giovedì 18 febbraio 2010

raccomandazioni Asl: Fazzone indagato

RACCOMANDAZIONI ALLA ASL, FAZZONE INDAGATO
MERCOLEDÌ 17 FEBBRAIO 2010 10:31
E' stata aperta un'inchiesta sul ruolo del senatore Claudio Fazzone nella vicenda delle lettere di raccomandazione inviate all'ex manager della Asl Benito Battigaglia. L'inchiesta - secondo quanto riferisce il quotidiano locale Latina Oggi - è stata assegnata al sostituto procuratore Raffaella Falcione.
l giudice Tiziana Coccoluto ha già rinviato a giudizio Benito Battigaglia, ex manager della Asl di Latina, e i quattro componenti della commissione d'esame (Emanuele Monti, Pietro Spanu, Enzo Recchia e Rossana Bellardini) per il concorso di radiologia alla Asl finito sotto inchiesta per le presunte raccomandazioni del senatore. L'inchiesta fu aperta dopo la scoperta di alcune lettere di segnalazione inviate da Claudio Fazzone a Benito Battigaglia. Sotto accusa l’assunzione di cinque tecnici di Radiologia alla Asl di Latina, "segnalati" a Battigaglia.
Il gup Tiziana Coccoluto decise, dopo il rinvio a giudizio, di trasmettere gli atti alla Procura per "valutare la posizione di Claudio Fazzone" nel frattempo diventato senatore del Pdl. La Procura ora ha aperto l'inchiesta.
Già al momento della trasmissione degli atti in Procura, Fazzone parlò di "atteggiamento persecutorio" nei suoi confronti tanto che il giudice Coccoluto annunciò la possibilità di una querela nei confronti del senatore del Pdl.
La reazione di Fazzone: "L'indagine affidata alla dottoressa Falcione è un atto dovuto a seguito della richiesta del gup Coccoluto, richiesta rispetto alla quale confermo il mio giudizio critico e tutti i miei dubbi, ma con l'assoluta serenità di chi non ha nulla da temere dall'accertamento della verità". Lo dichiara il senatore del PdL Claudio Fazzone. "Ricordo infatti - prosegue - che l'inchiesta è partita da un mio esposto, che sulla vicenda la Procura di Latina ha già indagato, e che gli stessi consulenti del pm hanno confermato in sede di udienza preliminare la mia assoluta estraneità a qualsiasi ipotesi di illecito. Sono certo che dall'ulteriore approfondimento di una vicenda già nota non potranno che essere ricavate le medesime conclusioni. E mi sorprendo di tanto zelo a fronte di fatti risalenti al 2003, dal momento che l'ipotesi di reato di cui si parla, comunque infondata nel merito, si prescrive in cinque anni salvo interruzioni possibili solo a seguito di interrogatorio o di avviso di garanzia, circostanze nel mio caso mai verificate. Resta solo il rammarico - conclude Fazzone - che l'ennesima violazione del segreto istruttorio in merito a un atto dovuto, dunque ampiamente prevedibile e pertanto una 'non notizia', presti il fianco, anche per la sua tempistica, alla solita strumentalizzazione politica a orologeria da parte di una sinistra timorosa di perdere le elezioni, e di qualche giornale e gruppo editoriale - per la verità sempre lo stesso, riconducibile a un mio collega senatore - col risultato di creare confusione e alterare la realtà oggettiva dei fatti".
Le reazioni/D'Amato. «Le accuse mosse dalla procura di Latina al senatore Fazzone sono gravi poiché presuppongono una selezione dei primari non sulla base del merito, ma sulla base del suggerimento politico». Lo afferma in una nota Alessio D'Amato, consigliere regionale del Pd. «È proprio questo il modello di sanità che non vogliamo: la politica deve fare un passo indietro, i primari devono essere scelti non per le tessere di partito, ma per la loro professionalità e competenza - aggiunge D'Amato -. A questo proposito è assordante il silenzio della candidata presidente Renata Polverini, che auspico voglia assumere una posizione chiara tenuto conto che il senatore Fazzone è un protagonista della sua campagna elettorale e tra i papabili a guidare la sanità in caso di vittoria del centrodestra, come annunciato da alcuni giornali».
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