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Oggetto: progetto centrale a turbogas di Mazzocchio – Pontinia
I cittadini e le amministrazioni di Pontinia e Sezze hanno letto il Vostro avviso apparso su alcuni quotidiani il 5 settembre 2008, datato da Voi il 02.09.2008 avente per oggetto “procedimento di opposizione del vincolo preordinato all’esproprio”, per “opere connesse” alla centrale a ciclo combinato alimentato a gas naturale di Pontinia, nota come “turbogas”.
A noi, cittadini ed amministrazioni interessati, anche confinanti, tra i quali gli altri comuni di Priverno, Sonnino, Roccasecca, Roccagorga, Bassiano, Sermoneta, Amministrazione Provinciale di Latina, Regione Lazio, il Vostro progetto e soprattutto le emissioni e le modifiche che avverranno nel territorio, negli scarichi, nelle falde, nell’atmosfera, per l’agricoltura, la salute e l’ambiente preoccupano.
A fronte di studi scientifici ben precisi derivanti da impianti come quello da Voi proposto con danni accertati da autorevoli studiosi ed enti non corrispondono, a parere nostro, ma anche degli Enti competenti (Ministero dell’ambiente, Apat, Amministrazioni locali) riscontri nel progetto proposto (leggendo i verbali, le note, le relazioni di commento e verifica del progetto stesso).
Senza entrare nei dettagli tecnici che sicuramente conoscete benissimo, come sicuramente siete a conoscenza che il Vostro progetto non è gradito a cittadini ed amministrazioni, leggendo il Vostro avviso, ma anche il Vostro codice etico riportato nel Vostro apprezzabile sito internet, ritengo che potete e possiamo dare attuazione allo stesso Vostro codice etico che condivido e condividiamo.
Arrivando al Vostro avviso, secondo me, correggetemi se sbaglio, si ritiene poco corretta la conclusione del 3. capoverso “si dovrà concludere con l’autorizzazione alla costruzione ed all’esercizio dell’impianto”, le prime domande sorgono spontanee:
- non è prevista una risposta negativa e perché non lo prevede la legge o perché è una Vostra sicurezza dettata da cosa? A Pontinia, come sapete, già ad un’altra centrale per la procedura AIA-IPPC è stato detto di no, non potrebbe succedere anche al Vostro rispettabile progetto?
- Sono state prodotte una serie di osservazioni, alcune proprio relative alle “opere connesse” alle quali non risulta data risposta.
Passiamo al 5. capoverso, quando parlate di vincoli territoriali, sapete meglio di me, correggetemi se sbaglio che gli stessi diventano tali solo dopo il decreto di esproprio (comma 1 e 3 dell’art. 1 della legge 9 aprile 2002 n. 55).
Il sesto capoverso, del Vostro avviso conferma, appunto l’osservazione al 5., quando affermate che “il procedimento di apposizione del vincolo preordinato all’esproprio” viene attivato dal Ministero… se viene attivato, come giustamente dichiarate, non è concluso e se non è concluso non si attuano i “vincoli territoriali” di cui sopra. O sbaglio?
Arrivando al settimo capoverso non mi pare che nessuno (anche qui correggetemi se sbaglio) drammatizza, quanto da Voi riportato mi pare lo abbiamo imparato a nostre spese, nonostante riteniamo che la graficizzazione delle reti e l’elenco degli espropriati non sia certo esauriente come progetto.
Anzi se le aveste presentato, per fare un esempio, alla Regione Lazio ex Ufficio del Genio Civile per l’approvazione delle strutture Ve lo avrebbero bocciato come carente in molti punti.
Idem per i progetti che interessano viabilità, vincoli idrogeologici, opere idrauliche alla competente Amministrazione Provinciale di Latina.
Cioè come fanno ogni giorno i comuni mortali della nostra provincia, ma anche le aziende locali che hanno costruito un tessuto sociale, un’economia con decenni di impegno e di sacrifici oltre che di rispetto delle normative, delle amministrazioni e dei cittadini interessati.
Concludete il Vostro avviso dando la possibilità a confrontarsi con le proprietà, amministrazioni locali e associazioni di categoria per “esplicitare e concordare le condizioni di vincolo territoriale”.
Anche qui una domanda:
- non era meglio confrontarsi prima della redazione del progetto? Non avremmo evitato perdite di tempo e di energie, Voi e i soggetti interessati?
Però la Vostra apertura a confrontarsi (che non mi pare significhi disponibilità a rivedere eventuali errori) è un precedente importante.
Da anni chiediamo un confronto verbale e pubblico con gli imprenditori che propongono progetti da noi ritenuti inutili o dannosi o semplicemente inadatti ed inopportuni per il nostro territorio.
Vi invitiamo quindi ad un confronto pubblico, secondo Vostra disponibilità.
Ci potremmo confrontare oltre che sul progetto, sugli impatti ambientali, anche sul Vostro Codice Etico, in particolare:
(pag 15) 15.6 Sicurezza e salute L’Azienda si impegna a diffondere e consolidare una cultura della sicurezza sviluppando la consapevolezza dei rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti i collaboratori; essa opera, inoltre, per tutelare, soprattutto con azioni preventive, la salute e la sicurezza dei lavoratori, nonché l’interesse degli altri stakeholder.
(pag. 16) A tal fine, una capillare struttura interna, attenta all’evoluzione degli scenari di riferimento e al conseguente mutamento delle minacce, realizza interventi di natura tecnica e organizzativa, attraverso: • l’introduzionediunsistemaintegratodigestionedeirischiedellasicurezza;l’introduzione di un sistema integrato di gestione dei rischi e della sicurezza; • unacontinuaanalisidelrischio,dellacriticitàdeiprocessiedellerisorsedauna continua analisi del rischio, della criticità dei processi e delle risorse da
proteggere; • l’adozionedellemiglioritecnologie;l’adozione delle migliori tecnologie; • ilcontrolloel’aggiornamentodellemetodologiedilavoro;il controllo e l’aggiornamento delle metodologie di lavoro; • l’apportodiinterventiformativiedicomunicazione.l’apporto di interventi formativi e di comunicazione.
(pag. 22) • progettare e implementare i processi produttivi e le attività aziendali con criteri atti a prevenire l’inquinamento, ridurre gli impatti ambientali, prevenire possibili eventi accidentali, salvaguardare la salute e la sicurezza dei dipendenti e della popolazione, adottando a tal fine le migliori tecniche disponibili sul mercato e verificandone l’affidabilità nella conduzione e manutenzione degli impianti.
Se avessimo potuto confrontarci prima del progetto, Vi sarebbe stato detto, per esempio, che gli studi geologici della Regione Lazio, allegati all’approvazione del Piano Regolatore Generale di Pontinia, non consentono le realizzazioni delle “opere connesse” nel modo e nell’ubicazione riportata negli elaborati.
Anzi l’inconsistenza geologica (sempre secondo gli studi di cui sopra) può provocare danni e pericoli anche mortali non solo ai cittadini della zona, ai passanti occasionali, ma soprattutto al Vostro personale che si recherà sul posto, qualora questo progetto non gradito dovesse avere tutte le autorizzazioni necessarie.
Chiedendo scusa per la lunghezza, ringraziandoVi per l’attenzione, informandoVi che la presente sarà inviata come lettera aperta agli organi di informazione locale (quelli nazionali hanno, per fortuna, altre notizie di interesse) per la pubblicazione in risposta al Vostro avviso,
rinnovandoVi l’invito ad un confronto sereno e pubblico,
impegnandomi a correggere eventuali errori da me sopra commessi, con le stesse modalità di cui sopra,
Vi invio distinti saluti.
Pontinia 7 settembre 2008 Giorgio Libralato
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