Angelo Bonelli, consigliere regionale (2000 / 2006), assessore regionale all’ambiente (2005/6), capogruppo dei verdi alla camera dei deputati (2006/8) è diventato presidente nazionale dei verdi.
E’ stato un protagonista nella storia politica della nostra provincia nel nuovo millennio, con le iniziative in favore del Parco nazionale del Circeo, contro il corridoio tirrenico organizzando la più grande manifestazione della storia di Latina (oltre 10.000 persone per la questura), poi per l’acqua pubblica, contro l’inceneritore, le centrali a turbogas.
Il periodo della mia attività nei verdi è coinciso con i migliori risultati elettorali (provinciali 2004, regionali 2005, parlamento 2006), ma soprattutto con i nostri argomenti che sono diventati programmi qualificanti e principali delle stesse campagne elettorali in provincia: acqua pubblica, trasporto, rifiuti, sanità coniugando promozione ambientale, turistica e posti di lavoro.
Poi è arrivata la mala questione di Terracina a livello locale, così come lunga serie di errori a livello nazionale (primaria 2005, elezioni successive, campagne elettorali) contro le quali l’intero direttivo provinciale si era espresso all’unanimità.
Non ci hanno dato retto e questo ha portato alla scomparsa dei verdi.
Da un anno Bonelli ha, invece, sposato le nostre (del direttivo provinciale dei verdi sparito dopo le mie dimissioni) proposte, richieste e iniziative e le ha rilanciate con una mozione che lo ha portato ad essere presidente nazionale dei verdi.
Forse non è tardi perché i verdi tornino ad essere una forza politica credibile (una delle poche visto il desolante panorama) che ci eravamo conquistati in decenni di attività politica non facile perché si batteva contro la delinquenza organizzata, la corruzione, tangentopoli, contro il malcostume, l’occupazione e la duplicazione di organismi, enti e poltrone spesso inutili se non dannose.
Attività in mezzo alla gente, esponendone le richieste, i progetti e le aspettative che i partiti tradizionali hanno iniziato prima ad ignorare, poi a sbeffeggiare, sentendosi unti dagli elettori.
Forse non è tardi perché dopo oltre due decenni di proposte sull’energia naturale e rinnovabile, sulla raccolta differenziata dei rifiuti, il riciclo, il recupero, del trasporto pubblico al posto di quello privato, dopo gli ennesimi disastri per incuria dell’uomo sul quale i verdi avevano avvisato, questo modo di concepire vita, azienda, gestione della cosa pubblica sono ormai entrati nel linguaggio comune.
E in altri paesi sono realtà.
Se i verdi tornassero ad essere verdi per una migliore qualità della vita, per l’ecologia della politica, tornerebbero ad essere credibili e quindi votati dai tanti, troppi schifati da questo ciarpame diffuso.
Auguri Presidente Bonelli.
Chissà magari questi pochi che ci separano dalle elezioni regionali potrebbero portare alla realizzazione di quella parte di programma che ha avuto grande condivisione, sul trasporto pubblico, eliminando quell’autostrada definita da quel programma di Marrazzo, inutile e dannosa, e modificando la legge regionale per tornare a quella gestione pubblica dell’acqua.
Pontinia 11 ottobre 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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