CACCIA: 30 MORTI E 87 FERITI IN 5 MESI
(ANSA) - ROMA - In totale ''le vittime per armi da caccia della stagione venatoria'' appena conclusasi - nei 5 mesi che vanno dal primo settembre al 31 gennaio - sono ''117: 30 i morti e 87 i feriti''. A riferirlo il presidente dell'Associazione vittime della caccia Daniela Casprini, nel corso della presentazione di un dossier, oggi a Palazzo Madama. Il dossier, dice Casprini, conta il numero delle vittime, feriti e morti, da ''armi da caccia sulla base dei dati raccolti dalle rassegne stampa, che sono dati per difetto dal momento che non tutto arriva in questura e non tutto ai giornali''. Il dossier, spiega il presidente dell'Associazione, opera una suddivisione ''tra l'ambito venatorio e quello extra-venatorio: in ambito venatorio i feriti sono 72 e 23 i morti, in ambito extra-venatorio i feriti sono 15 e i morti 7''. All'interno dell'ambito venatorio, si legge nel dossier, tra i cacciatori si contano 54 feriti e 22 morti mentre tra la gente comune ci sono 18 feriti e un morto. Fuori dal contesto venatorio, tra i cacciatori si registrano 3 feriti e un morto mentre tra la gente comune 12 feriti e 6 morti. Spesso, osserva Casprini, in questo ambito si registrano ''vittime per imperizia nel maneggiare armi'' e anche ''al di fuori dell'ambito venatorio sono soprattutto i cacciatori i responsabili''.
04/02/2010 15:20
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CACCIA: 117 VITTIME DOPPIETTE;E' 'GUERRA' SU CALENDARIO/ANSA
(di Tommaso Tetro) (ANSA) - ROMA, 4 FEB - Le vittime della stagione venatoria 2009-2010, quella che ha messo a riposo le doppiette il 31 gennaio scorso, sono 117. In cinque mesi - dall'apertura che e' iniziata il primo settembre - si contano, come riferisce un dossier presentato oggi al Senato dall'Associazione vittime della caccia, ''30 morti e 87 feriti da armi da caccia''. Questo, mentre continuano le polemiche sulla cancellazione dei limiti concessi dall'articolo 38 del testo della legge Comunitaria approvato, qualche giorno fa, a Palazzo Madama. Anche se i ministri dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, e del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, hanno proposto due emendamenti per il voto alla Camera. Ecco la mappa della questione caccia: - VITTIME E IMPERIZIA CON ARMI: Il presidente dell'Associazione vittime della caccia, Daniela Casprini, snocciola i dati del dossier, ricordando che si registrano ''vittime per imperizia nel maneggiare armi'' e che anche ''al di fuori dell'ambito venatorio sono soprattutto i cacciatori i responsabili'': si opera una suddivisione ''tra l'ambito venatorio e quello extra-venatorio. In ambito venatorio i feriti sono 72, di cui 54 cacciatori e 18 tra la gente comune, e 23 i morti (22 cacciatori e uno gente comune), in ambito extra-venatorio i feriti sono 15 (3 cacciatori e 12 gente comune) e i morti 7 (un cacciatore e 6 gente comune)''. A ottobre e novembre, secondo il dossier, il maggior numero di vittime: rispettivamente 25 feriti e 6, e 17 feriti e 4 morti. In Emilia-Romagna si conta il maggior numero di vittime (9 feriti e 4 morti), in Sardegna (8 feriti e 5 morti) e in Lombardia (8 feriti e 4 morti); - ANCORA POLEMICHE: E' ''un errore fare di tutta l'erba un fascio: non avendo richiesto quelle modifiche riteniamo ingiustificati gli attacchi generalizzati''. Cosi' il presidente di Arcicaccia, Osvaldo Veneziano, secondo cui c'e' lo spazio affinche' ''la componente agricola, ambientalista e venatoria possano convivere civilmente, soprattutto con le indicazioni del mondo scientifico'' come succede gia', per esempio, nei comprensori alpini. Mentre secondo il senatore del Pd, Roberto Della Seta, i dati resi noti oggi sulle vittime di incidenti legati alla caccia da settembre 2009 a gennaio 2010 sono destinati ad aggravarsi ulteriormente se passera' la norma approvata al Senato''. L'articolo 38 sulla caccia, osserva Della Seta, e' una norma indecente, che ha visto addirittura la levata di scudi due ministri''; - EMENDAMENTI PRESTIGIACOMO-BRAMBILLA: Secondo il ministro dell' Ambiente bisogna evitare la deregulation e ''rimediare al colpo di mano'' del Senato con un emendamento che punta a ripristinare l'intesa e a eliminare la possibilita' delle Regioni di definire deroghe al calendario venatorio senza sottostare alla validazione vincolante da parte dell'Istituto superiore per la protezione e ricerca ambientale (Ispra). Un altro emendamento del ministro del Turismo intende ripristinare i limiti della stagione venatoria, il calendario dal 1 settembre al 31 gennaio, stabilisce quali sono le specie cacciabili e reintroduce il parere vincolante del ministero dell'Ambiente per le deroghe. (ANSA). Y99-GU
04/02/2010 19:14
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CACCIA: LIPU, MOBILITAZIONE CONTRO CACCIA SELVAGGIA
(ANSA) - ROMA, 4 FEB - ''Non permetteremo lo stravolgimento delle leggi sulla natura in Italia, che sono il frutto del ventennale impegno ambientalista e rappresentano la garanzia per un'Italia migliore''. Lo dice il vicepresidente della LIPU-BirdLife Italia, Fulvio Mamone Capria, a nome delle 110 delegazioni LIPU di tutta Italia. ''L'approvazione in Senato dell'articolo 38 della legge Comunitaria e' l'ennesimo segnale di quel tentativo, ormai palese, di assalto alle storiche leggi nazionali sulla tutela della natura. Prima il disegno di smantellamento della legge 157/92, la normativa nazionale che regola l'attivita' venatoria nel nostro Paese, da parte del senatore Orsi, con le sue anacronistiche richieste sull' imbalsamazione, i richiami vivi, l'uso di uccelli come zimbelli, la caccia lungo le rotte di migrazione o la concessione del fucile a sedici anni''. Ci sono stati poi - continua Mamone Capria ''i tentativi di svilire gli strumenti di conservazione della Rete Natura 2000, la rete di protezione della biodiversita' dell'Unione europea. E ora questa pessima norma della legge Comunitaria, che apre un baratro sui calendari venatori, dando alle regioni la possibilita' di ampliare la caccia oltre i limiti attuali compresi tra il 1 settembre e il 31 gennaio e di praticare la caccia ai migratori aggravando le infrazioni comunitarie gia' aperte dall'Unione Europea contro l'Italia''. ''Questi attacchi - denuncia il vicepresidente LIPU - vogliono colpire quella cultura del rispetto della natura largamente condivisa dagli italiani, per i quali, anche grazie al nostro lavoro di educazione rivolto agli adulti e ai piu' giovani, la natura e' un prezioso patrimonio da conoscere e difendere. ''Non assisteremo passivi al concretizzarsi di questi tentativi: abbiamo gia' avviato in tutta Italia la mobilitazione di delegati e attivisti, perche' diffondano ovunque la petizione LIPU per il Presidente del Consiglio, presente anche su www.lipu.it, e coinvolgano chiunque in questa battaglia per la natura: dal mondo della cultura a quello della scienza, dalle istituzioni locali alle associazioni e all'intera societa' civile''. (ANSA). COM-DIR
04/02/2010 12:55
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