Quando si organizza una manifestazione è importante stabilire percorsi ed obiettivi.
Ho partecipato all’organizzazione della marcia contro l’Appia bis (novembre 1989) da Monte San Biagio a Fondi, passando a 3 contro il corridoio tirrenico meridionale, contro l’attuale gestione dell’acqua, inceneritori, fabbriche che inquinano, amministrazioni sbagliate.
Tanto per citarne alcune.
Ovviamente ognuna ha una sua dinamica diversa per le capacità di aggregazione, informazione e partecipazione.
Per il corridoio tirrenico ogni settimana una riunione con centinaia di persone spesso tra loro diverse ha portato alla più grande manifestazione del dopoguerra, con 10 mila persone secondo l’organo che in genere, quando va bene dichiara tra il 10% e la metà.
Quindi eravamo almeno il doppio anche se a fare solo un breve tratto e comunque oltre quella cifra per tutta la manifestazione.
La scelta vincente era stata, per i verdi e gli ambientalisti, di fare una passo indietro accogliendo quanto più sigle ed organizzazioni, associazioni, enti, alcune amministrazioni comunali, che alla fine sono diventate più di 60 con associazioni cattoliche che difficilmente si schierano.
In questo modo ognuno si poteva sentire protagonista alla pari.
La data, il percorso e le modalità di partecipazione sono stati fissati dopo oltre un mese di riscontri notevoli positivi e a 40 giorni dalla data.
Quindi si erano già creati consensi e partecipazione da Roma fino al sud pontino.
Altre manifestazioni hanno avuto minore partecipazione quando sigle, associazioni, partiti non hanno saputo e voluto fare lo stesso passo indietro, sentire chi aveva potenzialità, esperienza, capacità di portare gente in strada o in piazza.
Insomma quando lo scopo era di parte.
Nessun commento:
Posta un commento