venerdì 20 settembre 2024

Il Fatto di domani. Alluvione in Romagna, il governo mira alle polizze obbligatorie contro le catastrofi. Medio Oriente, nuovo raid israeliano a Beirut per eliminare il numero due di Hezbollah: otto morti e 59 feriti

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-20-settembre-2024/

La giornata in cinque minuti

ALLUVIONE IN ROMAGNA, IL GOVERNO VUOLE POLIZZE OBBLIGATORIE CONTRO LE CATASTROFI. LE DESTRE ATTACCANO LA REGIONE “ROSSA”. Dopo la nuova alluvione in Emilia Romagna, con le ferite aperte del disastro di 18 mesi prima, tiene banco il tema delle assicurazioni contro le catastrofi naturali. Non solo per le imprese, ma anche per le case. Le polizze per le aziende sono già obbligatorie, sulla carta, in virtù della legge di Bilancio 2024: manca all’appello il decreto attuativo. Quelle per le case invece sarebbero una novità, auspicata oggi dal ministro della Protezione civile, Nello Musumeci: “Ci avvieremo, gradualmente, all’obbligo di sottoscrivere una polizza contro rischi naturali” per le case in Italia. L’esponente meloniano ha preso la parola all’Insurance High-level Conferenze organizzata da Ania in partnership con la presidenza italiana del G7: “È finito il tempo in cui lo Stato poteva erogare risorse per tutti e per sempre”, ha ammonito. Ma già intravedeva critiche accese: “Si fa presto – ha continuato Musumeci – a parlare di nuova patrimoniale sulla casa, immagino già le polemiche”, ma è necessario “un cambio culturale”. All’evento è intervenuto anche il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, per elogiare l’assicurazione obbligatoria a carico delle imprese, “che si baserà su una partnership pubblico-privata, un passo importante verso il miglioramento della nostra resilienza economica”. Intanto, una buona notizia dal territorio colpito: nessun disperso nell’area del Ravennate e a Traversara di Bagnacavallo. Smentita la segnalazione della persona sull’argine portata via dall’acqua, nessun riscontro sulla presenza di una vittima nella casa crollata. Prosegue la polemica politica, con la presidente emiliana Irene Priolo (Pd) che ha sottolineato di non aver sentito Meloni, solo Mattarella, e ha rispedito al mittente le accuse di Nello Musumeci. Il ministro aveva ricordato i soldi per l’Emilia stanziati dai governi nell’ultimo decennio, alludendo all’incapacità degli amministratori. Oggi il meloniano Bignami è tornato all’attacco: “La Regione ha fatto quasi niente”. Sul Fatto di domani vi racconteremo tutto quello che doveva essere fatto per mettere in sicurezza il territorio, e le nuove polizze in arrivo.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, VON DER LEYEN ANNUNCIA UN PRESTITO DELL’UNIONE A KIEV DI 35 MILIARDI. “Gli implacabili attacchi russi rendono necessario il continuo sostegno dell’Ue all’Ucraina. La Commissione Ue fornirà all’Ucraina un prestito fino a 35 miliardi di euro come parte dell’impegno del G7. Si tratta di un altro importante contributo dell’Ue alla ripresa dell’Ucraina”. Così la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen ha annunciato l’ennesimo sostegno economico all’Ucraina, nel solco di una squadra a Bruxelles costruita per un supporto a Kiev senza indugi. Per realizzare questo prestito si terrà conto degli “extraprofitti” generati dal congelamento dei beni della banca centrale russa. Inizialmente, il G7 a giugno aveva preso l’impegno di prestiti da 50 miliardi di dollari. L’aiuto si inquadra anche in un piano energetico ed evitare che per gli ucraini l’inverno sia buio e freddo: “La Russia ha messo in campo un vergognoso tentativo di far passare l’inverno ucraino al buio. Sono qui per dire agli ucraini che l’Ue vi aiuterà nella sfida energetica, per mantenere la luce accesa, per mantenere la popolazione al caldo, per far sì che la vostra economia cresca”. Von Der Leyen ha confermato che sarà operativo il collegamento di Kiev alla rete elettrica europea. Sul Fatto di domani leggerete le ultime notizie sul conflitto nell’Est e sulla visita di Von der Leyen a Kiev.


MEDIO ORIENTE, LE VITTIME IN LIBANO PER LE ESPLOSIONI SALGONO A 39. RAID DI ISRAELE A BEIRUT, ELIMINATO IL N°2 DI HEZBOLLAH. LE AUTORITÀ LIBANESI: “OTTO MORTI E 59 FERITI”. Hezbollah ha oggi aggiornato a 39 il numero degli affiliati uccisi dalle esplosioni di cercapersone e walkie-talkie, avvenuti tra martedì e mercoledì. Il movimento sciita filo iraniano ha accusato Israele, e secondo la ricostruzione di importanti quotidiani, la stessa azienda ungherese che aveva provveduto a recapitare la merce a Hezbollah era una copertura del Mossad. Gli scambi di colpi tra Hezbollah e Stato ebraico sono ormai quotidiani: oggi i miliziani hanno sparato circa 70 razzi verso il Nord di Israele, e l’Idf ha risposto colpendo una roccaforte di Hezbollah alla periferia meridionale di Beirut con un “raid mirato”. Le autorità di Beirut forniscono le cifre: otto morti e 59 feriti. L’obiettivo era Ibrahim Aqil, numero due di Hezbollah, che è rimasto ucciso. Tra le vittime, secondo fonti libanesi, ci sarebbero pure cinque bambini. Per l’Idf, Aqil assieme ai suoi comandanti “stava pianificando un 7 ottobre in Galilea”. La situazione appare sempre più drammatica, tanto che non solo non si parla più del conflitto a Gaza, ma il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha rinviato il suo viaggio negli Usa previsto la settimana prossima, in occasione dell’assemblea generale dell’Onu. Sul giornale di domani leggerete le ultime notizie sulla guerra in Medio Oriente, con interviste ad esperti.


LE ALTRE NOTIZIE CHE LEGGERETE

Parma, arresti domiciliari per Chiara Petrolini, accusata di aver ucciso due neonati. La ragazza, 22 anni, non andrà in carcere; il Gip ha deciso per gli arresti domiciliari. Chiara è accusata di aver ucciso due neonati, dopo averli partoriti in casa, per poi seppellirli nel giardino della sua abitazione, a Traversetolo. La Procura stamane ha tenuto una conferenza stampa: per gli inquirenti “Chiara aveva già deciso che il bambino non sarebbe sopravvissuto al parto, e tutto il percorso della gravidanza appare disseminato di indizi che conducono a questa terribile realtà”.

Delitto Bergamini, requisitoria al processo: “Il calciatore fu ucciso dalla fidanzata” Chiesta una condanna a 23 anni. Denis Bergamini fu ucciso con una sciarpa o un sacchetto, e solo dopo adagiato sull’asfalto dove fu investito dal camion. Lo hanno detto i magistrati della Procura di Castrovillari, che stamani hanno iniziato la requisitoria nel processo a carico di Isabella Internò, l’ex fidanzata di Bergamini accusa di omicidio volontario in concorso, per la morte del calciatore del Cosenza avvenuta lungo la statale 106 ,a Roseto Capo Spulico, il 18 novembre 1989. Per Internò sono stati chiesti 23 anni di carcere.

Caso Sangiuliano-Boccia: le chat e le liti tra la coppia con l’ex ministro sfregiato dall’amante. Una serie di messaggi nella chat tra Gennaro Sangiuliano e Maria Rosaria Boccia, sono parte della documentazione allegata alla denuncia presentata dal legale dell’ex ministro della Cultura, a carico dell’imprenditrice di Pompei. A rivelarne il contenuto è stata La Verità, che riporta alcuni passaggi delle conversazioni tra cui un riferimento alla notte tra il 16 e il 17 luglio: “Sfregiato […] Se non fossi stata tu avrei picchiato durissimo”. E lei: [Mi hai letteralmente mandato fuori di testa […] mi hai portato a un punto imbarazzante […] mi hai fatto diventare una iena”.

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