Auguri al primo presidente (Gaetano Ronci) e segretario (Remo Feudi) del pd di Pontinia.
Il nostro comune ha bisogno di ricominciare a parlare di politica, di programmi, di iniziative sociali e di gestione del territorio, confrontandosi liberamente, apertamente, democraticamente.
Grazie alla giunta di destra che ha (si fa per dire) amministrato Pontinia dal 2003 al 2005, i cittadini ne pagheranno le conseguenze per una decina di anni e già la pagano da 4 anni.
Perdita di posti di lavoro, di stabilità, disgregazione sociale, approvazione del progetto delle biomasse, della sep, peggioramento dei servizi e conseguente aumento dei costi rispondono al morente partito di an e a un sindaco che addirittura vorrebbero mandare in parlamento.
Adesso lo stesso morente partito non contento di aver punito abbastanza i cittadini di Pontinia con il dissesto vorrebbero continuare a punirlo con l’inceneritore.
Anche il pd nazionale è un avversario della salute e dell’ambiente.
Propone a ministro della salute uno che afferma che Chernobyl ha prodotto meno danni alla salute di un’influenza e che propone inceneritore negandone gli studi riconosciuti che dimostrano l’equazione inceneritori = tumori.
Non solo propone tav e altri progetti inutili e devastanti.
A Pontinia il pd sembra voler dimostrare un’attenzione maggiore e un diverso rispetto di salute e ambiente.
Il nostro comune, i nostri cittadini hanno bisogno di lasciar da parte e superare le carte bollate, le denunce, i veleni, i sospetti, le sentenze che si sono rivelate un boomerang verso chi li ha branditi, sempre la destra e il morente partito di an.
L’auspicio è che dopo questa nomina di persone particolarmente esperte (credo che il presidente sia vicino agli 80, il segretario penso abbia superato i 50 e ne ricordo la candidatura con Tombolillo già nel 94, ma non è escluso che si sia candidato anche prima) contribuisca a riportare serenità e dialogo tra le forze politiche e sociali.
Speriamo che anche a destra ci sia una svolta a favore di persone disposte a dialogare e a confrontarsi apertamente dopo la chiusura e l’inasprimento che ha portato a questo sfacelo.
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