A leggere i giornali di oggi (si allega l’articolo su Il Messaggero) vien da pensare che l’amministrazione comunale di Priverno (e quindi i suoi cittadini) non hanno problemi seri ed urgenti da affrontare.
Di questi tempi sapere che c’è un comune che non ha problemi di rifiuti e raccolta differenziata, di viabilità e sicurezza stradale, di mobilità pubblica e parcheggi, di servizi sanitari e sociali, scuole, turismo, cave, attività per il tempo libero e sportivo, di gestione dell’acqua pubblica, illuminazione, di prevenzione dei soliti incendi estivi, abitazioni ad uso economico e sociale, di assistenza alle ditte e alle imprese, di posti di lavoro è un vero piacere.
Priverno è un’isola felice in provincia di Latina ed in Italia.
Alla ripresa delle attività non esistono emergenze.
La priorità è riprendersi i “gioielli” di famiglia.
Auguri.
Pontinia 2 settembre 2008 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Il Messaggero – 2 settembre 2008 Priverno rivuole indietro i terreni “regalati” a Pontinia
Non è la prima volta e sicuramente non sarà l’ultima. Ma adesso il comune di Priverno fa sul serio e intende riottenere dalla vicina Pontina i terreni - ivi compresi i laghi del Vescovo (Gricilli) - ceduti con una forzatura dall’allora governo fascista (con legge 1082 del 13 giugno 1935) per dare “un po’” di territorio alla nascente cittadina pontina. Si tratta di oltre 4.300 ettari di terreno quasi totalmente a conduzione agricola e zootecnica, dalla località di Campo Ioso (ai confini dei territori di Sonnino-Terracina) fino ai Gricilli (Pontinia- Sezze), che vengono rivendicati in virtù di quanto sta succedendo in varie parti d’Italia, con la richiesta e riorganizzazione territoriale di alcuni comuni “penalizzati” e mani “risarciti” a suo tempo.Al comune di Priverno - portavoce il primo cittadino Umberto Macci e il consigliere delegato Marco D’Annibale – non interessa, almeno per ora, «verificare se il compenso della perdita del territorio sia stato effettivamente corrisposto o meno, né di quanto pregiudizio sia derivato dall’economia di una città che - in conseguenza anche della concessione dell’autonomia ai comuni di Maenza e Roccasecca dei Volsci allora frazioni di Priverno – ebbe a subire la riduzione di più di metà del proprio territorio». «Il fatto – dice Macci senza polemica, condividendo peraltro le gravi problematiche della campagna e le difficoltà a dare ad essa tutta l’attenzione che meriterebbe – come ho avuto modo di registrare, è che tanti cittadini che vivono nelle zone di Campo Ioso (soprattutto quelli a ridosso della linea ferroviaria Roma-Napoli) e dei Gricilli, sentono “lontano”, non solo geograficamente, il comune di Pontinia» e aggiunge che «per il solo fatto di comodità, quei cittadini gravitano più facilmente su Priverno».Macci, molto realista, precisa anche nella nota inviata al collega Eligio Tombolillo, che non sta muovendo rivendicazioni che non sarebbero certamente possibili, «ma potremmo concordare - dice - l’effettuazione di un referendum consultivo sull’esempio già avvenuto in altre parti d’Italia al fine di conoscere la volontà dei cittadini» dopodiché si vedrà il resto. Infine, Macci, si dice comunque disposto a «verificare, in seguito, le giuste possibilità compensative in favore del comune di Pontinia».Sa.Pa.
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