www.dimmidipiu.it (La Provincia 14 febbraio 2011)
Lunedì 14 Febbraio 2011Area Latina,pagina 5e-mailprint
La questione arsenico nell'acqua si fa sempre più ingarbugliata. Se da una parte la Usl di Latina, precisa con una nota ufficiale che il limite per la potabilità è 10 microgrammi litro e che il manifesto ufficiale (approvato con l'aiuto di Regione, Gestore, Provincia e Comuni) è in parte ingannevole, Acqualatina Spa nega ogni addebbito e difende il manifesto contestato anche da cittadini e associazioni. In questa polemica si inserisce l'Ordine dei medici di Latina che, di fronte alle divergenze sorte tra gli enti che hanno preparato il testo del manifesto sull'arsenico presente nelle acque potabili, ha deciso di non promuovere la diffusione di tale manifesto tra i propri iscritti nell'attesa di un chiarimento definitivo. «Segnaliamo - fa presente il presidente dell'Ordine pontino Giovanni Maria Righetti - che nonostante la disponibilità offerta dall'Ordine agli enti preposti, in particolare alla Azienda Usl Latina, l'Ordine stesso non è stato chiamato a collaborare alla compilazione di tale manifesto né alla sua revisione. Pertanto - dice ancora Righetti - rinnoviamo l'opportunità che offre questo Ordine professionale, che si avvale anche della collaborazione della dell'Associazione Medici per l'Ambiente (Isde) di Viterbo, presente ufficialmente a vari incontri sulla problematica presso la Regione Lazio». Ma i medici pontini non si fermano qui. L'Ordine dei Medici di Latina, infatti, qualora le incertezze e le diversità di opinione tra i vari non dovessero risolversi in breve tempo, annuncia che assumerà l'iniziativa di predisporre un proprio manifesto che diffonderà ai propri iscritti affinché, attraverso i contatti con i loro assistiti, forniscano informazioni scientifiche chiare e affidabili sui rischi della presenza dell'arsenico nelle acque potabili e anche negli alimenti.
«Per quest'ultimo aspetto - spiega proprio Righetti - poco noto poiché l'attenzione si è giustamente concentrata sulle acque potabili, facciamo riferimento ad una nota del 22 ottobre 2009 dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare». Il gruppo di esperti scientifici ha pubblicato un parere sui possibili rischi per la salute collegati alla presenza di arsenico come contaminante negli alimenti ed ha messo a confronto le quantità di arsenico che le persone potrebbero assumere da alimenti e bevande. Gli esperti non hanno potuto escludere la possibilità di un rischio per la salute di alcune persone, di conseguenza hanno raccomandato di ridurre l'esposizione all'arsenico inorganico, la forma più tossica. Il parere degli scienziati dell'Autorità europea è rivolto principalmente all'arsenico inorganico. L'assunzione a lungo termine è stata associata a una serie di problemi per la salute, tra cui lesioni della pelle, malattie cardiovascolari e alcune forme di cancro. I prodotti a rischio maggiore sono quelli a base di cereali, i prodotti per usi dietetici (come le alghe), l'acqua in bottiglia, il caffè e la birra, il riso e i prodotti a base di riso, il pesce e le verdure.
Elisabetta Bonanni
14/02/2011
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