oppure immobili acquistati dai fallimenti, magari frazionati con destinazione d'uso (sempre industriale) che non sempre è consona alle dimensioni dell'immobile. Anche incendi su uno stabilimento dove avveniva il riciclo dei rifiuti solidi urbani diversi dalla frazione umida (carta, vetro, plastica, metalli). Dopo alcuni anni rimangono le rovine, forse il pericolo di crollo e di inquinamento. Dagli enti e dalle istituzioni nulla trapela sullo stato dei luoghi. Serbatoi i vetroresina aggrediti dalle fiamme e altro materiale con le strutture in pessime condizioni. (alcune immagini http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/06/pontinia-mazzocchio-impianto.html ). Poi sempre nella zona sappiamo di altri progetti contestati, come l'impianto di compostaggio o incompatibili come le centrali a turbogas e a biomasse. Tutte adiacenti o in vicinanza tra di loro: impianto trattamento rifiuti solidi urbani danneggiato gravemente dalle fiamme, impianto di compostaggio, centrali a turbogas e a biomasse come a voler infierire su questo territorio. E' chiaro che non si vuole far decollare questa zona industriale, non si vogliono attrarre investimenti e aziende. Chi si vorrebbe installare in questo degrado? Solo i progetti più devastanti per il territorio. A completamento, appena al di fuori dell'area industriale un altro caso strano: la scomparsa della strada che esisteva da prima della nascita di Pontinia. (alcune immagini http://pontiniaecologia.blogspot.com/2011/06/pontinia-la-strada-scomparsa.html). Difficile immaginare un reale interesse dagli amministratori per questa zona, in queste condizioni. Giorgio Libralato
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