Oggetto: insufficiente e superficiale il progetto così la commissione istruttoria, presso l’Amministrazione Provinciale di Latina IPPC – AIA società Pontinia Rinnovabili srl – centrale elettrica a biomasse di Pontinia (LT)
Questa mattina presso l’Amministrazione provinciale di Latina si è svolta l’attesa conferenza dei servizi in merito al progetto delle biomasse di Mazzocchio.
Com’era facilmente prevedibile le mie osservazioni sono state fatte proprie, oltre che dal comune di Pontinia, anche dal settore ecologia dell’amministrazione provinciale di Latina che ha giudicato il progetto incompleto, superficiale e non riferito al contesto territoriale.
Anche se qualcuno che ha poca confidenza con gli aspetti tecnici e molto con la confusione, cercando di buttarla sulla polemica, invece la conferenza dei servizi ha confermato che doveva essere preliminare per verificare il rispetto della modulistica predisposta allo scopo dalla Regione Lazio e dalla qualità dei documenti prodotti più che sulla scelta in sé.
Difatti secondo la dottoressa Valle, responsabile del procedimento il progetto è risultato molto carente, denota notevole superficialità e deve inquadrare il contesto territoriale. Non si possono utilizzare dati tecnici ed analisi riferiti ad altri comuni, oppure dati e sistemi generali riferiti all’intera provincia. Quando i dati mancano gli stessi devono derivare da appositi studi, ricerche, analisi condotte sul territorio e non altrove. Addirittura il bacino idrico è sbagliato si è confuso l’Amaseno con l’Ufente, segnale evidente che chi ha redatto la documentazione non conosce affatto Pontinia e probabilmente non la rispetta nemmeno. La carta di uso del suolo vegetazionale è generica dell’agro pontino, nel progetto non c’è alcuna considerazione o analisi dei siti SIC e ZPS, né dell’interferenza con il progetto proposto. Non c’è l’analisi della qualità dell’aria. Come da me fatto notare non c’è alcun collegamento con il progetto della turbogas né con le altre industrie insalubri di prima classe (come è quello per le biomasse) o a rischio di incidente rilevante che comunque insistono sulla zona. Non c’è quindi alcuna analisi sulla somma degli impianti e degli effetti, sulle aree di rispetto. Secondo la dottoressa Valle è quindi necessario indagare meglio il territorio. Sempre come da me osservato, manca l’analisi geologica e mancano le documentazioni, oltre che le domande che sono escluse dall’AIA relativa alle opere idrauliche e alla risorsa idrica. Poi sono state ricordate in materia geologica il mancato riferimento alle informazioni scientifiche e alla bibliografia, manca la documentazione relativa ai beni archeologici. Mancano gli studi relativi agli effetti dell’emissioni degli scarichi nei 2 corsi d’acqua (il fosso di San Carlo e il fosso adiacente). Manca gli studi sulla portata, lo studio della qualità dell’acqua nei corsi d’acqua e nelle falde, manca lo studio del suolo. Non vi sono gli studi sullo sprofondamento e sulla sub sidenza nonostante siamo in una zona geologica particolare. Manca l’indagine vegetazionale, lo studio sulla messa a dimora del verde e sulla fauna circostante. Il bosco Polverino tutelato non viene assolutamente trattato. Come ho fatto notare la documentazione sulle foto aree è sbagliata. Sempre in base alle mie osservazioni la descrizione sull’approvvigionamento delle biomasse è stato ritenuto insufficiente e generico. Inoltre manca lo studio e la proposta della riduzione di CO2 con azioni virtuose che la Pontinia Rinnovabili ha completamente trascurato. Altre osservazioni sugli schemi delle materie prime, sui flussi di entrata ed uscita, sul programma di emergenza, sulle emissioni per durata e frequenza. Addirittura comica sulle altre autorizzazioni: come da me rilevato sono riferite sono riferite ad un altro progetto, sito, impianto e società….. La giustificazione della Pontinia Rinnovabili? Dalle altre parti gli va bene così….
Il carico finale di affossamento del progetto l’ha espresso il Sindaco Tombolillo che parlato anche per conto delle amministrazioni di Priverno e Sonnino: Questi tipi di impianti qui non li vogliamo. Preghiamo la Ditta proponente di prenderne atto, chiediamo il rispetto del desiderio e della volontà delle comunità locali. In relazione alle conoscenze aggiornate sulle dinamiche territoriali, agricole, economiche ed ambientali abbiamo riconsiderato i pareri espressi.
La dottoressa Valle in apertura di seduta ha letto la nota dell’assessorato della Regione Lazio appena giunto che comunica che la VIA per l’impianto non è stata proposta dalla ditta proponente e quindi va riformulata.
In base alla comunicazione della Regione era opportuno riconsiderare il progetto.
Tra l’altro l’amministrazione provinciale aveva chiesto alla ditta Pontinia Rinnovabili,dopo la presentazione delle osservazioni, in data 25/7/7 per la quale non ha ancora avuto risposta, che essendo modificata nel contempo la normativa, qualsiasi procedura non aveva senso senza la VIA.
La Pontinia Rinnovabili ha informato che provvederà a riformulare il progetto e la documentazione in quanto toglierà dal progetto il combustibile derivante dai rifiuti, in questo modo non c’è bisogno di VIA.
Secondo la dottoressa Valle probabilmente, a questo punto, la procedura ripartirà ex novo e l’attuale progetto sarà accantonato.
La dottoressa Valle ha infini ricordato che comunque il parere del comune se contrario è vincolante.
Erano presenti per l’amministrazione provinciale di Latina la dottoressa Valle, gli ingegneri Ottocento e Disenso; per la Pontinia rinnovabili l’ing. Cicerone, Carboni, Marco Romani e Gennaro Gigli, il sindaco di Pontinia dottor Eligio Tombolillo, gli assessori Battisti e Subiaco, il responsabile del procedimento ing. Corradi, il consigliere comunale di Priverno Fusilli, il vice sindaco di Sonnino Migliori, Del Monte dell’associazione di Capocroce, la Rete di Pontinia, oltre al sottoscritto. Assenti Regione Lazio, AUSL, Arpa, Vigili del Fuoco, Albo Gestori.
Ho chiesto al sindaco Tombolillo: dov’è la tua opposizione quella che ti denuncia al prefetto se non convochi il consiglio? Se non si interessano, se non sono presenti, di cosa ti chiederanno in consiglio comunale? Perché sono assenti tutti e 6?
Ancora una volta i Cittadini hanno difeso i loro interessi, come contro il dissesto, visto che le mie osservazioni hanno centrate le carenze notevoli di un altro progetto che potrebbe nuocere.
Pontinia 30 agosto 2007 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Di seguito alcune osservazioni da me presentate:
1) mancano i dati sull’inquinamento indotto dal traffico per il trasporto del materiale da bruciare;
2) mancano tutti i riferimenti precisi in merito alla provenienza del materiale da bruciare, sia come attività collaterali di sostegno, sia ad eventuali accordi con ditte private ed enti pubblici. I dati ivi riportati sono generici e non consentono di capire se le produzioni locali saranno effettivamente in grado di soddisfare la produzione di 210.000 tonnellate annue;
3) manca la giustificazione tecnica ed economica a giustificare l’acquisto di 65.000 tonnellate annue (1/3 della produzione locale) che si indicano in modo generico e insufficiente provenienti dal mercato nazionale ed internazionale;
4) mancano le giustificazioni tecniche ed economiche sulle motivazioni che una Ditta con sede in Milano impianti a Pontinia una centrale con materiale proveniente per 1/3 da mercato nazionale ed internazionale. Perché non fare altrove una centrale aventi queste capacità per ridurre l’inquinamento provocato dal traffico.
5) Manca la giustificazione in base al protocollo di Kyoto sulla necessità di produrre energia in una Regione che, in base alle fonti del GRTN, produce circa il doppio dell’energia che consuma. Perché il Lazio e, per esempio, una delle tante Regioni che produce in modo insufficiente l’energia che consuma?
6) Mancano i riferimenti sull’acquisto delle quote di CO2 che viene prodotta in eccesso a Pontinia e non viene ridotta, per esempio, con piantumazioni di alberi, oppure con idonee riduzioni di CO2, per esempio con adozione di tecnologia in altri impianti altamente inquinanti. Oppure la sostituzione di impianti di produzione dell’energia elettrica che producono CO2 con impianti per la produzione di energia da fonti naturali e rinnovabili.
7) Manca lo studio dell’impatto idrogeologico al prelievo dell’acqua necessaria al funzionamento dell’impianto;
8) I dati metorici, climatici, di rilevamento atmosferico ed ambientale sono chiaramente generici, insufficienti e non attuali, per una situazione in continua evoluzione. Tra l’altro non tengono conto nemmeno delle nuove attività industriali insalubri installate nella zona. I dati sono fermi addirittura al periodo 1995/2001 e sono riferiti a stazioni ubicate anche oltre 20 km dall’ubicazione del progetto. Difatti sono riferiti alle stazioni Arpa di Latina (via Tasso e via Romagnoli) e di Latina Scalo che, peraltro, non contengono nemmeno tutti gli inquinanti che normalmente vengono monitorati. Bastava consultarli del sito dell’Arpa. Anche se, come sopra affermato, sono troppo lontani dall’ubicazione del progetto e quindi non attendibili.
9) I dati meteorici e di inquinamento atmosferico non tengono conto di alcuni studi privati condotti in loco e riportati, per esempio, nella valutazione di impatto ambientale del progetto della centrale a turbogas, prevista nello stesso nucleo industriale;
10) Nessun riferimento agli studi epidemiologici, alle malattie dell’apparato respiratorio. Non vengono nemmeno presi in considerazione i dati dell’Agenzia di Sanità Pubblica Regione Lazio,
11) La valutazione sulle emissioni è datata 1999 e quindi non può essere presa in considerazione;
12) nessun dato sull’inquinamento elettromagnetico;
13) i dati sull’inquinamento da rumore sono insufficienti e non tengono conto, per esempio, dell’eventuale completo sviluppo dell’intero consorzio industriale;
14) La portata dichiarata del prelievo del pozzo 13 litri secondo non è sufficiente per alimentare le 2 caldaie di produzione con portata acqua di alimento pari a 46 ton/h e il rimanente fabbisogno della produzione, dell’impianto antincendio e degli impianti igienico sanitari dichiarati;
15) Mancano i riferimenti alle zone SIC e ZPS presenti a pochi km dall’insediamento progettato;
16) Assenti i riferimenti al vicino parco nazionale del Circeo;
17) Assenti gli studi su fenomeni che si potrebbero verificare nella zona, alluvioni, erosione dei corsi d’acqua, anche in funzione della quantità d’acqua che si dichiara versata a 65.000 mc;
18) Dallo studio proposto non si evince alcun vantaggio, né interesse pubblico all’intervento, nonostante questo usufruisca del finanziamento a fondo perduto in base alla legge 488/03, progetto n. 81509-12, importo finanziato € 8.128.758,00;
19) Non vengono riportate sufficienti garanzie in caso di incidente e/o smantellamento in quanto la ditta proponente è una SRL con capitale versato di soli € 15.000;
20) La vista aerofotogrammetria non è chiara, con la vista prima e dopo l’insediamento sembra riportare la medesima situazione;
21) Durante lo svolgimento del tavolo tecnico presso l’aula consiliare del comune di Pontinia dell’11/7/7, nel quale si annunciava l’istruttoria pubblica per il rilascio dell’AIA relativo a questo progetto per la centrale a biomasse, sarebbe emerso che la procedura è ripartita in quanto il progetto attuale è stato cambiato di ubicazione, intestazione (proprietà) e quindi sarebbero cambiate le condizioni (lotto e proprietà) rispetto al precedente approvato, invece, dalla GM del Comune di Pontinia. Nella scheda “A” – “A6” della procedura AIA del presente progetto si fa invece riferimento all’approvazione della GM di Pontinia del 25/10/2004 riferito al progetto presentato dalla Carlo Gavazzi Green Power. Se quanto dichiarato nel tavolo tecnico dell’11/7/7 è vero, e non vi sono motivi per dubitarle, la compilazione della scheda è chiaramente sbagliata. In tal caso, come potrebbe essere sbagliato questo dato, potrebbero, per analogia essere sbagliati anche gli altri che quindi sono tutti da verificare.
22) da verificare la quantificazione dei flussi di materia ed energia in ingresso e in uscita. Si ritiene dover specificare meglio il consumo di materie prime, anche con riferimento al lavaggio delle apparecchiature. Da approfondire anche le emissioni in atmosfera di tipo convogliato. Si ritiene dover approfondire la relazione tecnica di processi produttivi, l’identificazione e la quantificazione di effetti e confronti con SQA per gli inquinanti in aria e acqua. Si chiede dover approfondire le emissioni di PM 10 e PM 2,5 anche in relazione a possibili effetti cumulativi.
Al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare
1) Alla CA Segreteria Dott. Giuseppe Lo Presti
2) Alla CA Ing. Bruno Agricola
Al Commissario IPPC Referente
Dottor Aldo Iacomelli
Al Membro Aggiunto Commissione IPPC
Regione Lazio
Al Dipartimento territorio – direzione ambiente e protezione civile
All’Apat
CA Ing. Alfredo Pini
All’Amministrazione Provinciale di Latina
Al Dr Carlo Perotto
Alla Dr.ssa Nicoletta Valle
Membri Aggiunti Commissione IPPC
Provincia di Latina
Alla Prefettura di Latina
Al Comando dei Vigili del Fuoco di Latina
Al Comune di Pontinia
Oggetto:
1) commissione istruttoria, presso il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare IPPC – AIA società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa – centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) IPPC /2007/44 del 22/03/2007
2) commissione istruttoria, presso l’Amministrazione Provinciale di Latina IPPC – AIA società Pontinia Rinnovabili srl – centrale elettrica a biomasse di Pontinia (LT)
3) incendio del 21/7/7 ditta Sep 2;
4) presenza industria Sep 1
Premesso
a) che in data 03 aprile 2007 è arrivata presso il comune di Pontinia la comunicazione del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (di seguito indicato come Ministero dell’Ambiente) Commissione istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 avente per oggetto: commissione istruttoria IPPC società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa – centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) IPPC /2007/44 del 22/03/2007- incarico per lo svolgimento delle attività istruttorie connesse al rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale;
b) che è stata attivata presso l’Amministrazione Provinciale di Latina la commissione istruttoria, IPPC – AIA società Pontinia Rinnovabili srl – centrale elettrica a biomasse di Pontinia (LT), è stata fissata al 2 agosto 2007 la conferenza di servizi;
c) l’incendio del 21/7/7 presso la ditta Sep 2 nel nucleo industriale di Mazzocchio con la indagini per stabilirne le cause e le conseguenza ancora in corso;
d) le analisi e le indagini sulle lavorazioni e conseguenti inquinamenti presso la ditta Sep 1 ancora in corso;
considerato
a1) che tutti gli impianti sopra menzionati sono siti all’interno del nucleo industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia;
a2) che lo stabilimento Sep 1 insiste sul terreno distinto in catasto terreni del comune di Pontinia dal foglio n. 54 particelle n. 103 e 142;
a2) che lo stabilimento Sep 2 insiste sul terreno distinto in catasto terreni del comune di Pontinia dal foglio n. 54 particelle n. 137;
a3) che l’impianto relativo centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa, in base alla scarsa documentazione acquisita dall’apposito del Ministero dell’Ambiente, sezione AIA, è ubicato sul terreno di proprietà della Pontinia Power, distinto in catasto terreni del comune di Pontinia dal foglio n. 54 particella n. 53, foglio n. 53 particella 49, foglio n. 35 particella 119 e 155;
a4) che i confini di progetto della centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa risultano distanti circa 110 m dallo stabilimento Sep 2 oggetto dell’incendio con accertamenti in corso;
a5) che i confini di progetto della centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa risultano distanti circa 80 m dallo stabilimento Sep 1 oggetto di analisi ed accertamenti in corso;
a6) in base a ricerca catastale la Pontinia Rinnovabili srl risulta proprietaria del terreno sito in zona industriale di Mazzocchio nel comune di Pontinia distinta in catasto terreni dal foglio n. 35 particelle n. 31 e 36, foglio n. 53 particelle 65 e 91,
a7) che i confini di progetto della centrale a biomasse di Pontinia (LT), come sopra determinati, di cui all’istruttoria IPPC promossa dall’Amministrazione Provinciale di Latina presentato dalla società Pontinia Rinnovabili srl risultano distanti circa 560 m dallo stabilimento Sep 2 oggetto dell’incendio con accertamenti in corso;
a8) che i confini di progetto della centrale a biomasse di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC promossa dall’Amministrazione Provinciale di Latina presentato dalla società Pontinia Rinnovabili srl risultano distanti circa 560 m dallo stabilimento Sep 1 oggetto di analisi ed accertamenti in corso;
a9) che i confini di progetto della centrale termoelettrica a ciclo combinato di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa risultano distanti dai confini di progetto della centrale a biomasse di Pontinia (LT) di cui all’istruttoria IPPC promossa dall’Amministrazione Provinciale di Latina presentato dalla società Pontinia Rinnovabili srl circa 260 metri.
Rilevato
B 1) che nella documentazione acquisita nel Sito del Ministero dell’Ambiente sezione AIA, di cui al Progetto Acea Electrabel Produzione spa, non si fa riferimento alla presenza di industrie, come la Sep 1 e la Sep 2, come altre industrie che potrebbero essere soggette ad incendio rilevante e alla procedura Seveso;
B2) che nella documentazione acquisita dal Ministero dell’Ambiente sezione AIA ,di cui al Progetto Acea Electrabel Produzione spa, non si fa riferimento ad eventuali ulteriori progetti in itinere che potrebbero ulteriormente aggravare la situazione ambientale con effetti concatenanti, per esempio, al Progetto presentato dalla Società Pontinia Rinnovabili srl;
B3) che nella documentazione acquisita relativa al progetto della centrale elettrica a biomasse presentato dalla Società Pontinia Rinnovabili srl, di cui alla procedura AIA in corso presso l’Amministrazione Provinciale di Latina, non si fa riferimento alla presenza di industrie, come la Sep 1 e la Sep 2, come altre industrie che potrebbero essere soggette ad incendio rilevante e alla procedura Severo;
B4) presentato dalla Società Pontinia Rinnovabili srl, di cui alla procedura AIA in corso presso l’Amministrazione Provinciale di Latina, non si fa riferimento ad eventuali ulteriori progetti in itinere che potrebbero ulteriormente aggravare la situazione ambientale con effetti concatenanti, come, per esempio, al Progetto Acea Electrabel Produzione spa;
B5) che viceversa alcune informazioni ed analisi non fanno il giusto riferimento con la presenza di siti ZPS e SIC presenti nella zona;
B6) che alcune informazioni a carattere ambientale e metereologico fanno riferimento addirittura all’aeroporto di Latina Scalo, oppure alle centraline di Latina dell’Arpa Lazio, distanti dal sito oltre 20 km, le quali centraline non forniscono nemmeno tutti i dati dei maggiori inquinanti.
si chiede e si propone:
c1) la sospensione dell’iter procedurale dell’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa, presso il Ministero dell’Ambiente, in attesa dell’esito delle analisi ed accertamenti presso lo stabilimento Sep 1 per valutarne eventuali effetti indotti;
c2) la sospensione dell’iter procedurale dell’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa, presso il Ministero dell’Ambiente, in attesa dell’esito delle analisi ed accertamenti presso lo stabilimento Sep 2 per valutarne eventuali effetti indotti;
c3) la sospensione dell’iter procedurale dell’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa, presso il Ministero dell’Ambiente, per valutare eventuali effetti indotti per la presenza di industrie pericolose oppure soggette alla direttiva Seveso;
c4) la sospensione dell’iter procedurale dell’istruttoria IPPC /2007/44 del 22/03/2007 presentato dalla società ACEAELECTRABEL PRODUZIONE spa, presso il Ministero dell’Ambiente, nonché la sospensione dell’iter procedurale dell’istruttoria dell’IPPC AIA promossa dall’Amministrazione Provinciale di Latina relativa al progetto presentato dalla Società Pontinia Rinnovabili srl, per valutare eventuali effetti indotti e concatenanti tra i due progetti.
Oggetto: biomasse da Mazzocchio (Pontinia) alla Valle del Sacco
Sembrerebbe confermata l'ipotesi da me formulata circa un paio di mesi fa della realizzazione di diverse centrali (anzichè una) a biomasse da Mazzocchio (zona industriale nel comune di Pontinia) alla Valle del Sacco nella zona industriale di Anagni e di altri comuni in provincia di Frosinone.
Come certificato dalla conferenza di servizi dell'amministrazione provinciale di Latina del 30 agosto, il progetto aveva dati sbagliati e incompleti in merito alla procedura AIA-IPPC ma sopratutto non dava le garanzie richieste dal protocollo di Kyoto e dalla comunità Europea in merito alla riduzione delle emissioni e tecnico - economiche.
Difatti gli operatori del settore affermano che tali progetti sono convenienti quando il legno o comunque le biomasse da bruciare si trovano nel raggio massimo di 20 km, altrimenti i costi di trasporto riducono notevolmente il prezzo che può essere pagato a chi li coltiva.
Questo nuovo progetto di cui si parla nell'articolo allegato della cronaca di Frosinone invece rivede tutti gli aspetti negativi del progetto di Mazzocchio.
Si può parlare di piccoli impianti a biomasse (in base a quelle prodotte nel comprensorio) nei vari comuni oppure nei bacini delle aree dei vari consorzi industriali che abbiano, però attinenza ed indubbi vantaggi per il territorio.
Non servitù e danni certificati a fronte di nessun guadagno.
Ovviamente se il progetto della Valle del Sacco avanza, come sembra, perde ulteriore significato quello di Pontinia.
Pontinia 17 settembre 2007 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
IL MESSAGGERO Lunedì 17 Settembre 2007 di ANNALISA MAGGI
Una caldaia per la produzione di bioenergia in ognuno dei nove comuni coinvolti nell’emergenza da betaesaclorociloesano che ha colpito il territorio dove scorre il fiume Sacco oggi Valle dei Latini. Da quando le analisi sui campioni di latte rilevarono valori della molecola incriminata oltre i limiti di legge sono trascorsi due anni. In quest’arco di tempo, dall’ufficio commissariale, appositamente istituto, in sinergia con l’assessorato regionale all’agricoltura, sono stati attuati tutta una serie di provvedimenti per cambiare l’immagine della valle e sfruttarne le potenzialità come bacino di energia pulita. Per quest’ultimo scopo si è lavorato anche alla creazione di una filiera di biocombustibilli, ossia energia che si produrrà dal legame ricavato dai pioppi piantati la scorsa primavera lungo l’argine del fiume Sacco in quaranta ettari di terreno “contaminato”.
«Doteremo i nove comuni dell’emergenza ossia Paliano, Anagni, Sgurgola, Supino, Morolo, Ferentino, Gavignano, Colleferro e Segni – hanno spiegato sia i tecnici della regione sia il subcommissario Pierluigi Di Palma in occasione della presentazione della prima fase della sperimentazione – di una caldaia per bruciare il legame, in modo da produrre il quantitativo di energia necessaria al fabbisogno delle strutture pubbliche e destinata essenzialmente alle funzioni di riscaldamento e raffreddamento». Quanto ai risultati ottenuti con la messa a dimora delle prime talee, nel corso dell’incontro con i proprietari dei terreni bloccati nelle attività agricole e nell’allevamento, è stata illustrata una prospettiva “incoraggiante”: stando alle cifre riportate dai tecnici per circa il 75% dei terreni le risposte sono state soddisfacenti e tali da incoraggiare la continuazione delle coltivazioni. «Perché tali, cioè coltivazioni come altre, si devono considerare - è stato specificato – se si vogliono ottenere risultati migliori». Ai presenti è stata dunque prospettata la possibilità di aderire al progetto di nuovi impianti per i quali, come dicevamo all’inizio, l’ufficio commissariale sta provvedendo a creare il mercato proprio attraverso la dotazione delle caldaie ai vari enti comunali che, da parte loro, troveranno conveniente reperire il cippato nel proprio territorio abbattendo gli alti costi del trasporto.«L’intera valle se ne avvantaggerà – ha detto Di Palma – essendo la prima in Europa ad offrire potenzialmente un così vasto territorio da finalizzare alla produzione di biodiesel, biomasse e biocobustibili». L’accordo con i proprietari terrieri che aderiranno al proseguo dell’iniziativa prevede un indennizzo di circa novemila euro ad ettaro per il danno subito, la realizzazione dell’irrigazione a goccia utilizzando l’acqua dal Sacco che, nel frattempo, pare sia tornato ad avere livelli accettabili di particelle inquinanti, e un ulteriore premio per quelle aziende che riusciranno a far crescere bene i pioppeti. Per coprire le spese di questa seconda fase dell’intervento nei giorni scorsi il presidente della giunta regionale Piero Marrazzo ha scritto una lettera al ministro dell’agricoltura De Castro per chiedere la disponibilità di ulteriori cinque milioni di euro che si aggiungerebbero ai dieci già utilizzati.
Le biomasse nella Valle del Sacco?
Curioso episodio l’altro giorno mentre facevo l’ennesima fila in uffici pubblici che non funzionano, una persona mi chiede un parere su turbogas e biomasse.
Questa persona era favorevole ad entrambi i progetti.
Rientrato in sede leggo una mail di un’altra persona residente nella Valle del Sacco che mi propone (confermando le stesse affermazioni della prima persona):
- l’assessore regionale all’ambiente ha dichiarato che saranno impiantati 10 mila ettari di biomasse (pioppi) nella Valle del Sacco (ero rimasto alle coltivazioni per biodiesel ndr);
- tale piantagione coprirebbe quasi interamente il fabbisogno della centrale a biomasse di Mazzocchio;
- contro la centrale a biomasse si è schierato contro all’unanimità il centro sinistra di Pontinia nel luglio 2005 (Ds, Margherita, SDI e verdi);
- sembra che contro lo stesso progetto si fosse schierata FI (allora in maggioranza) e che sia stato uno dei motivi che ha portato alla sfiducia dell’ex sindaco Mochi;
- l’attuale amministrazione di centro sinistra è contraria allo stesso impianto come dichiarato negli incontri ufficiali con l’assessore regionale all’ambiente Filiberto Zaratti, che ha consigliato di chiedere la valutazione di impatto ambientale;
- la giunta di centro sinistra ha emanato la delibera conseguente, confermando la contrarietà allo stesso progetto;
- visto che nella Valle del Sacco vi è una grande e funzionante area industriale;
- considerato che il costo del trasporto incide nel costo finale dell’energia prodotta in maniera considerevole;
- tenuto conto della pessima rete stradale che collega la Valle del Sacco con Pontinia;
- visto l’elevato tasso di inquinamento ambientale più volte rilevato nel comune di Pontinia e il conseguente aumento che ci sarebbe sia per il trasporto che per le emissioni dell’impianto a biomasse;
- considerato che, contrariamente a Pontinia, nella Valle del Sacco accettano tutti i tipi di impianto, perché la centrale a biomasse non si sposta nella Valle del Sacco?
In questo modo, conclude, la mail saremmo tutti contenti e l’industria avrà un guadagno maggiore.
La mia risposta?
Gli impianti hanno un senso nell’ubicazione territoriale attinente.
Quelli a biomasse vanno realizzati l’ha dove c’è la produzione di materia prima.
Pontinia 7 luglio 2007 Ecologia e territorio Giorgio Libralato
Oggetto: affollata conferenza sulle biomasse il 30 agosto
Si preannuncia un notevole affollamento per la prossima conferenza relativo al progetto per le biomasse presentato da una società di Milano su un terreno nell’area industriale di Mazzocchio a Pontinia.
Difatti, stando alle cronache dei giornali, Pontinia sarà rappresentata da:
- Sindaco, assessore all’ambiente e responsabile del procedimento presso l’ufficio tecnico comunale;
- N. 6 consiglieri comunali di opposizione;
- I rappresentanti di 3 comitati o gruppi di cittadini.
Qualcuno resterà in piedi.
Fortunatamente l’attenzione è sempre alta e vigile.
Sempre dalle cronache dei giornali si apprende che sono state presentate numerose osservazioni all’impianto, oltre che dall’amministrazione comunale, dall’opposizione e da 2 comitati o gruppi di cittadini.
Anche la commissione dei capigruppo consiliari pare abbia votato all’unanimità contro il progetto.
Alcuni cittadini mi hanno fatto notare che dopo l’approvazione di un progetto analogo (GM di Pontinia del 25/10/2004) da parte della maggioranza (di allora oggi opposizione) composta da AN, FI e UDC adesso gli stessi partiti politici hanno cambiato completamente atteggiamento.
Come è già successo per la turbogas approvata e firmata nella VIA dagli allora ministri, uno di AN e l’altro dell’UDC.
Il forte animo ambientalista sbocciato a Pontinia da un anno a questa parte fa invidia a tutti gli ambientalisti solitari della provincia che mi hanno più volte contattato per segnalarlo.
Fa veramente piacere che sulle questioni che riguardano la salute, la salvaguardia e tutela ambientale, la sicurezza stradale, il rilancio economico e sociale di Pontinia ci sia un tale impegno e l’unanimità delle forze politiche e dei rappresentanti cittadini.
Lo stesso impegno ed unanimità che certamente farà mettere da parte le divisioni politiche, le discussioni inutili, i pretesti.
Anzi tutti saranno disposti anche a lasciare la scena principale agli altri.
Basta che questi progetti (turbogas e biomasse) non si facciano.
Basta che si cambi la gestione pubblica dell’acqua, che si arrivi alla sicurezza stradale, alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente, al rilancio dell’agricoltura, che vengano tutelate le fasce sociali più deboli, le famiglie e che si accantoni il dissesto.
Pontinia 23 agosto 2007 Giorgio Libralato
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