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27/06/11 L'esposizione a radiazioni scoperta nel cancro alla tiroide a Chernobyl
« inserito:: Oggi alle 08:21:01 »
Le impronte dell’esposizione alle radiazioni scoperte nel cancro alla tiroide
Traduzione di ProgettoHumus da http://www.healthcanal.com
Nella foto: Julia Hess, Prof. Dr. Horst Zitzelsberger, Dott. Kristian Unger
Neuherberg (Germania): Gli scienziati dell’Helmholtz Zentrum München hanno scoperto una variazione genetica del cancro alla tiroide che mostra tracce di una sua precedente esposizione alle radiazioni ionizzanti. Il gene marcatore, la cosidetta “impronta digitale della radiazione”, è stato identificato nei casi di cancro alla tiroide delle vittime di Chernobyl ed era assente nei pazienti senza storia di esposizione alla radioattività. I risultati sono stati pubblicati sull’ultimo numero di PNAS
Il team di ricerca, guidato dal Prof. Horst Zitzelsberger e dal Dr. Kristian Unger, dell’unità delle radiazioni Citogenitche del Zentrums Helmholtz München, in collaborazione con il Prof. Geraldine Thomas, dell'Imperial College di Londra, ha studiato i tumori alla tiroide dei bambini esposti alle conseguenze dello iodio radioattivo proveniente dall’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl. I ricercatori hanno confrontato l’informazione genetica da questi tumori con quella che si trova nello stesso tipo di patologia riscontrata nei bambini nati più di un anno dopo l’esplosione, dopo che lo iodio radioattivo era decaduto a distanza. Il numero di coppie di un piccolo frammento del cromosoma 7 erano maggiori solo nei tumori dei bambini irradiati, stabilendo questo come uno dei marcatori genetici che indica l’eziologia radioattiva del cancro.
Questa è la prima scoperta di questo tipo a 25 anni di distanza dall’incidente, dove gli scienziati sono stati in grado di effettuare una discriminante tra i tumori provocati dalla contaminazione radioattiva a quelli che sorgono naturalmente.
Il Prof. Zitzelsberger attribuisce il successo di questo studio all’attenta raccolta di documentazione effettuata dalla “Banca dei tumori di Chernobyl”. Questa raccolta unica di materiale ha reso possibile per il team di ricerca di confrontare, per la prima volta, i tumori dei bambini della stessa età ed il background regionale.
La disponibilità del “marcatore genetico”, secondo il Prof. Zitzelsberger, permetterà di migliorare sia la diagnosi clinica del cancro alla tiroide e la comprensione di come lo iodio radioattivo causi lo sviluppo della malattia. Negli studi futuri, finanziati dall’EURATOM all’interno del progetto “EpiRadBio”, il gruppo estenderà lo studio per determinare se l’”impronta digitale genetica” è in grado di indicare il livello di esposizione necessaria a causare il cancro.
Informazioni aggiuntive:
Pubblicazione originale
Foto: Nei carcinomi papillari della tiroide, più copie del gene CLIP2 (rosso) vengono più rilevate rispetto al gene di riferimento (verde).
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