sulle strade provinciali si susseguono interrogativi e stranezze.
Su strade ondulate con dossi, scarsa visibilità, numerose abitazioni e attività commerciali, con frequenti incidenti gravi, viene messo il limite di 70 km/h.
Ci sono invece strade pianeggianti con numero ridotto di abitazioni ed attività commerciali di cui sopra, dove la velocità viene ridotta a 50 km/h.
Quando poi si vogliono spiegare queste incongruenze si fanno ragionamenti che non stanno in piedi secondo logica, statistica, analisi del traffico.
Succede che si installino autovelox in punti più o meno giustificati per ridurre (giustamente) velocità e pericoli.
Quello che non è giusto è che la segnaletica non sia conforme, né che i limiti vengano adottati nei modi corretti e soprattutto che si aspetti 6 mesi per inviare le contravvenzioni.
Specie quando questo viene con modalità quasi automatiche.
Capita che qualcuno informi che una parte degli introiti delle contravvenzioni vada a “premiare” i soggetti che fanno le contravvenzioni.
Nessuno pensa che potrebbero avere l'interesse ad elevare un numero maggiore di contravvenzioni anziché fare opera di prevenzione e informazione.
Né che gli enti locali facciano “cassa” con gli autovelox.
Però ci si aspetta che questi introiti vengano investiti per la sicurezza.
Cioè fare manutenzione, chiudere le buche, effettuare lo scolo delle acque, adeguare segnaletica e illuminazione.
Le strade nel comune di Sezze sono un esempio “illuminante” (magari).
Da quando abbiamo scoperto le varie Migliare e parallele alla SR 156 dei Monti Lepini e dell'Appia per la chiusura della stessa SR 156 dello scorso anno per avere poi una strada che solo in parte è nuova.
Tra l'altro il limite è di 70 km/h con diversi cavalcavia, dossi, percorsi ondulati.
In questi giorni sulla SP del Murillo (parallela appunto all'Appia e alla SR 156) ci sono lavori in corso, sicuramente importanti e urgenti, occupano parte della sede stradale, anche di notte, senza illuminazione. Una volta c'erano le luci notturne.
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