Secondo le cronache locali è spuntato il secondo progetto di centrali a biomasse a Pontinia, annunciato durante un convegno organizzato dal PD.
Il sindaco di Pontinia ha espresso il suo parere negativo, al primo progetto della centrale a biomasse nella conferenza unificata per il rilascio dell'AIA presso la provincia di Latina, articolato e spiegato in 4 pagine, supportandolo con studi espressi in 22 pagine che dimostrano, tra l’altro:
- secondo l’Agenzia Sanitaria Regionale del Lazio il comune di Pontinia ha il più alto indice (nel Lazio) di incidenza tumorale nell’apparato respiratorio femminile;
- secondo il registro tumori della popolazione dell’Azienda Usl della provincia di Latina il distretto di Latina (che comprende i comuni di Latina, Sermoneta e Pontinia) ha la più alta incidenza nelle malattie e nella mortalità per neoplasia uomo e donna dell’apparato respiratorio;
A supporto delle motivazioni contrarie del Sindaco di Pontinia la consulenza e l'autorevole parere del Dr. Federico Valerio- S.S. Chimica Ambientale- Istituto Nazionale Ricerca Cancro, Genova, le biomasse che saranno usate come combustibile, anche dopo depurazione dei fumi prodotti, provocheranno l'immissione nell'ambiente di quantità non trascurabili di numerosi macro e micro inquinanti (polveri sottili ed ultra sottili, ossidi di azoto, idrocarburi policiclici aromatici, diossine..) con effetti potenzialmente pericolosi per la salute della popolazione esposta. (per leggere il parere completo
http://web.me.com/federico.valerio/Federico_Valerio/Centrali_a_biomasse.html).
Il Professor Federico Valerio nel suo blog, ricorda l'esempio positivo della posizione di Eligio Tombolillo: “mi piace citare il primo cittadinio di Pontinia (Latina) e di Castegnole delle Lanze ( Asti) , hanno detto no a progetti di centrali a biomasse i cui effetti sarebbero stati quelli di portare inquinamento in zone rurali e in aree in cui la produzione agricola di qualità e l'agriturismo sono la nuova sfida allo sviluppo agricolo. “
Pontinia, lo ricordiamo, è insidiata dal progetto della centrale a turbogas, dalle 2 centrali a biomasse e da una serie di centrali elettriche in zona agricola (una ventina) che sottrarranno ancora una volta terreno all'agricoltura di qualità.
Giorgio Libralato
Il video di Report sulle biomasse
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2519dd8f-b735-4094-9cb8-3c85bf962e91.html
Le centrali a biomassa sono sempre così utili all'ambiente e all'economia come sembrerebbe? Dal Nord al Sud, dalle piccole centrali per teleriscaldamento ai giganteschi impianti per la produzione di energia elettrica per conoscere meglio luci e ombre di questa fonte.... "rinnovabile"
Olevano, centrale a biomasse bocciata dal Tar
Annullate le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia per gli espropri dei terreni.
Olevano Lomellina, 31 ottobre 2010 - Bloccata dal Tar la realizzazione della centrale a biomasse di Olevano. Il Tribunale amministrativo regionale ha dato ragione al ricorso presentato dalla Fondazione Vera Coghi ed ha annullato le autorizzazioni rilasciate dalla Provincia sia per l’esproprio dei terreni che per la realizzazione della centrale. Un pronunciamento in tempi da record, rispetto alla discussione avvenuta in giugno e ai ricorsi presentati nel 2009, con la sezione quarta del Tar della Lombardia che si è dichiarata sulla legittimità e sulla procedura degli atti relativi all’impianto di Olevano Lomellina che stanno realizzando Maire Tecnimont e Biomasse Olevano: sono stati annullati i due atti autorizzativi (rilasciati dalla Provincia) per la costruzione e per l’esproprio dei terreni, con la motivazione di “difetto di partecipazione” e quindi del rispetto delle garanzie nei confronti dei diretti interessati, ossia la Fondazione Coghi e la Società agricola Sviluppo, proprietaria dei terreni.
Il terzo ricorso, presentato contro l’autorizzazione integrata ambientale (rilasciata dalla Regione Lombardia) è stato invece dichiarato “irricevibile”, perché tardivo. Ma la sentenza del Tar, immediatamente esecutiva, rende di fatto prive le società Maire Tecnimont e Biomasse Olevano delle autorizzazioni per proseguire i lavori per realizzare le infrastrutture previste per il progetto della centrale a biomasse. “Per la Fondazione Vera Coghi - commenta la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - che si è assunta l’onere di una battaglia di civiltà per la difesa dell’ambiente e del territorio, e quindi per l’interesse generale, questa sentenza del Tar è una enorme soddisfazione. Una soddisfazione che condividiamo con il professor e avvocato Loriana Zanuttigh, che ci ha assistito, con le associazioni ambientaliste, tra cui Futuro sostenibile in Lomellina, che hanno raccolto le firme di tantissimi cittadini, e con i 200 medici lomellini che hanno firmato contro il proliferare di impianti dannosi alla salute pubblica”. Ma la soddisfazione non si limita agli aspetti relativi alla Fondazione come parte in causa. “Come cittadina - prosegue la presidente Mariangela Zenoni Collivignarelli - non posso che plaudire ai tempi davvero rapidi e alla straordinaria efficienza della giustizia e ai giudici del tar, che hanno di fatto mandato all’aria i calcoli di chi confidava in tempi di pronunciamento biblici”.
Entrando poi nel merito delle motivazioni dell’annullamento, ovvero per i difetti di partecipazione, di divulgazione e accesso agli atti e ai documenti, la presidente della Fondazione Coghi auspica che la sentenza del Tar “induca a una doverosa riflessione, che conduca a una revisione delle autorizzazioni rilasciate in assenza, tra l’altro, di un piano energentico provinciale. Il Tar afferma il principio che un ente pubblico deve ascoltare i cittadini e fornire loro strumenti di partecipazione effettivi”.
di Stefano Zanette
http://www.ilgiorno.it/lodi/cronaca/2010/10/31/407863-olevano.shtml
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