La deviazione della (SS) SR 156 dei Monti Lepini tra Ceriara di Sezze e Sezze Scalo ha provocato per oltre un anno serie difficoltà e disagi alla circolazione stradale nelle campagne di Sezze e Pontinia spostando il traffico su strade ed incroci inadatti alla mole di traffico.
L'incrocio sulla Migliara 47 con l'Appia, regolato (si fa per dire) da semaforo, è stato teatro di incidenti gravi, di blocchi stradali che si sono attenuati con l'apertura del tratto della nuova (anche qui si fa per dire) SR (SS) 156.
La SR (SS) 148 Pontina è una delle strade più pericolose d'Italia per vari motivi, a partire da errori progettuali e caratteristiche inadeguate anche se il progetto è di circa 40 anni fa e se 10 anni fa veniva finanziata la messa in sicurezza con 1.111 milioni di euro, finiti chissà dove.
Servono comunque opere di sistemazione per le quali non serve essere un esperto per capire che gli incroci a raso, soprattutto i semafori vanno sostituiti con rotatorie e dopo soldi e progetti inutili perfino Regione e Astral lo hanno capito e attuando.
Chi conosce il territorio, chi non fa politica per interesse di parte, quindi chi usa capacità di osservazione e buon senso sa che effettuare questi interventi con la bella stagione, interrompendo o deviando il traffico non è esattamente la soluzione migliore o professionale.
Soprattutto quando questo significa spostare il traffico sulle strade che per caratteristiche (dimensionamento, tipo e stato di manutenzione della sede stradale, opere d'arte, centri abitati, semafori, abituale traffico) non è in grado di sopportarne il peso.
E' stato così (è così anche se nessuno ne parla e nessuno lo scrive, politici e organi di informazione) per le strade nelle campagne di Sezze, dove non sono bastati incidenti gravi, non sono sufficienti ingorghi e rischi continui, danne ai mezzi di trasporto per far sistemare strade e incroci inadatti.
E' stato così quando è stata interrotta l'Appia nel comune di Pontinia (tra Migliara 48 e Migliara 50) con la conseguente distruzione della via Lungobotte.
E' stato così quando qualche “esperto” ha impedito il passaggio sulla SR 156 a Sezze Scalo costringendo mezzi pesanti ad attraversare Borgo San Michele o la Migliara 47 e l'Appia per andare e/o venire da Priverno – Frosinone aumentando il tragitto (quindi incidenti, inquinamento, ingorghi) di ben 17 + 17 km. Guarda caso in tratti dove ci sono stati ripetuti incidenti stradali mortali (in un anno sette in 11 km).
Sul ponte della Migliara 47 in corrispondenza dell'incrocio sull'Appia c'è un ponte stretto, inadatto a sopportare il traffico pesante, dove, una volta, c'era un ovvio limite di peso che adesso non c'è più.
Ma la chiusura della Pontina SR 148 vi costringe il transito di camion e rimorchi (senza nessun controllo) aumentandone il rischio.
Se pensate di transitare su questo incrocio, regolato da un semaforo che non ha impedito il ripetersi di incidenti gravi anche mortali, quindi non adatto alla messa in sicurezza, calcolato un tempo di attraversamento che può superare anche il quarto d'ora. Infatti il semaforo dura circa 1 minuti per chi viaggia sull'Appia, circa la metà per chi viaggia sulla Migliara 47, alternandone l'uso, proprio perchè il ponte è troppo stretto una volta per chi arriva da monte e una da chi arriva dal mare. Quindi se è appena scattato il rosso significa che dovete attendere circa 3'30”. Ma se vi sono in fila, avanti a voi, due camion con rimorchio e 4 macchine, dovete aspettare altri 3'30” che diventano sette. Ma se la fila, come capita in questi giorni è di oltre 500 metri o aspettate mezz'ora oppure cambiate strada (con almeno altri 2 semafori). Ma mi raccomando nessun politico intervenga, nessun funzionario e sopratutto non ne parla nessun organo di informazione. Altrimenti a qualcuno potrebbe venire in mente di usare il buon senso e di risolvere il problema. Non sia mai. Dobbiamo continuare ad essere la provincia delle liquidazione (delle aziende, del licenziamento dei dipendenti, degli “amministrati” dalla destra, per dire, commissariati), delle emergenze e dei progetti sbagliati e incompatibili.
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