Oltre ad una serie di enti competenti territorialmente, che in passato hanno collaborato in modo attivo, contro il progetto della centrale a turbogas di Mazzocchio, il tormentone, da 3 anni, è il comportamento della “sfinge della Regione Lazio”, cosa farà? Si esprimerà? Approverà finalmente la foglia di fico del piano energetico regionale? In quale modo? Quello originale che partendo dalla constatazione che la Regione già produce il doppio dell’energia che consuma che se venissero realizzate le 13 centrali a turbogas progettate ne produrrebbe il triplo? Il tutto senza contare le 23 centrali a biomasse in provincia di Frosinone, le 3 in provincia di Latina, le 2 in quella di Viterbo, senza contare quelle di Roma, le centrali fotovoltaiche arriverebbe al quadruplo? Sarà un piano energetico come preannunciato e approvato in giunta il 3 luglio 2007, senza centrali a turbogas oppure nel frattempo la Regione si è ammorbidita? Cioè continuerà a sostenere la validità del protocollo di Kyoto, della direttiva europea 20/20/20, cioè di riduzione del 20 per cento delle emissioni, dell’aumento dell’efficienza del 20%, della quota di produzione energetica e rinnovabile per il 20% del fabbisogno, oppure continuerà ad aumentare inutilmente le emissioni? Continuerà cioè nella coerenza delle 2 mozioni (una del 2002, l’altra del 2006, quindi delle 2 ultime diverse amministrazioni, quella di Storace e quella di Marrazzo) che bloccavano qualsiasi progetto in attesa del piano energetico regionale, oppure hanno cambiato idea? Verranno confermate le dichiarazioni dei consiglieri regionali espressioni della nostra provincia (Cirilli, Del Balzo, Di Resta, Forte, Moscardelli) tutti contrari al progetto, così come l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti, l’ex capogruppo regionale dei verdi (come è noto i verdi non esistono più) e oggi capogruppo di sinistra e libertà Enrico Fontana, dei vari gruppi regionali, compresa la stessa lista Storace oppure l’idea è cambiata? Ma soprattutto ci sarà un intervento della Regione Lazio oppure la sfinge continuerà a non rispondere se non comunicati, dichiarazioni di intenti che, com’è noto, non servono ad amministrare, ma solo a scopi elettorali? Marrazzo per un po’ è stato atteso in provincia di Latina, gli hanno scritto non so quante volte il sindaco di Pontinia e di Sezze per un intervento in tal senso. E’ sempre in tempo a venire da queste parti e a spiegare la sua posizione. Intanto cittadini, associazioni, amministrazioni locali hanno imparato a far da soli e a difendersi da soli.
Grazie a loro che si è arrivato all’ennesimo punto di partenza, fondamentale, l’aver messo in discussione, da soli, la VIA (valutazione di impatto ambientale) del 5/12/2005 firmata dai Ministri Matteoli (An) e Buttiglione (Udc).
Come è grazie alla rete di Pontinia se il tema è divenuto patrimonio comune, dopo che altri avevano portato l’argomento al centro dell’attenzione.
Il ministero dell’ambiente ha detto sì alla verifica di tale VIA in seguito alle osservazioni del comune di Pontinia, della confederazione italiana agricoltori di Latina, della rete dei cittadini di Pontinia, del comitato locale per la riduzione delle emissioni in atmosfera e per la produzione di energia naturale e rinnovabile, da Antonio Aumenta, Francesco e Filomena Aversa, Natalina Centra, Ivan Barcella, Isabella Previtali, società agricola La Fonte, Andrea Grotti, Giuseppe Battisti, Anna Maria e Fabiana Cappelli, Marcella Cerrocchi, Camillo Di Legge, Domenico Fantozzi, Amedeo, Concetta, Giovanna e Egidio Frasca, Felice Frateloreto, Angelo, Giuseppe e Giovan Battista Martini, Liliana e Filomena Mastracci, Dorida e Luciana Mazzocchi, Aldo, Tiziana Emanuela e Massimo Perna, Marella Verelli.
In precedenza, il 30 agosto 2007, l’amministrazione provinciale di Latina aveva già chiesto che fosse rivista la VIA.
Così come è grazie a chi fin dall’inizio (il sottoscritto), ha chiesto che venisse applicata la VAS (valutazione ambientale strategica) che il Ministero per l’ambiente ha deciso di applicare, oltre alla VIA, anche la VAS.
Questo nuovo inizio viene vissuto con grande speranza, ma anche con l’impegno e con umiltà sapendo che è solo il primo passo e che non sarà facile far valere le proprie giuste ragioni.
Pontinia 16 agosto 2009 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
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