Pontinia
Che farai da grande? lavorerò in un grande centro commerciale
il Messaggero
Giovedì 13 Dicembre 2007 di CHRISTIAN CAPUANI
Un futuro da immenso outlet da 40mila metri quadri per l'ex sito industriale della Miralanza, uno dei importanti insediamenti produttivi di Pontinia per quasi trent'anni fino al 1991, quando l'impianto di Mesa fu mandato in pensione, così come molti dei suoi quattrocento addetti. Oggi la sua conversione, dopo la bocciatura del progetto di una centrale a biomasse (avanzato dalla società Seas, fu prima accolto e poi revocato dalla giunta Mochi), potrebbe fare di quest'area dismessa un centro commerciale imponente, tanto da far impallidire – tanto per dire – quello di Latina Fiori. La proprietà del sito, la società milanese, sembra interessata a mettere mano al portafogli e a sborsare una cifra intorno ai 150 milioni di euro per farne una piccola cittadella dello shopping. Un investimento che avrebbe un impatto notevole sull'economia di Pontinia (e non solo) e che non piace all'assessore alle attività produttive Bilotta, il quale teme ripercussioni negative per gli esercenti locali.
La lista civica “Liberi e forti” nutre dubbi invece sull'effettiva bonifica dell'ex impianto industriale e sull'attuale destinazione urbanistica. Il suo portavoce Giuseppe Anitori chiede alla commissione Trasparenza di conoscere i motivi del ritiro del permesso di costruzione alla Seas da parte dell'ex giunta di centrodestra, auspicando a tal fine “una verifica giudiziaria”. La delibera dell'allora governo Mochi – la 172 del 6 dicembre 2004 – prendeva le mosse dalla mancata concretizzazione dell'interesse per il recupero dell'area della Miralanza, ritenendo che la Seas non avesse più interesse «a proseguire negli intenti originariamente manifestati». Ma conversione del sito a parte, occorre capire se nei materiali ancora accatastati all'interno dell'impianto vi siano anche sostanze potenzialmente pericolose.
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