Secondo La Provincia, Ernesto Bilotta, assessore con la giunta Tombolillo sarebbe il candidato della destra contro Tombolillo. Scilipoti fa scuola.
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La Provincia 5 marzo 2011
Il centrodestra, o almeno una sua consistente parte, si è riunita l'altro ieri per parlare del prossimo candidato a sindaco
Sabato 05 Marzo 2011Area Terracina,pagina 26e-mailprint
Il centrodestra, o almeno una sua consistente parte, si è riunita l'altro ieri per parlare del prossimo candidato a sindaco. Tra conferme e smentite delle voci dei giorni scorsi, parecchi dei protagonisti dello scenario politico pontiniano hanno cercato di stringere i tempi. Tra i presenti Iccio Corradini, coordinatore del Pdl - anche se contestato dai vertici provinciali, almeno a stare a Torelli -, Sandro Novelli, Romeo Emiliozzi, Alessandro Marson - ma come auditore, in rappresentanza dell'associazione Orme Pontine -, Umberto Sciscione, Giuseppe Belli. Grandi assenti: Paolo Torelli, Giuseppe Mochi e Luigi Subiaco. Grandi presenti: Massimo Francia ed Ernesto Bilotta, assessore della giunta Tombolillo che, evidentemente, pensa di non confermare la sua esperienza con il centrosinistra. Al di là della disponibilità di Francia ad impegnarsi nella battaglia elettorale, anche se l'imprenditore non ha mai accennato ad una sua eventuale candidatura a sindaco, sembra particolare la vicenda di Bilotta che un giorno partecipa alle riunioni di giunta con Tombolillo, pensando al futuro della città, e il giorno dopo invece va alla riunione di una consistente parte del centrodestra, dettando le condizioni per poter fare il sindaco e lanciando una sfida al suo attuale sindaco. Il tutto, ovviamente, senza che venga mai fatto cenno ad una ipotetica possibilità di dimissioni, almeno dal ruolo di assessore. I socialisti in consiglio comunale sono tre e, chi più chi meno, dovrebbero essere sulle stesse posizioni del loro assessore di riferimento. Eventuali dimissioni - considerato che nel gruppo degli scontenti va anche sommato l'assessore all'urbanistica, Massimo Mantova - potrebbero far entrare in crisi la giunta e la maggioranza, a pochi mesi dal voto. Poca importanza dal punto di vista amministrativo, ma un grande valore simbolico. Pesano parecchio le assenze di Paolo Torelli e di Giuseppe Mochi, perché a giorni dovrebbe arrivare, dal provinciale, una risposta ufficiale: il Pdl è altrove. Magari anche con un commissariamento del partito stesso per cercare di ricondurre a ragione quelli che, almeno a livello regionale e provinciale, vengono considerati dei ribelli autonominatosi reggenti. L'alternativa a Tombolillo, per quanto ancora pregna di contraddizioni, sembra esserci.
Graziano Lanzidei
05/03/2011
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