Il consiglio sulle fonti green consiglia di raggiungere l'obiettivo nel 2030
Fissare al 45% il traguardo 2030 per le energie rinnovabili farà bene anche all'occupazione. Secondo lo studio illustrato oggi dall'Erec (European renewable energy council) che ha lanciato l'obiettivo 45% ciò porterebbe a circa 4,4 milioni i posti lavoro nel settore energetico verde, con un aumento annuale dal 2020 di circa il 6%.
A fare la parte del leone nelle tabelle pubblicate nello studio è il mercato della bioenergia, che impiegherà circa un milione e mezzo di lavoratori. In grande espansione si annuncia anche il settore del solare termico con un'offerta di lavoro di poco inferiore rispetto alla bioenergia. E anche il campo dell'elettricita' geotermica allargherà le sue potenzialità in termini di posti lavoro, occupando circa mezzo milione di lavoratori.
Stabili, rispetto ai dati 2020, rimarranno invece i mercati occupazionali dell'idroelettrico e dell'eolico.
"La politica energetica dell'Ue deve essere orientata a far raggiungere ai capi di stato l'impegno di ridurre le emissioni di gas serra del 80-95% entro il 2050 - ha dichiarato Arthouros Zervos, presidente di Erec – Per mantenere una posizione di preminenza in termini di competitività, abbiamo bisogno di un obiettivo giuridicamente vincolante per le energie rinnovabili del 45% entro il 2030".
Secondo l'ente, un target intermedio più spinto rappresenterebbe "un chiaro segnale per gli investitori a sbloccare gli investimenti privati". Per l'Erec, inoltre, in questo modo l'Europa riuscirebbe a garantirsi il mantenimento della sua leadership internazionale in materia di tecnologia delle rinnovabili.
Fonte: Ansa
27 maggio 2011
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