tratto da https://ambientenonsolo.com/due-sentenze-ribadiscono-il-diritto-allinformazione-ambientale/
Due sentenze ribadiscono il diritto all’informazione ambientale accessibile
Ambientenonsolo è nato, sulla scorta delle mie esperienze lavorarative in ARPAT e nel SNPA, perchè sono profondamente convinto che diffondere la conoscenza ambientale, favorire la diffusione di una informazione ambientale attendibile sia essenziale. Lo hanno ricordato di recente – con molta più autorevolezza di me – oltre 100 scienziati nella loro lettera ai media sulla crisi climatica.
Ho sintetizzato le mie convinzioni in materia in questo, ed in altri articoli Dati ambientali aperti e comprensibili: un diritto di tutti i cittadini, un dovere per le amministrazioni pubbliche.
Per questo mi sembrano particolarmente importanti e da segnalare due pronunciamenti, uno del Consiglio di Stato e l’altro del TAR Piemonte su questa materia, regolata principalmente dal Decreto Legislativo 195/2005 che ha recepito in Italia la Direttiva UE 2003/4/CE derivante dalla La “Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione dei cittadini e l’accesso alla giustizia in materia ambientale” firmata nella cittadina di Aarhus, in Danimarca, nel 1998.
Le due Sentenze ribadiscono il concetto di informazione ambientale accessibile, respingendo due tentativi di restringere le possibilità di conoscibilità da parte di cittadini e loro associazioni. Si tratta di due precedenti da tenere ben presenti.
Il Consiglio di Stato sul concetto di informazione ambientale accessibile
Il massimo organo di giustizia amministrativa si è pronunciato con la Sentenza Cons. Stato, sez. VII, 6 luglio 2023, n. 6611 sul ricorso dell’ENI avverso ad una sentenza con cui il giudice di primo grado (TAR Piemonte) aveva accolto il ricorso proposto, dall’associazione Greenpeace, contro il diniego opposto dal Politecnico di Torino avverso la richiesta di accesso agli atti concernenti accordi di collaborazione stipulati tra il Politecnico stesso e l’Eni.
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