Sabato 10 Giugno 2006 IL MESSAGGERO
Ex Mira Lanza, bomba chimica?
di ALDO CEPPARULO
«Correte all’ex stabilimento della Mira Lanza, brucia tutto». Così ieri, poco dopo le 8 del mattino, al 115 , il numero di emergenza dei vigili del fuoco.
Immed iato l’intervento della squadra di Latina che nella fabbrica dismessa si è trovata ad arginare un incendio divampato al primo piano.
Il team di fire rescue guidato dal caposquadra Daniele Mercuri è stato costretto a indossare le maschere “autoprottetrici ” per scongiurare un avvelenamento da inalazione di vapori tossici. La brutta scoperta, infatti, i vigili del fuoco l’hanno avuta quando hanno scoperto che nella fabbrica chimica chiusa da quasi vent’anni e dimessa si nasconde un grande deposito di combustibili in fusti e di reagenti chimici ad alto tasso di pericolosità. «E’ una bomba chimica spiega il caposquadra Mercuri annerito dalla fuligine pensavamo di trovarci dinanzi e cartoni, invece... ».
Invece nello stabilimento dismesso e abbandonato da quasi un ventennio gli uomini del 115 hanno scoperto un nauseabondo deposito di sostanze liquide velenose: tredici bidoni da 200 litri di carburante, altri quaranta da venti litri sempre di carburante, ma anche una ventina di bidoni con un reagente (lo xilene ) che i chimici annoverano tra le sostanze altamente infiammabili e con un enorme potere corrosivo. Il lavoro dei vigili del fuoco si è protratto per oltre quattro ore prima di riuscire a domare il rogo dal fumo nerastro e nauseabondo. I vigili del fuoco hanno chiesto l’intervento dei carabinieri della Stazione di Pontinia per stilare un allarmato rapporto sullo status di un gigantesco complesso industr iale alla deriva da anni ma che cela nel suo ventre delle pericolose sorprese. E dire che potrebbe rivelarsi una “bomba ecologica” non è azzardato visto il duro lavoro toccato ieri ai vigili del fuoco. Lo stabilimento Mira Lanza di Pontinia fu inaugurato nel 1966 grazie alle agevolazioni della “Cassa del Mezzogiorno”. Ha prodotto detersivi a pieno ritmo (oltre 300 operai) fino alla seconda metà degli Anni 70. Con il declino dell’azienda, l’industria di Mesa cessò la produzione e venne chiusa nel luglio del 1989. Il gruppo Reckitt-Benckiser, proprietario della struttura, ha avanzato nel passato diverse proposte di riconversione del sito: invano. Ieri, durante l’incendio, è accorso anche il rappresentante pontino della Reckitt-Benckiser, l’ingegner Giovanni Ferrarese.
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