http://www.wwf.it/oradellaterra/
Il 28 marzo, dalle 20,30 alle 21,30 sarà l’ Ora della Terra – Earth Hour.
In tutto il mondo grandi città con i loro monumenti, piccoli comuni, aziende e singoli cittadini nelle loro case spegneranno le luci. Un gesto semplice, per accendere un messaggio che risuonerà in ogni angolo del Pianeta. Aderisci >>
Partita da Sydney nel 2007, Earth Hour - l’ Ora della Terra ha contagiato 370 città e 50 milioni di persone nel 2008 con spegnimenti che hanno coinvolto il mondo a ogni latitudine dalle isole Fiji a San Francisco, passando per Manila, Bangkok, Roma, Copenaghen, Toronto, Chicago, New York.
Per il 2009 l’ambizione è grandissima e si mira a coinvolgere un miliardo di persone e più di 1000 città. Si spegneranno icone mondiali come la Tour Eiffel, il Colosseo, le Cascate del Niagara, le piccole isole Chatham nel Pacifico e il più alto grattacielo del mondo il Taipei 101 in Cina. Guarda la lista con tutte le città. Conferma che ci sarai anche tu, partecipa all'Ora della Terra – Erth Hour 2009! Spegni le luci in casa per 60 minuti, servirà a chiedere ai grandi della Terra di agire contro i cambiamenti climatici.
Ciao, leggo spesso il tuo blog. Io abito a Copparo, a 25 km da Bando d'Argenta. Anche a Copparo stanno cercando di realizzare una centrale a biomasse di dimensioni spropositate per questo territorio e che inoltre insisterebbe nel bacino di approvigionamento dell'altra. Molto probabilmente ci riusciranno perchè gli interessi politico-economici sono molto alti (e non esiste neppure un'opposizione politica).
RispondiEliminaTra l'altro, nel caso copparese continuano a dire che non è un inceneritore e danno degli ignoranti a chi dice l'opposto. Carta canta però: l'autorizzazione (ritirata in prossimità delle elezioni) richiede di bruciare pneumatici, fluff (rifiuti di natura plastica) e morchie oleose.
Aggiungo una considerazione sulle biomasse (avuta da un biologo) e il loro presunto contributo a favore della CO2.Se vuoi riprendila nel blog.
Un vegetale si sviluppa assorbendo materia dall'acqua, aria e suolo. In particolare assorbe CO2 dall'atmosfera,ma anche C dal suolo. Nel momento in cui vado a bruciare tale vegetale, libero non solo la CO2 che aveva assorbito dall'atmosfera, ma anche nuova CO2 che deriva dal carbonio nel suolo e che se ne stava lì bello inerte senza creare danno. Il ciclo naturale vorrebbe che il vegetale, una volta sviluppatosi, muore lì dov'è e cede al suolo parte della sua frazione carboniosa che aveva assorbito. Nel momento in cui interrompo questa ultima fase, e prendo il vegetale per bruciarlo, di fatto impoverisco il suolo e immetto in atmosfera una frazione di CO2 superiore a quella assorbita. Quindi, come si vede, anche le biomasse sono emettitrici di CO2. Se poi ci aggiungiamo la piantumazione, la gestione, la raccolta e il trasporto..forse immettono più CO2 di una centrale a gas.
Grazie a Claudio del contributo che condivido in pieno. Da Pontinia seguiamo sul web le varie iniziative di contrasto alle centrali inquinanti a biomasse. C'è un altro concetto che aggiungo a quello di Claudio. A Pontinia ci vorrebbero far credere che nella provincia di Latina ci sono le biomasse, quindi vanno bruciate, non ho capito in base a quale principio. Posto che fosse vero questo contraddice l'asserzione (assurda) che una centrale a biomasse viene compensata dalla crescita e dallo sviluppo delle piantagioni poi incenerite nella centrale a biomasse. Questo vorrebbe dire che invece la compensazione è al contrario cioè eliminiamo proprio le piante che dovrebbero ridurre la CO2. Nel caso, invece, delle piante da bruciare a biomasse come cultura dedicata. E' vero (in parte come spiega Claudio) che durante la fase di crescita assorbono tanta CO2 quanto quella che verrà bruciata poi, ma non compensano quella usata per la messa a dimora, l'irrigazione, ecc. Così com'è vero che nessuna pianta assorbe diossina, furani, benzene emessa proprio dalla centrale a biomasse. Ma forse ci hanno presi per cretini?
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