sabato 20 aprile 2024

Il Fatto di domani. La Rai non perde il vizietto della censura preventiva e cancella Scurati sul 25 aprile. Medio oriente, dopo l'Iran miccia accesa anche in Iraq: colpita base dei miliziani vicini a Teheran

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-20-aprile-2024/

La giornata in cinque minuti

SCURATI, CANCELLATO L’INTERVENTO SUL 25 APRILE. LA PREMIER MELONI: “LA RAI SI È RIFIUTATA DI PAGARE 1.800 EURO PER UN MINUTO DI MONOLOGO”. LA TRISTE ABITUDINE ALLA CENSURA NELLE RETI DI STATO. La notizia ha subito conquistato dal mattino i titoli principali delle pagine web dei quotidiani; la giornalista Serena Bortone segnala che il monologo di Antonio Scurati – scrittore vincitore del Premio Strega – sul 25 aprile (qui il testo), previsto nella sua trasmissione, è stato cancellato. Da più parti si invoca la censura, la destra minimizza, la Rai parla di questioni economiche e non politiche. La premier Meloni interviene via social, scrivendo: “La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1.800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto”. Tra i più critici, il Comitato di redazione che rappresenta i giornalisti della maggior parte dei programmi di approfondimento Rai: “Che sta accadendo dentro la Direzione Approfondimento della Rai? Con sgomento nelle ultime settimane abbiamo appreso tre notizie: 1) la cancellazione all’ultimo minuto di un intervento del Premio Strega Antonio Scurati sul 25 aprile in una puntata di Che sarà; 2) la cancellazione prima e poi drastica riduzione delle repliche di Report, capaci di portare una media di un milione di telespettatori a costo zero per l’azienda. Repliche i cui contenuti, apprendiamo, saranno “concordati con l’azienda”; 3) la puntata di Porta a Porta sul (contro) l’aborto, tema di cui parlano sette ospiti, tutti di sesso maschile”. I giornalisti hanno annunciato la richiesta di un confronto con il direttore degli approfondimenti, Paolo Corsini. Sul Fatto di domani leggerete ulteriori particolari sulla vicenda, e un dossier sul tema dei “defenestrati” della Rai; si tratta di una lunga storia che purtroppo non appartiene solo a questo periodo storico.


ELEZIONI EUROPEE, SFIDE E DISPETTI NELLE LISTE: BONACCINI GUIDA IL PD, FORZA ITALIA CANDIDA CHINNICI (E CORRE PURE TAJANI). RESTA LA GRANA DRAGHI. Trattative in corso nei partiti, per compilare le liste elettorali in visto del voto europeo dell’8 e 9 giugno. Il primo maggio scade il tempo per la presentazione delle candidature. A sinistra, Elly Schlein inizia a scoprire le carte del Pd, lanciando ufficialmente la corsa per Bruxelles del governatore emiliano (e vicepresidente dem) Stefano Bonaccini. Sarà il capolista nella circoscrizione del Nord est. Si è sfilato invece il deputato Andrea Orlando, ringraziando la segretaria per l’offerta di capolista nel Nord ovest. Al posto dell’ex ministro potrebbe esserci la pacifista Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency. La direzione di domani sarà il momento clou con la presentazione e la votazione delle liste. Schlein scioglierà la riserva sulla sua candidatura, mentre indiscrezioni di stampa la accreditano come capolista al Centro e forse anche nelle Isole. Al sud, in cima ai candidati dovrebbe esserci la giornalista Lucia Annunziata, dopo di lei il sindaco di Bari Antonio De Caro. Già compilare le liste, per il Nazareno è stato un rebus. Ma dopo il voto arriverà l’altra grana: chi sostenere a capo della Commissione? Mario Draghi si è fatto avanti con sponsor il presidente francese Macron e vanta tanti estimatori tra le file del Nazareno. Non Andrea Orlando, che ha stroncato il dibattito su “mister Bce” a palazzo Berlaymont: “Poi non lamentiamoci se l’Europa non ha abbastanza legittimazione democratica”. Anche a destra si tratta per le liste: il voto Ue potrebbe cambiare gli equilibri della maggioranza fino ad un rimpasto di governo. Forza Italia punta al sorpasso sulla Lega, con Antonio Tajani ufficialmente candidato. Dal Consiglio nazionale all’Hotel Parco dei Principi, il vicepremier forzista ha ufficializzato la candidatura di Caterina Chinnici come capolista nelle Isole. Chinnici punta al bis, ma ha iniziato la legislatura a Bruxelles con il Pd prima del salto in Forza Italia. Caterina è figlia di Rocco, il magistrato antimafia ucciso nel 1983 da Cosa nostra. Sul Fatto di domani, vi racconteremo le guerre nei partiti per un posto in lista.


MEDIO ORIENTE, DOPO L’IRAN RAID ANCHE IN IRAQ. USA E ISRAELE: “NON C’ENTRIAMO”. I CAPI DI HAMAS POTREBBERO LASCIARE IL QATAR: NON SONO PIU GRADITI. Gaza, Libano, Iran. E ora l’Iraq. Il conflitto tra Israele e Hamas – scaturito dalla strage del 7 ottobre firmata dai fondamentalisti con 1.200 morti, più di 3.000 feriti e la cattura di centinaia di ostaggi – coinvolge ormai il Medio Oriente. Le Forze di Mobilitazione Popolare (Pmf), una coalizione di milizie alleate dell’Iran in Iraq, affermano che c’è stato un attacco nella base militare di Kalsu (bilancio, un morto e otto feriti). Stati Uniti e Israele negano qualsiasi responsabilità. Per alcune fonti l’attacco è stato aereo, per altre si è trattato di un sabotaggio via terra. Le Forze di Mobilitazione Popolare sono una coalizione di gruppi armati sostenuti dall’Iran, che si sono uniti nella lotta contro l’Isis nel 2014. Nel 2016 il governo iracheno ha designato le Pmf come “formazione militare indipendente”. Ma tutti sanno che il gruppo armato risponde direttamente a Teheran. Proprio gli ayatollah oggi sono tornati sul raid subito ieri nell’area del sito nucleare di Natanz, indicando come “giocattoli per bambini” i droni utilizzati per metterlo a segno. Il New York Times al contrario parla di un segnale ben preciso portato da Israele all’Iran con l’impiego di missili lanciati da un aereo, capaci di eludere i radar nemici. E si torna nella Striscia. Sebbene gli Stati Uniti continuino a dire che sono contrari ad una operazione a Rafah, dove è ammassato più di un milione di civili, gli scontri proseguono – si segnalano 10 vittime, tra cui diversi bambini – e il premier Netanyahu conferma che l’operazione si farà. Sul giornale di domani troverete altre notizie, che riguardano anche la permanenza dorata dei dirigenti di Hamas in Qatar. Secondo il Wall Street Journal, i capi dei fondamentalisti non sarebbero più graditi; su questa decisione peserebbero i colloqui falliti per una tregua con Israele – Doha è tra i mediatori – e il rilascio degli ostaggi catturati il 7 ottobre: “I colloqui si sono già nuovamente bloccati, e ci sono pochissimi segnali o previsioni che possano riprendere in tempi brevi” e “sta crescendo la sfiducia tra Hamas e i negoziatori”.


GUERRA RUSSIA-UCRAINA, GLI USA VOTANO PER GLI AIUTI MILITARI A KIEV: IL PENTAGONO PREPARA MUNIZIONI D’ARTIGLIERIA E MISSILI ATACMS. La Camera Usa vota oggi quattro distinti disegni di legge per gli aiuti militari destinati a Ucraina (60 miliardi di dollari), Israele (26, di cui 9 per aiuti umanitari) e Taiwan (8 miliardi), mentre uno mira a bandire TikTok (se l’app cinese non verrà venduta), utilizzare gli asset russi congelati e imporre nuove sanzioni a Mosca, Teheran e Pechino. In caso di approvazione, toccherà poi al Senato esprimersi, e al presidente Joe Biden siglare la firma definitiva. Il Pentagono è in movimento perchè il tempo per l’Ucraina stringe e molti armamenti sono già in Europa: non entra nei dettagli su cosa invierà a Kiev, ma diverse fonti indicano munizioni per artiglieria; c’è poi un passaggio del provvedimento che riguarda l’invio a Kiev dei missili a lungo raggio Atacms, a meno che il presidente “non ritenga che ciò possa danneggiare gli interessi nazionali americani”. E resta il nodo dei Patriot, chiesti in modo impellente dall’Ucraina che è sotto il fuoco serrato dei russi; le batterie sarebbero già in Europa, ma devono essere i Paesi che le gestiscono a dare il via libera. Il magazine Politico ricorda che il direttore della CIA, Bill Burns, ha affermato che senza le nuove armi americane l’Ucraina potrebbe perdere il conflitto con la Russia entro la fine dell’anno. Le difficoltà però sono note: l’Europa ha poche riserve e la burocrazia non aiuta. Sul Fatto di domani leggerete come del fondo militare inglese siano stati utilizzati solo poco più di 400 milioni di sterline su 900 milioni (1,04 miliardi di euro), proprio a causa di ritardi burocratici nell’assegnazione degli appalti. Alcuni dei materiali previsti dai contratti già firmati, non raggiungeranno l’Ucraina prima della primavera 2025. Potrebbe essere troppo tardi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Roma, assalto alla Cgil: confermata condanna a Corradetti, militante di Forza Nuova. Fabio Corradetti è il figlio della compagna di Giuliano Castellino, uno dei leader del movimento di estrema destra, Forza Nuova. La Corte di Cassazione nei confronti di Corradetti ha confermato la condanna a cinque anni e quattro mesi di carcere per i reati aggravati di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, commessi il 9 ottobre 2021, in occasione dei disordini avvenuti a Roma con l’assalto alla Cgil. I giudici della VI Sezione Penale della Suprema Corte hanno rigettato il ricorso contro la sentenza della Corte d’Appello del 17 aprile di un anno fa, rendendola esecutiva.

Torino, la Procura ha archiviato 23 denunce per la contestazione alla ministra Roccella. Erano 23 le persone denunciate, vicine ai movimenti Extinction Rebellion, Non Una Di Meno e Fridays for Future che nel maggio scorso al Salone del Libro avevano contestato la ministra Eugenia Roccella. Al suo arrivo, le attiviste si erano alzate in piedi, intonando cori e reggendo dei cartelli con scritto “Giù le mani dai corpi e dalla terra”, e interrompendo l’intervento di Roccella. Per i magistrati in quella contestazione “non vi è traccia di condotte implicitamente o esplicitamente minacciose, violente o intimidatorie poste in essere dalle manifestanti”.

Milano, spinge una ragazza sui binari della metro: arrestato. Litiga con una coppia e spinge lei sui binari della metro. L’episodio è avvenuto ieri nella tarda serata, nella stazione M2 di Lanbrate; il responsabile, un dominicano di 52 anni, è stato arrestato per tentato omicidio. Per fortuna, quando l’uomo ha spinto la ragazza, di 25 anni, non arrivava nessun convoglio della metro. La vittima è stata aiutata dal fidanzato, ha riportato contusioni ed escoriazioni. Non è chiaro il movente, secondo diversi testimoni l’autore dell’aggressione era in stato di agitazione.

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