Dissesto 1
In tanti mi chiedono e mi hanno chiesto le motivazioni per le quali mi sono opposto o mi oppongo al dissesto.
Lo avevo detto e scritto all’allora (marzo e aprile 2004, maggio fino al 17) sindaco Mochi, avrebbe segnato in peggio la vita di cittadini e aziende di Pontinia per 5 anni, creando disordini e lacerazioni sociali, aggravando una crisi economica già evidente.
Com’è mia abitudine avevo proposte delle alternative che, a distanza di 4 anni, sono valide e addirittura i fatti contabili e amministrativi continuano a darmi ragione.
Comunque avevo dato la mia disponibilità come singolo e come centro sinistra a collaborare con l’amministrazione del presidente provinciale di An per scelte il più possibile condivise, anche se dolorose.
Sul dissesto esistono e sulle ragioni abbiamo appreso con il tempo e con i manifesti e i volantini, con le dichiarazioni sugli organi di informazioni e i comunicati stampa, le 3 versioni di Mochi, sulle quali non ha mai dato (almeno così mi risulta) una versione definitiva. Cioè sapere se è stata una scelta del sindaco, dell’assessore alle finanze, se è stata imposta dalle condizioni contabili.
Le motivazioni poco importano nell’amministrazione, così come non mi interessano i colpevoli.
Scoprire l’assassino non mi appassiona.
Vengo citato da molti concittadini come il rappresentante dell’ambientalismo e qualcuno che vuole prendere il mio posto per ambizioni politiche, ha cercato in questi anni di delegittimarmi, anche influenzando le scelte e le opinioni di altri concittadini ambientalisti.
Dice infatti: che c’entra l’ambientalismo con il dissesto?
Chi si fa questa domanda non è ambientalista o ecologista.
L’ambiente e l’ecologia non sono dei settori a sé fanno parte della vita (o dovrebbero farne parte integrale), un po’ come il cristiano. Gesù lo ha fatto scrivere nei Vangeli, amatevi gli uni e gli altri, in questo vi riconosceranno miei fratelli. Quindi ambiente ed ecologia che devono (dovrebbero) guidare le varie scelte economiche, sociali, amministrative, occupazionali. Proteggere o tutelare o valorizzare l’ambiente significa dare voce a chi non ce l’ha, conoscere e amare il proprio territorio, migliorando le condizioni di vita.
L’ambiente quindi si tutela assicurando che i diritti civili e sociali degli individui siano garantiti, dando piena dignità alle persone e la possibilità di avere un lavoro, una casa, una famiglia a seconda delle proprie scelte e condizioni, nel rispetto delle norme accettate e condivise.
Il dissesto, come affermavo 4 anni fa e come la storia ha confermato, ha cancellato ogni potere decisionale a livello comunale sulle tasse, imposte e tributi locali che, per legge fino al termine del dissesto, devono essere elevate al massimo livello. Altrettanto per i servizi che vengono, per lo stesso motivo aumentati nel costo e spesso peggiorati nel servizio perché la condizione principale diventa quella del risparmio anziché della qualità.
C’erano, come la storia contabile e amministrativa hanno dimostrato, opportunità ben diverse rispetto al dissesto che avrebbero aiutato proprio i deboli e le famiglie.
Le stesse famiglie che la parte politica, a livello nazionale come a livello locale, la parte politica a destra dello schieramento, in modo ipocrita dichiara di voler difendere, ma che poi condiziona pesantemente……
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