Con la legge finanziaria, si torna a parlare di risparmio economico, riduzione dei consigli di amministrazione, eliminazione di enti inutili o accorpamento di enti.
Tra questi i consorzi di bonifica che hanno svolto un compito importante nel passato, ma cche spesso sono stati oggetto di proteste per il funzionamento non sempre efficiente, per i costi, per le assunzioni, per il blocco dei cda per motivi politici.
La possibilità di soppressione degli stessi, l'accorpamento con altri enti inutili, costosi e spesso inefficienti, come le amministrazioni provinciali, altro ente spesso chiamato in causa per il clientelismo, come valvola di sfogo politico per politici e amministratori che non trovavano altro spazio o incarichi, farà sicuramente discutere.
Tutti gli enti sono utili o inutili a seconda dei servizi, dell'efficienza oppure dell'impossibilità a risolvere questioni pratiche, delle risposte erogate in tempo reale o di decisioni rinviate anche per decenni, degli obiettivi pubblici invece di gestione di finanziamenti, incarichi, assunzione e potere.
Credo che la sopravvivenza di troppi enti, spesso con funzioni doppie tra loro sia legata a loro stessi.
Se risolvono problemi oppure li creano.
Per un progetto, per esempio di un passo carrabile, in provincia di Latina la procedura è talmente farraginosa da rendersi inutile intralcio alle esigenze di cittadini e aziende, oltre le regole e il buon senso.
Servono 3 pareri diversi dall'amministrazione provinciale, con 3 domande, 3 versamenti, 3 direzioni che effettuano sopralluoghi, esprimono pareri che potrebbero essere accorpati, anche perchè la stessa attività la compiono, appunto, consorzio di bonifica, Regione Lazio, Arsial, Corpo Forestale, comune di competenza.
Questo, oltre a diventare il cane che si morde la coda, sfugge a qualsiasi ragione di buon senso e di efficienza, aumenta costi, disagi e sfiducia nella pubblica amministrazione.
La conferenza dei servizi, internet, l'elettronica, le risposte in temi certi, la soddisfazione dei servizi sono realtà in altre realtà territoriali in Italia, dall'Umbria in su.
In provincia di Latina siamo ancora al ridicolo.
Poi ci lamentiamo se non ci danno un assessore regionale, se non approvano progetti di pura fantasia, se non realizzano grandi opere che sarebbero gestite da una macchina burocratica non certo efficiente.
Pontinia 22 dicembre 2007 Ecologia e Territorio Giorgio Libralato
Senatore Loredana De Petris: Legge finanziaria: spariscono i consorzi di bonifica?
L’art.2, comma 35, dispone la riduzione dei componenti dei consigli di amministrazione dei consorzi di bonifica. Le regioni e le province autonome, possono disporre, d’intesa con lo Stato, la soppressione dei consorzi ed il trasferimento delle relative funzioni e del personale alle Province. Su questa ultima misura il nostro Gruppo ha espresso in Commissione parere contrario in quanto rischia di disarticolare il sistema di gestione delle risorse idriche in agricoltura in assenza di valide alternative.
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