sabato 20 gennaio 2024

Bologna citta 30 km/h, dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/bologna-citta-30-km-h/

Bologna citta 30 km/h

Dal 16 gennaio i 30 km/h sono diventati la normalità sulle strade urbane del capoluogo emiliano; solo alcune strade della città, con particolari caratteristiche, sono rimaste a 50 km/h.

Il salto di scala dalle precedenti “Zone 30” a una vera e propria “Città 30” è testimoniato anche dai numeri. Prima i 30 km/h si applicavano a circa il 30% della rete viaria urbana, in aree a macchia di leopardo. Adesso, i 30 km/h riguardano circa il 70% delle strade dell’intero centro abitato, con un disegno organico facile da comprendere e rispettare. La percentuale arriva a sfiorare il 90% se si considera il solo perimetro della parte più densamente abitata della città (cioè la parte dentro l’asse tangenziale-autostrada più le zone residenziali esterne di Borgo Panigale-Reno, Navile e San Donato-San Vitale). Nelle aree collinari e di pianura esterne al centro abitato, la strategia generale prevede comunque progressivamente interventi di moderazione della velocità e di messa in sicurezza.

Il provvedimento è entrato in vigore dopo un lungo periodo di preparazione, circa sei mesi, durante i quali sono via via apparse la segnaletica verticale ed orizzontale, ed è stata svolta un’ampia attività di comunicazione.

La decisione dell’Amministrazione comunale, in linea con quanto avviene nel resto di Europa (come abbiamo visto in diversi articoli su Ambientenonsolo) non costituisce un provvedimento isolato, ma è inserito in una precisa strategia di mobilità sostenibile, che comprende – fra l’altro – la realizzazione di una nuova rete tranviaria.

L’avvio di Bologna Città 30 km/h ha incontrato l’opposizione del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che su questo – come altre iniziative delle città per favorire la mobilità sostenibile (area C a Milano, scudo verde a Firenze, bus elettrici, linee tranviarie, telecamere per il controllo degli accessi alle zone a traffico limitato, sistemi di visualizzazione degli angoli ciechi sui mezzi pesanti, ciclabilità, micromobilità, ecc.) non perde l’occasione per pronunciarsi a favore di una logica di perpetuazione per le nostre città di una visione auto-centrica e basata sulla combustione fossile.

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