Sembra una costante dei "grandi progetti" per Pontinia.
Il gruppo Acea (protagonista per la centrale a turbogas) ha subito accertamenti e contestazioni per la gestione dell'acqua a Frosinone, come in Bolivia. Poi, insieme alla Regione Lazio, sanzioni dalla comunità europea per gli aiuti energetici. Tra gli altri. Poi è subentrata, nel progetto della turbogas, la Gdf-Suez altri problemi dalla commissaria alla concorrenza. Quindi per lo stesso gruppo sociale che ha proposto il progetto della principale centrale a biomasse di Pontinia, nella centrale "gemella" di Bando d'Argenta, l'arresto di alcuni responsabili e la chiusura dell'impianto per una serie di reati. Adesso il progetto del Megastore (una parola che significa un centro commerciale nella campagna di Pontinia di 40 - 50 mila mq) di Mesa. Di proprietà della Reckitt Benckiser anch'essa multata dall'antitrust. Non c'è che dire. Ai progetti "migliori" del comune di Pontinia, scelti o approvati dai "migliori" politici e amministratori di Pontinia, c'è la costante delle società "migliori". Giorgio Libralato
http://affaritaliani.libero.it/economia/cosmetici_multa_antitrust151210.html
Cosmetici/ Maxi-multa dell'Antitrust a 15 big
Mercoledí 15.12.2010 20:55
L'Antitrust ha comminato sanzioni per oltre 81 milioni di euro a 15 imprese per avere coordinato, nel settore cosmetico, aumenti dei prezzi di listino su prodotti destinati alla grande distribuzione. Le multe sono state inflitte a Unilever Italia-Holindgs, Colgate-Palmolive, Procter&Gamble, Reckitt-Benckiser Holdings (Italia), Sara Lee Household & Body Care Italy, L'Oreal Italia, Societa' Italo-Britannica L.Manetti-H.Roberts &co., Beiersdorf, Johnson&Johnson, Mirato, Paglieri Profumi, Ludovico Martelli, Weruska&Joel, Glaxosmithkline, Consumer HealthCare, Sunstar Suisse.
Sanzionata anche l'Associazione Italiana Industria di Marca-Centromarca. E' stata esentata dalla sanzione Henkel, che ha denunciato l'intesa; sanzione ridotta a Colgate-Palmolive e Procter&Gamble rispettivamente del 50% e del 40%, che hanno aderito al programma di clemenza dopo l'autodenuncia di Henkel, con autonomi contributi di prova.
Il cartello, spiega l'Autorita' Antitrust, "si e' realizzato attraverso un costante e pervasivo scambio di informazioni sulle principali variabili concorrenziali: dagli aumenti dei prezzi di listino dei prodotti per la cura personale (quali saponi, detergenti, profumi, creme, dentifrici) alle condizioni di negoziazione con gli operatori della distribuzione. Il risultato e' stato un allineamento generalizzato e costante degli aumenti dei prezzi di listino agli operatori della Gdo, normalmente superiore al tasso di inflazione annuale".
La sanzione piu' pesante e' toccata a L'Oreal Italia, per 26 milioni 977.500 euro, e a Unilever Italia-Holdings per 18 milioni 766.440 euro.
http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief-cover/51531-la-giustizia-colpisce-eon-e-gdf-suez
La giustizia colpisce Eon e Gdf-Suez
9 luglio 2009
“Kroes colpisce i giganti dell'energia”, titola il quotidiano olandese Trouw. Secondo la commissaria alla concorrenza Neelie Kroes, le società di gas Eon (tedesca) e Gdf-Suez (francese) “occupano una posizione privilegiata e hanno sfruttato i consumatori”, il motivo per cui gli viene imposta una sanzione di 553 milioni di euro a testa, la più alta mai inflitta al settore energetico. La loro intesa sui prezzi risale al 1975, quando le due società si impegnarono a non vendere gas sui rispettivi mercati al momento della costruzione di un gasdotto proveniente dalla Russia. L'accordo non costituiva un problema all'epoca, poiché il mercato dell'energia era pubblico, ma è stato mantenuto fino al 2005, dopo l'apertura del mercato del gas in Francia e in Germania.
Le due società hanno ignorato anche le direttiva europea che nel 2000 stipulava una liberalizzazione totale del mercato del gas, il tutto per tenere i prezzi al livello desiderato. La commissaria europea spiega che “i consumatori hanno pagato il gas troppo caro, le società hanno ricavato utili eccessivi e ostacolato la concorrenza”. L'ammontare della sanzione sembra elevato, ma Eon e Gdf-Suez “non faranno alcuna fatica a pagarle”, sottolinea il giornale, che ricorda che nel primo trimestre hanno dichiarato fatturati lordi rispettivamente di 3,1 e 5,3 miliardi di euro.
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