mercoledì 22 novembre 2023

A parole nostre. Violenza sulle donne, raddoppiate le chiamate al 1522: sono 400 al giorno. Cari uomini "normali", potete giurare di non aver mai compiuto una di queste azioni?

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/a-parole-nostre-del-22-novembre-2023/

Ci accusano spesso di vedere il patriarcato dappertutto, come se la considerassero un’etichetta che applichiamo in ogni contesto sociale o culturale perché non sappiamo trovare altre spiegazioni. Come se la verità fosse da cercare altrove, nei mostri, nei malati, nei bravi ragazzi che diventano diavoli. Ce lo insegna, da ultimo, l’atroce femminicidio di Giulia Cecchettin, laddove a tre giorni dalla scoperta del cadavere della quasi ingegnera, sul banco degli imputati è finita la sorella Elena, colpevole di aver detto come stanno le cose. Con la chiarezza che non sentiamo in bocca alla politica da troppo tempo. Ammettere che la violenza contro le donne nasce in un contesto culturale nel quale cresciamo da sempre significherebbe, per tutti gli uomini (anche per quelli che non hanno mai alzato un dito), dover ammettere di essere nati e cresciuti nel privilegio. Lo stesso privilegio che li abitua a pensare alle donne come a oggetti da possedere, senza le quali – lo aveva detto Filippo Turetta al padre – non poter vivere. Sabato 25 novembre, come ogni anno, si celebrerà la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne: la manifestazione principale partirà dal Circo Massimo a Roma. L’augurio è che, in piazza, che siano più uomini che donne.

Non tutti i rapporti tossici finiscono con un femminicidio, certo. Ma tutti i femminicidi hanno avuto origine da comportamenti violenti: a cominciare dal controllo sul telefono, sull’abbigliamento e sui conti correnti, proseguendo con un maltrattamento fisico. Sabrina Provenzani ha stilato una sorta di decalogo: meglio, un elenco di comportamenti che ogni donna nella propria vita ha subìto almeno una volta. Come nel caso di Giulia Cecchettin, #noilosappiamo. La nostra provocazione si rivolge, dunque, agli uomini, soprattutto a quelli che pensano di esserne esenti. Provate a dirci che non avete assunto neanche uno di questi atteggiamenti nel corso della vostra vita.

Noi lo sappiamo, ma spesso non sappiamo come uscirne. È allora fondamentale far conoscere a tutte il 1522, il numero verde anti violenza e stalking, un servizio gratuito della Presidenza del Consiglio gestito dal 2020 dall’associazione Differenza Donna. Abbiamo passato una giornata con le operatrici, abbiamo ascoltato le loro risposte alle richieste di aiuto. Sapete quante sono? 250, ogni giorno. In questi giorni, dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Cecchettin, sono arrivate a essere addirittura 400-450.

In vista dell’appuntamento di sabato, si moltiplicano le iniziative. Con Elisabetta Ambrosi quest’anno abbiamo dato spazio ai Cerchi Anti Violenza, una campagna dell’associazione “The Circle Italia Onlus” che, partendo Napoli, si prefigge di fare formazione agli addetti ai lavori e informazione a studenti e cittadini.

Lo ripetiamo spesso: essere femministi conviene anche agli uomini, perché il patriarcato è una gabbia culturale pesantissima. Allora bisogna fare di tutto perché i bambini di oggi diventino persone migliori domani, ma se aspettiamo la politica non ci resta che l’asteroide sulla Terra. Cominciamo noi genitori, noi insegnanti. È da poco arrivato in libreria un prezioso volume per ragazzi, nel quale Lorenzo Gasparrini spiega perché la mascolinità tossica danneggia tutti. Ne pubblichiamo uno stralcio.

Chiudiamo il capitolo dedicato alla violenza con uno sguardo all’estero. Human Rights Watch ha pubblicato un impressionante rapporto sulla condizione delle detenute in Giappone: le donne incinte vengono fatte partorire ammanettate, le anziane non possono contare sui medici… Ce lo racconta Luana De Micco.

Per la pagina culturale, infine, Giuseppe Cesaro ci parla dell’amore normale, eppure straordinario, tra Wisława Szymborska, poetessa Nobel per la Letteratura nel 1996, e il suo compagno Kornel Filipowicz, uno tra i più importanti narratori polacchi. Nel loro scambio epistolare, tra gelosia e sanatorio, le parole di un mondo perduto per sempre.

Buona lettura.

A cura di Silvia D’Onghia

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Cosa NON fare

Piccola guida per uomini non violenti: chiedetevi se avete mai compiuto una di queste azioni

Qualche indicazione alle donne per saper riconoscere relazioni potenzialmente pericolose o rapporti tossici. Ma intendiamo chiedere al genere maschile se mai nella vita si è reso protagonista di una di queste azioni

di Sabrina Provenzani

Il reportage

“Lui è ancora lì? Ti aiutiamo noi”. Violenza sulle donne, dopo il femminicidio Cecchettin raddoppiano le chiamate al 1522: sono 400 al giorno

Una giornata con le operatrici del servizio nazionale, che rispondono 24 ore su 24. Ecco cosa chiedono le vittime dei propri uomini o dei propri figli

di Silvia D’Onghia

L'iniziativa

I Cerchi Anti Violenza (sulle donne): una campagna nazionale per spiegare che è un problema di tutti

L'associazione fondata da Annie Lennox, in Italia esiste da 13 anni e ha già raccolto più di due milioni di euro, lancia un progetto per la formazione degli operatori del settore e l'informazione di studenti e cittadini

di Elisabetta Ambrosi

Per un futuro migliore

Ai ragazzi conviene essere femministi: dalle conquiste alla sofferenza, un manuale contro i dubbi “tossici”

Lorenzo Gasparrini (con le splendide illustrazioni di Cristina Portolano) racconta ai più giovani perché la società maschilista danneggia anche loro e li guida alla scoperta delle proprie emozioni

di Lorenzo Gasparrini e Cristina Portolano

Il rapporto

In manette in sala parto o anziane senza medici: così il Giappone tratta le detenute

Human Rights Watch ha pubblicato i risultati di un'indagine sulle donne dietro le sbarre. Le testimonianze peggiori riguardano le neo madri

di Luana De Micco

Il carteggio

D’amore, gelosia, censura e sanatorio: le lettere “normali” di Szymborska e Filipowicz

Elliot porta in Italia lo scambio epistolare tra la poetessa premio Nobel per la Letteratura e il suo compagno, che è stato tra i più importanti narratori polacchi

di Giuseppe Cesaro

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