La Lega attacca il cardinale di Milano
Coro di critiche. Casini: vergognoso
Tettamanzi aveva chiesto di non rispondere ai rom
solo con la forza. La Padania: è il vescovo o un imam?
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ROMA (7 dicembre) - Coro di critiche contro la Lega per il virulento attacco al cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi. Dopo la Padania che, è chiesta se Tettamanzi fosse il vescovo o l'imam di Milano, oggi il ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, ha ribadito le critiche al cardinale in una intervista a Repubblica.
Alla Lega non sono piaciute le parole del cardinale, secondo il quale in tema di immigrazione «la risposta della città e delle istituzioni alla presenza dei rom non può essere l'azione di forza, senza alternative e prospettive, senza finalità costruttive».
Calderoli. «La grande capacità della Chiesa territoriale dovrebbe essere la vicinanza con il territorio. Tettamanzi con il suo territorio non c'entra proprio nulla. Sarebbe come mettere un prete mafioso in Sicilia», ha detto Calderoli. «Perché Tettamanzi non è mai intervenuto in difesa del crocifisso? Perché parla solo dei rom?», chiede Calderoli. «Negare che persone di una certa etnia facciano un tipo di attività è disconoscere la realtà. Seguendo la logica dei poverini non si va da nessuna parte, si trasformano solo i nostri poverini in agnelli sacrificali». Tettamanzi, aggiunge, «faccia quello che vuole. Noi continueremo ad andare nel senso opposto. A Milano o in Lombardia un sacerdote che fa politica non lo ascolta nessuno».
Il leader della Lega Umberto Bossi ieri aveva invece parzialmente smorzato le polemiche. «Leggo poco la Padania» ha detto, sottolineando che «la gente oltre alla cristianità dà peso alla tradizione e si sente sicura quando la tradizione è rispettata».
«Sono sereno, in questo momento riscopro il dono della libertà che trova radice e forza nella responsabilità», ha detto Tettamanzi ai giornalisti che gli hanno chiesto di commentare gli attacchi rivoltigli dalla Padania e dal ministro Calderoli. «La mia bussola - ha aggiunto - è la parola del Vangelo e le esigenze profonde stampate in ogni persona». E quando i giornalisti gli hanno chiesto di commentare l'affermazione di Calderoli secondo cui l'arcivescovo è lontano dal territorio, Tettamanzi ha replicato: «Non so se c'è ne è un altro in così alto loco che stia così in mezzo alla gente».
Oggi, nel giorno di Sant'Ambrogio, patrono di Milano, il cardinale aveva lanciato un invito alla «serenità e responsabilità» per i vescovi e i presbiteri. Nell'omelia della messa solenne nella Basilica di Sant'Ambrogio, Tettamanzi ha sottolineato la figura del Buon Pastore e il suo compito di proteggere e custodire il gregge dai lupi che Ambrogio individuava negli eretici. «Non sono forse da paragonare a codesti lupi - continua Tettamanzi citando le parole di Sant'Ambrogio - gli eretici, i quali stanno in agguato presso gli ovili di Cristo, e fremono attorno ai recinti più di notte che di giorno? È sempre notte per gli increduli, i quali, per quanto è loro possibile, si danno da fare per offuscare e oscurare la luce di Cristo con le nebbie di interpretazioni sinistre. Stanno a spiare quando il pastore è assente, e per questo fanno di tutto sia per uccidere sia per esiliare i pastori delle Chiese, perché se i pastori sono presenti, non possono assalire le pecore di Cristo».
Il Pdl difende il cardinale. «Gli attacchi della Lega al cardinale Dionigi Tettamanzi, cui va tutta la mia solidarietà, sono il frutto di una posizione strumentale che non fa bene al paese. L'identità cristiana dell'Italia non si difende attaccando chi la rappresenta». Lo afferma Maurizio Lupi (Pdl), vice presidente della Camera.
Casini: vergognoso. «Io sono fra coloro che difendono il crocifisso e il presepe, ma quello che non accetto è il doppiopesismo da parte di chi magari difende il crocifisso per poi spaccarlo in testa agli immigrati o insulta il cardinale di Milano in modo vergognoso. Non si può insolentire il cardinale Tettamanzi come un malfattore. È una cosa inaccettabile, da parte di chi ne vuole trarre solo un vantaggio politico». Lo ha detto il leader dell'udc Pier Ferdinando Casini.
«Deploro questo attacco rozzo e volgare al cardinale Dionigi Tettamanzi» portato da «un esperto di matrimoni celtici che dà lezioni di pastorale cristiana», ha commentato il presidente della Commissione Antimafia Giuseppe Pisanu.
Ma la Lega insiste. «Tettamanzi fa parte di quella corrente di pensiero della Chiesa relativista, mondialista... e poi appoggia un personaggio bizzarro e inquietante come Don Giorgio (De Capitani, ndr) che vomita insulti contro la Lega e il Pdl. È un classico esempio di clericale di sinistra di cui non condividiamo le ideè», ha detto in serata il viceministro leghista Roberto Castelli, intervistato dal Tg2.
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