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Civitavecchia, dieci indagati per incidente
Il sindaco annuncia la chiusura della centrale
06 aprile, 21:23ROMA - Per la morte di Sergio Capitani, l'operaio di 34 anni, deceduto sabato scorso durante un intervento di manutenzione all'interno della centrale Enel di Torrevaldaliga Nord, la procura di Civitavecchia, secondo quanto si apprende, ha indagato per omicidio colposo numerose persone tra le quali alcuni dirigenti e responsabili dell'Enel. Negli atti dell'inchiesta della procura di Civitavecchia c'é anche una prima informativa dei carabinieri e dei tecnici dell'ispettorato del Lavoro che hanno ricostruito le drammatiche fasi dell'incidente. Secondo quanto emerso a carico delle persone indagate vi sarebbero responsabilità in merito alla mancata sicurezza del luogo di lavoro. E' stato intanto trasportato nell'istituto di medicina legale dell'Università Tor Vergata di Roma il corpo di Sergio Capitani. Sarà lì che giovedì o venerdì prossimo sarà eseguita l'autopsia disposta dal Pm Paolo Calabria della procura di Civitavecchia. Dopodomani mattina, il magistrato conferirà formalmente l'incarico al perito tecnico d'ufficio, il professor De Mari. La famiglia Capitani ha invece nominato proprio perito il dottor Antonio Oliva del policlinico Gemelli di Roma. Anche gli indagati potranno nominare i loro periti di parte. Subito dopo l'esecuzione dell'esame, l'avvocato Davide Capitani, cugino della vittima, chiederà la restituzione della salma.
Gli indagati per l'incidente alla centrale Enel di Civitavecchia, in cui ha perso la vita Sergio Capitani, sono in tutto 10, di cui 7 dirigenti Enel, 2 della ditta di manutenzione Guerrucci e 1 della Chiodi. Secondo quanto si apprende, i dirigenti Enel sono tutti in forza alla centrale di Torre Valdaliga Nord.
Intanto sarà operativa da domani l'ordinanza urgente, firmata alle 18:30 di oggi dal sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini, per lo stop alla centrale Enel di Torre Valdaliga Nord. Con il provvedimento il sindaco "ordina la sospensione di ogni attività produttiva presso la centrale termoelettrica di Torre Valdaliga Nord per 15 giorni a decorrere da domani 7 aprile, salva la revoca anticipata dell'interdizione laddove sia comunicato al comune, da parte degli enti preposti, l'avvenuto espletamento delle verifiche ritenute opportune".
Inoltre alla "società Enel Produzione SpA ordina "di provvedere, in condizione di sospensione dell'attività produttiva, alla verifica dell'idoneità delle procedure adottate e delle misure di sicurezza in essere (verifica 'a freddo') nonché successivamente, di rinnovare tale verifica alla ripresa dell'attività produttiva ('verifica a caldò)". Copia dell'ordinanza deve essere notificata alla società "Enel Produzione Spa, nonché, per quanto di competenza, all'Ispel, all'Asl Rm/F, all'Inail ed alla Direzione provinciale del lavoro di Roma". Il sindaco opera in questo caso come autorità di governo sulla base del Testo unico degli enti locali (art.54 comma 4) perché responsabile dell'incolumità pubblica e dopo la richiesta di garanzie e sicurezza sul lavoro avanzata da lavoratori e sindacati e concordata con le autorità locali. L'ordinanza "contingibile e urgente" sarà entro stasera sul tavolo del prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro come prevede la prassi.
Stamani il sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini aveva annunciato, in accordo con il presidente della provincia di Viterbo e della provincia di Roma, "la chiusura della produzione della centrale Enel di Torrevaldaliga per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva su quanto accaduto". Il sindaco ha annunciato che per questo farà domani un decreto sindacale di chiusura perché "tre morti in tre anni sono troppi". Il sindaco lo ha detto davanti agli operai della centrale riuniti in consiglio comunale.
"Da domani mattina - ha spiegato il sindaco Moscherini tra gli applausi degli operai - la produzione della centrale e il cantiere sono fermi. Già domattina è convocata una riunione con istituzioni preposte per attivare tutti i tavoli e stabilire come istituire un organismo di controllo". Nel periodo di chiusura della centrale di Torrevaldaliga nord dove sabato è morto un operaio addetto alla manutenzione, Sergio Capitani, "utilizzeremo gli ammortizzatori sociali, probabilmente la cassa integrazione, per garantire un reddito ai lavoratori". Anche perché il periodo di chiusura "non è deciso, lo stabiliranno gli enti preposti dopo due livelli di verifica, una a 'freddo' a centrale spenta e una a caldo riattivando la produzione". Moscherini ha detto di vivere la decisione di chiudere la centrale "come un'assoluta necessità, perché su questa materia la nuova fabbrica, la trasformazione a carbone, non può vivere nell'incertezza della sicurezza". "I lavoratori - ha detto il sindaco - non possono vivere nell'incertezza della sicurezza e l'unico modo per chiarire è capire cosa non va a garanzia del buon funzionamento dell' impianto". Alla riunione erano presenti tre rappresentanti dell'Enel, tra i quali Calogero Sanfilippo, responsabile della filiera carbone.
OPERAI, STOP CENTRALE E' VITTORIA PER SERGIO - "Dedichiamo quella di oggi, che consideriamo una nostra vittoria per arrivare a lavorare in sicurezza, al nostro collega Sergio Capitani, ultima vittima della centrale di Torrevaldaliga Nord". Così gli operai della centrale Enel hanno commentato la decisione del sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini di decretare lo stop della Centrale Enel.
TERNA, DA STOP CENTRALE NESSUN PROBLEMA RETE - L'eventuale chiusura della centrale Enel di Torre Valdaliga e la conseguente interruzione della produzione non causerebbero alcun problema sulla rete elettrica. Lo precisano tecnici di Terna alla luce dell'annuncio del sindaco di Civitavecchia, deciso a chiudere l'impianto dopo l'incidente sul lavoro che ha provocato la morte, sabato scorso, di Sergio Capitani.
GIOVEDI' L'AUTOPSIA SULL' OPERAIO MORTO - Sarà effettuata dopodomani all'istituto di medicina legale di Roma l'autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l'operaio della ditta appaltatrice 'Guerrucci' morto sabato scorso nell'incidente, avvenuto all' interno della centrale Enel di Torrevaldaliga nord di Civitavecchia, in cui sono rimasti feriti in modo non grave due colleghi di lavoro della vittima e un assistente dell'Enel. Intanto, è all'esame del pm Paolo Calabria, il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta, al momento aperta contro ignoti, il primo rapporto stilato dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia ai quali sono affidate le indagini. A quanto si è appreso, i primi riscontri avrebbero escluso che sia stata un'esplosione a causare il violentissimo getto di acqua e ammoniaca fuoriuscito da una tubazione sulla quale gli operai stavano lavorando per eliminare un'ostruzione. In particolare le inchieste della magistratura (che molto probabilmente si avvarrà di consulenti tecnici) e quella interna dell'Enel dovranno accertare in particolare all'interno della tubazione ci fosse ancora una forte pressione nonostante sia stata messa in sicurezza.
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