venerdì 25 agosto 2023

Il Fatto Internazionale. Trump dei record (negativi): per lui la foto segnaletica è un marchio di successo

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-internazionale-del-25-agosto-2023/

Prosegue l’appuntamento con la newsletter internazionale dai contenuti inediti. Qui trovate alcune “cartoline” dalle principali capitali mondiali che vi raccontano quello che sta succedendo, quello che vi siete persi, quello che potrà succedere. Fatto inedito nella stampa italiana, le lettere sono siglate tutte da giornaliste.

Buona lettura


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Lettera da Parigi

Droga e povertà, il volto violento della Francia tra Nîmes e Marsiglia

Lunedì scorso è stato ucciso un bambino di 10 anni: era seduto in un'auto che è stata crivellata di colpi. Ma la violenza nelle due città aumenta, anche perché il tasso di disoccupazione è del 46%. Il ministro dell'Interno, Darmanin, invia gli agenti speciali

di Luana De Micco

Lettera da Londra

Lucy Letby, la killer di neonati che forse si poteva fermare

L'infermiera è stata condannata all'ergastolo: ha ucciso 7 bambini e tentato di ucciderne altri 6. L'ospedale in cui lavorava, pur di mantenere la propria reputazione, ha ignorato le denunce interne

di Sabrina Provenzani

Lettera da Washington

Per il Trump dei record (negativi) la foto segnaletica è un marchio di successo

Il pluri-imputato con un totale di 90 capi d’accusa in quattro procedimenti penali sta tentando la sua terza corsa alla Casa Bianca. La difesa dell'ex presidente non è stata trasmessa dalle tv Msnbc e Cnn per non dare spazio alle bugie

di Antonella Ciancio

Lettera da Mosca

Prigozhin è morto, ma la Wagner non smetterà di combattere

L'uomo che aveva sfidato lo Zar doveva essere punito, ma i suoi miliziani sono troppo importanti e capaci, soprattutto sul fronte africano, in nazioni come Mali, Sudan e Repubblica Centrafricana. Il Cremlino ne disporrà il controllo ad altre strutture, come ha già fatto per altre aziende strategiche che erano guidate da “disobbedienti”

di Michela A.G. Iaccarino

Lettera da Ankara

Erdogan si ricorda dei tatari di Crimea solo quando gli conviene

Il presidente ha chiuso gli occhi sulle deportazioni dei musulmani da parte della Russia per non compromettere con Putin il suo ruolo di mediatore internazionale. Per il Sultano ci sono anche i guai interni derivati dalla sua politica economica: la Banca centrale cerca di porvi rimedio

di Roberta Zunini

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