mercoledì 2 agosto 2023

Il Fatto di domani. Reddito, il governo maltratta i poveri ma ingrassa la Casta. Strage di Bologna, la destra vuole riscrivere la storia per coprire la pista nera

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-1-agosto-2023/

La giornata in cinque minuti

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SCURE SUL REDDITO, MAGLIA LARGA PER I PRIVILEGI DELLA CASTA. PARLA PASQUALE TRIDICO. Oggi gli ex percettori del reddito di cittadinanza hanno manifestato sotto la sede romana dell’Inps, contro il governo che ha cancellato una misura che finora ha attenuato il peso della povertà a tantissime persone. Le opposizioni hanno continuato a incalzare la maggioranza (“Da mesi lanciamo l’allarme per il rischio di un disastro sociale”, ha detto Conte). Mentre per l’Anci, ha parlato il presidente Antonio Decaro: “Abbiamo il problema del Rdc, tra qualche mese non ci ritroveremo più le risorse per gli affitti e per la morosità incolpevole”, inoltre la destra “scarica tutto sui comuni”. E sì perché oltre all’avviso di sospensione inviato per sms, c’è anche il problema degli enti locali che devono prendere in carico gli ex percettori e il problema della loro formazione: per chi frequenta i corsi di aggiornamento è previsto un assegno, anche se più leggero, ma a settembre non ci saranno lezioni per tutti e molte dureranno solo qualche giorno. Sul Fatto di domani affronteremo la questione con Pasquale Tridico, presidente uscente dell’Inps, secondo cui “da qui a gennaio decadranno dal sussidio 600 mila persone occupabili e a oggi non ci sono gli strumenti di politica attiva del lavoro né la piattaforma che dovrebbe sostituire il reddito (quella per la formazione dovrebbe partire a settembre, giurano al ministero, ma le Regioni dicono di non saperne nulla). Parliamo di persone che da un giorno all’altro rimangono senza sussidi”. Ma vedremo anche il doppio binario della destra: da un lato dimentica i poveri, dall’altro aumenta prebende e vitalizi per parlamentari e politici regionali. Poi copre il tutto con un ordine del giorno alla Camera con cui FdI chiede di non ripristinare i vitalizi e di “mantenere per tutti i beneficiari, deputati ed ex deputati, la vigente normativa di calcolo su base contributiva”. Raccoglieremo anche la testimonianza di una famiglia con gravi problemi che ha perso l’assegno.


IL SERVIZIO STUDI DELLA CAMERA: NUOVO PNRR SENZA COPERTURE. L’ennesima bomba è stata sganciata questa mattina dal Servizio studi della Camera, secondo cui la “Proposta per la revisione del Pnrr e capitolo REPowerEU”, approvato dalla Cabina di regia il 27 luglio scorso, non specifica “quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr”. Tradotto: i 16 miliardi stralciati per farsi approvare la terza rata dall’Europa non hanno le necessarie coperture. Un’altra tegola sulla professionalità del governo, che sul piano sembra navigare a vista. Difficoltà che per il ministro Fitto non esistono, visto che continua a ripetere che “tutti i progetti saranno garantiti”, anche se quelli per il rischio alluvione, il dissesto idrogeologico e la medicina territoriale, sono rimasti indietro. Ma per i ritardi la colpa è dei precedenti governi, ovviamente. Sul Fatto di domani un approfondimento sullo stato dell’arte.


LA DESTRA VUOLE RISCRIVERE LA STRAGE DI BOLOGNA PER COPRIRE LA PISTA NERA. Alle 10.25 del 2 agosto del 1980 una bomba esplose nella sala d’attesa di seconda classe della stazione di Bologna, facendo 85 morti e oltre 200 feriti. Su quella strage la magistratura ha stabilito la matrice neofascista e il rapporto con la strategia della tensione. Domani sarà il 43esimo anniversario, il primo con il governo Meloni in carica, e la differenza si sente. A dirlo è il presidente dell’associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, che confessa “inquietudine per il clima politico e culturale” che va nella direzione di fare un passo indietro rispetto alle verità conquistate sulla responsabilità dei terroristi neofascisti nella strage. Verità accertata dalle sentenze di primo grado contro Paolo Bellini e Gilberto Cavallini, condannati all’ergastolo. Bolognesi fa riferimento al ministro Carlo Nordio, che a suo dire “ha fatto un assist ai terroristi” quando ha ipotizzato in un question time l’annullamento della sentenza Bellini perché uno dei giudici ha compiuto 65 anni. Sulla scorta di quella dichiarazione (rimasta in Aula senza repliche), gli avvocati di Cavallini avevano chiesto di stralciare la sua condanna. La Cassazione però ha stabilito che il tetto di anzianità si calcola all’inizio del processo, non alla fine. Giorgia Meloni, dall’opposizione, metteva spesso in dubbio la trama nera dietro l’attentato. Il suo partito continua a propagandare queste tesi: lo dimostra la proposta di FdI di istituire una nuova commissione parlamentare di inchiesta, per i parenti delle vittime “l’ennesimo tentativo, anche maldestro, di riscrivere la storia del terrorismo in Italia, di inficiare quanto scoperto e definito dai processi con diversivi che non stanno in piedi”. In particolare, l’inconsistente “pista palestinese”. Sul Fatto di domani approfondiremo questi tentativi della destra di riscrivere la storia. Anche se FdI ha promesso di appoggiare la mozione del Pd che chiede di desecretare i documenti delle indagini. Domani alla commemorazione nel capoluogo emiliano ci saranno Elly Schlein, Patrick Zaki, esponenti dei partiti di maggioranza e, per il governo, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, che non parlerà dal palco della cerimonia ufficiale ma solo in Consiglio comunale. “È la prassi”, si è giustificato. Non ci sarà per niente, invece, la premier Meloni, che teme fischi.


GOLPE IN NIGER, IL CONTRO-ULTIMATUM DEI GOVERNI FILO-RUSSI. LE PRIME EVACUAZIONI. Dopo il colpo di Stato contro il presidente Mohamed Bazoum, oggi un primo aereo francese è decollato da Parigi in direzione Niamey per evacuare i primi concittadini francesi ed europei che desiderano lasciare la capitale del Niger. Non i militari, la cui evacuazione “non è in agenda”, dice Parigi. C’erano anche alcuni italiani. I governi di Mali e Burkina Faso, dove sono al potere forze politiche appoggiate dalle milizie russe di Wagner, hanno emanato un comunicato congiunto in cui avvertono che qualsiasi intervento militare in Niger per riportare al potere il presidente Bazoum, verrà considerato “una dichiarazione di guerra” contro di loro. Posizioni che rendono più complicato il ricorso alla forza militare adombrato dalla Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas), che l’altro ieri ha dato un ultimatum di 7 giorni ai golpisti per ritirarsi. Contro l’Ecowas stamattina si è schierata anche la Guinea. Da Bruxelles, una portavoce della Commissione europea afferma che non ci sono elementi per dire che Wagner sia presente anche in Niger, nonostante i manifestanti che hanno appoggiato il colpo di stato abbiano inneggiato a Putin e alla Russia. Per Washington non ci sono prove che ci sia Mosca dietro il golpe. La linea dell’Ue ora è attendere la scadenza dell’ultimatum prima di fare altre mosse. Intanto un missionario della Società Missioni Africane racconta alle agenzie che nel Paese i prezzi degli alimentari sono saliti alle stelle e la gente sta correndo ai bancomat per ritirare i soldi.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ucraina, ancora attacchi su Mosca. Kiev: “La Russia si abituerà”. I droni ucraini hanno colpito per la seconda volta un grattacielo nel quartiere degli affari di Mosca, danneggiando il diciassettesimo piano, senza provocare feriti. Altri droni sono stati abbattuti nei cieli sopra la regione e per alcune ore l’aeroporto Vnukovo è stato chiuso. Gli Usa hanno fatto sapere di non incoraggiare gli attacchi ucraini su suolo russo. Secondo Mosca, le forze di Kiev hanno tentato di colpire anche la loro flotta sul Mar Nero, senza successo. Intanto, continuano i bombardamenti degli occupanti sulla regione di Kherson: diramata allerta aerea in tutto il paese.

Incendio Ciampino: livelli diossina 100 volte superiori. L’Arpa Lazio ha diffuso una nota con i primi dati di monitoraggio riguardanti le sostanze inquinanti raccolti dopo l’incendio del 29 luglio scorso nell’impianto trattamento rifiuti di Ciampino. Il dato più allarmante riguarda il livello di diossina, che ha registrato un valore pari a 37 pg/m3, quando il valore considerato normale nei centri abitati si attesta tra 0,1 pg/m3 e 0,3 pg/m3, con un incremento considerato 100 volte superiore al normale.

Grazia parziale per Aung San Suu Kyi. La giunta militare che guida il Myanmar ha concesso una grazia parziale ad Aung San Suu Kyi, destituita con il colpo di Stato del 2021, nell’ambito di un’amnistia generale per la Quaresima buddista che ha coinvolto settemila prigionieri. La Nobel per la pace ha ricevuto una riduzione di pena di 6 anni e la grazia su 5 dei 19 reati per cui è detenuta. Al momento è agli arresti domiciliari.

Angus Cloud: morto a 25 anni uno degli attori di Euphoria. È morto una delle star della serie tv Euphoria. Il giovane attore, di soli 25 anni, sarebbe deceduto nella casa di famiglia ad Oakland, in California, probabilmente per una overdose. Le agenzie riferiscono di una chiamata della madre ai soccorsi nella notte. Cloud aveva da poco seppellito il padre in Irlanda.


OGGI LA NEWSLETTER FATTO FOR FUTURE

L’attivista francese Roux: “L’estrazione mineraria dai fondali oceanici è un pericolo, fermiamola”

di Francesco Sandri

Le profondità marine sono luoghi gelidi, oscuri e inospitali. Ma in alcuni punti, a diverse migliaia di metri dalla superficie, nascondono una grande ricchezza. Enormi riserve di metalli rari, appoggiate sul fondale in conformazioni simili a tartufi di grosso calibro che contengono nichel, rame, manganese e cobalto: i componenti fondamentali dei motori elettrici e altre tecnologie “verdi”. Si prevede che la loro domanda aumenterà di molto nei prossimi anni, ma estrarli dai fondali oceanici comporta enormi costi ambientali. Il Deep Sea Mining (DSM – estrazione nei mari profondi) non è ancora legalmente permesso, ma c’è chi spinge affinché lo diventi presto.

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