venerdì 10 maggio 2024

Il Fatto di domani. Inchiesta Toti, il modello Genova affonda e Salvini attacca i magistrati. Gaza, l'Idf taglia in due Rafah, l'Onu apre alla Palestina

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-10-maggio-2024/


La giornata in cinque minuti

INCHIESTA TOTI, UN FARO SUL “MODELLO GENOVA” CARO A SALVINI. IL LEADER DELLA LEGA: “CON LE MICROSPIE IN UFFICIO, QUANTO DUREREBBE UN MAGISTRATO?”. Nel mirino della procura di Genova c’è il governatore ligure Giovanni Toti. Ma fuori dai tribunali, sul banco degli imputati c’è il modello Genova di marca salviniana: quel sistema di gestione degli appalti pubblici privo di lacci e lacciuoli, senza il freno della trasparenza e della concorrenza, perché l’obiettivo è concludere le opere in tutta fretta. Il leader del Carroccio ne ha fatto una bandiera, con risultati non brillanti. Sul Fatto di domani vi racconteremo il fallimento di quel modello. Salvini ha subito bocciato l’ipotesi di dimissioni da parte del governatore: sarebbero “una resa”. Oggi il ministro ha attaccato i magistrati: “Se ogni indagato si dimette l’Italia si ferma domani. Vorrei sapere se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato per quanto tempo continuerebbe a fare il magistrato”. Toti ha scelto di non rispondere all’interrogatorio di garanzia, a parlare è il suo legale Stefano Savi: “L’arresto ha lasciato il segno, ma è pronto a difendersi”. L’avvocato ha annunciato ricorso contro i domiciliari e l’intenzione di chiedere un interrogatorio la prossima settimana. Mentre il Carroccio è già lambito dall’inchiesta genovese. Gli imprenditori Aldo Spinelli e Pietro Colucci (indagati, il primo ai domiciliari) oltre a Toti hanno sostenuto anche la Lega. Colucci – attivo nel ramo delle dischariche – ha finanziato con 195 mila il movimento del governatore e beneficiò dell’ampliamento di due discariche in Liguria, a Boscaccio e Bossarino. Dal 2022, Colucci ha cominciato a finanziare anche la Lega: il 28 giugno del 2022 una delle sue società, Green up, ha erogato 10mila euro. Da Aldo Spinelli, invece, il Carroccio ha ricevuto due bonifici da 15 mila euro, il 25 maggio e il 31 agosto 2022. Il motivo? Lo spiega Spinelli in un dialogo con Paolo Signorini (in carcere) al tempo presidente dell’Autorità portuale: convincere le autorità pubbliche a finanziare il costoso progetto del terminal Rinfuse, un’area portuale da dividere tra Spinelli e Gianluigi Aponte, patron di Msc. Un’opera da 190 milioni, di cui Spinelli avrebbe parlato con Giancarlo Giorgetti. Di fronte allo scetticismo di Signorini, Spinelli ostenta calma: “Gli abbiam già fatto un bonifico anche a loro, poi gliene facciamo un altro, stai tranquillo”.


IL GOVERNO PREPARA UN NUOVO AFFONDO SULLA GIUSTIZIA. L’inchiesta che ha portato alla luce il sistema di intrecci tra imprenditoria e politica in Liguria e terremotato i vertici della Regione con l’arresto del governatore Giovanni Toti e del suo capo di gabinetto Matteo Cozzani non sarebbe stata possibile senza l’uso dei trojan. Sul Fatto di domani vedremo cosa bolle in pentola nel centrodestra in tema intercettazioni. Intanto continua a stringersi la tenaglia attorno alle procure. La Commissione Giustizia della Camera ha approvato l’emendamento presentato al testo sulla Cybersicurezza dal deputato di Azione, Enrico Costa, che dà la possibilità agli Ispettori del ministero della Giustizia di fare controlli sugli accessi alle banche dati eseguiti negli uffici giudiziari. Sul Fatto di domani ci sarà un approfondimento sui molti rischi che la misura comporta.


GUERRA ISRAELE-HAMAS: SI INTENSIFICA L’OPERAZIONE A RAFAH, L’IDF TAGLIA IN DUE L’AREA. L’ONU APRE ALLA PALESTINA L’esercito israeliano (Idf) ha preso il controllo della strada principale di Rafah, di fatto accerchiando la zona est della città. Una manovra che conferma la volontà del premier Netanyahu di condurre l’operazione per stanare i battaglioni di Hamas. Gli Stati Uniti e numerosi alleati si sono detti contrari, perché Netanyahu non ha mostrato un piano valido per salvaguardare il milione di civili che si trova nell’area. Secondo il sito Axios, che cita tre fonti, a dispetto dell’annuncio del presidente americano Biden di interrompere le forniture belliche, il Gabinetto di sicurezza israeliano – costituito in seguito al massacro del 7 ottobre firmato da Hamas, con 1.200 morti e la cattura di centinaia di ostaggi – ha approvato l’espansione dell’attività militare a Rafah; ma si tratterebbe, almeno per due fonti su tre, di “attività limitate” che non supererebbero quelle “linee rosse” indicate dalla Casa Bianca. Oggi l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato una risoluzione che riconosce la Palestina come qualificata per diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite, e raccomanda al Consiglio di Sicurezza – senza il cui voto non ci può essere una piena approvazione – di “riconsiderare favorevolmente la questione”. Il testo ha ottenuto 143 voti a favore, 9 contrari e 25 astensioni, tra cui l’Italia. Sul Fatto di domani leggerete altri approfondimenti sulla cronaca, con una nuova puntata del diario dalla Striscia e la notizia riportata dalla Cnn di un centro di detenzione nel deserto israeliano del Negev dove i detenuti palestinesi sarebbero costantemente sottoposti a violenze.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Roma, scontri tra polizia e studenti alla manifestazione contro gli Stati generali della Natalità. Cinque i feriti e un manifestante fermato. Una ragazza è stata trasportata dal 118 all’ospedale Santo Spirito con un trauma cranico, 2 poliziotti sono stati portati al San Carlo di Nancy con contusioni. Gli scontri sono avvenuti in via Leone IV (video). Il corteo degli studenti (organizzato dall’associazionie Aracne) aveva provato a deviare il percorso per avvicinarsi all’Auditorium di via della Conciliazione, sede del convegno sul calo delle nascite. Poco dopo i ragazzi sono stati fermati e caricati dalla polizia in assetto antisommossa. Ieri, all’inizio del dibattito con Eugenia Roccella, era andata in scena la contestazione dei gruppi femministi e per i diritti civili contro la ministra antiabortista. Oggi il presidente della Fondazione per la Natalità, Gianluigi De Palo, ha risposto in tono amaro alle polemiche: “Come se ci fossero persone di serie A e di serie B, come se togliere la parola a un ministro fosse una cosa più grave che toglierla a una mamma o a tutti i ragazzi delle scuole”. In mattinata la Kermesse ha ospitato Papa Francesco, critico nei confronti della guerra ma anche degli anticoncezionali: “In questo momento gli investimenti che danno più reddito sono armi e anticoncettivi: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita”.

Guerra Russia-Ucraina, offensiva di Mosca su Kharkiv, presi quattro villaggi. Gli Usa annunciano nuovo pacchetto di aiuti. Un bombardamento durato dieci ore ha segnato l’offensiva dei russi nella regione di Kharkiv. La città di Vovchansk è in fiamme, riferiscono i media ucraini, e i civili stanno cercando di abbandonare l’area. Secondo il presidente ucraino Zelensky, che parla di “combattimenti feroci”, per il momento l’attacco è stato respinto, ma le difficoltà sul campo sono riconosciute dagli stessi generali di Kiev. Per fonti russe invece quella di stamane non è stata la vera e propria offensiva, ma una missione di ricognizione durante la quale le truppe sono penetrate per un chilometro, un raid che gli ha permesso di conquistare quattro villaggi. Intanto gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev, da 400 milioni di dollari.

Caso Puglia, il governatore Michele Emiliano ascoltato in Commissione antimafia. Il presidente della giunta regionale è stato ricevuto a palazzo San Macuto, dopo il “balletto” sulla data per l’audizione. Emiliano era stato convocato per chiarire alcuni aspetti emersi dall’inchiesta di Bari sul voto di scambio. Soprattutto, per far luce sul presunto incontro tra il sindaco di Bari Antonio De Caro e la sorella del boss Capriati: è l’aneddoto raccontato dal presidente durante una manifestazione a sostegno del primo cittadino e della sua giunta. Sul Fatto di domani, leggerete l’approfondimento.


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La Francia non è un Paese per soldatesse: molestie e violenze sessuali sono la regola

di Luana De Micco

Questa mattina Le Monde ha pubblicato una lunga inchiesta sul “calvario” delle donne ufficiali, che subiscono e denunciano violenze e molestie sessuali da colleghi e superiori, ma che spesso, proprio aver denunciato, vengono sanzionate, mentre i presunti aggressori conservano le loro funzioni e continuano a fare impuniti la loro carriera. Il giornale ha anche raccolto testimonianze sulle molestie e le aggressioni sessuali che esistono nella più prestigiosa scuola militare in Francia, quella che prepara i futuri ufficiali dell’esercito francese, l’Accademia militare di Saint-Cyr, in Bretagna, fondata da Napoleone Bonaparte nel 1802, all’epoca primo console. La scuola accoglie ogni anno su concorso poco più di cento studenti. Un nuovo vaso di Pandora si sta spalancando nel #MeToo in Francia, che è già stato chiamato #MeTooArmée.

(Continua)

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