venerdì 2 giugno 2023

Il Fatto di domani. Munizioni e missili a Kiev coi soldi del Pnrr: il parlamento Ue dice sì (maggioranza del Pd a favore). Direzioni armamenti al ministero, il piano di Crosetto

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-1-giugno-2023/

La giornata in cinque minuti

 Ascolta il podcast del Fatto di domani

ARMI, IL PARLAMENTO UE VOTA L’ASAP, IL PD ANCHE. Un plebiscito europeo. L’Eurocamera ha dato via libera al piano Asap per fornire munizioni e missili all’Ucraina, se necessario anche usando i fondi civili europei di coesione e il Recovery plan. Favorevoli in blocco destra e centrodestra, come anche la maggior parte del gruppo dei socialisti e democratici, contraria la sinistra. In totale i sì sono stati 446, 67 i no e 112 astenuti. Tra gli italiani gli unici a votare contro sono stati i 5 Stelle e i due deputati verdi, mentre il Pd si è spaccato. Dopo che, come era prevedibile, l’aula aveva bocciato gli emendamenti dem che chiedevano di approvare l’Asap escludendo l’uso dei soldi del Pnrr. Gli europarlamentari socialisti hanno votato comunque a favore, come anche la maggioranza della delegazione dem. Contrario solo Massimiliano Smeriglio, quattro deputati si sono astenuti (erano 6, ma due hanno detto in seguito di essersi sbagliati) e 8 hanno votato a favore. Tra i dissidenti dem Pietro Bartolo, per cui il Pnrr deve restare uno strumento di pace. Per i critici, il piano Asap porta l’Europa in “un’economia di guerra”, come ha scritto anche la Rete pace e disarmo, che contesta la violazione delle regole del Trattato di fondazione dell’Ue, oltre che dell’art. 11 della Costituzione italiana. La rete annuncia una mobilitazione e un ricorso in tribunale al livello nazionale ed europeo: “Con tutte le associazioni che condividono queste posizioni, nei prossimi mesi ci batteremo per tornare ai valori antifascisti, dunque di pace e di solidarietà, che erano e sono i pilastri del progetto europeo”. Sul Fatto di domani leggerete su questo tema i punti di vista di Brando Benifei del Pd e del 5S capogruppo alla Camera Ricciardi. Parleremo anche delle conclusioni del vertice della Comunità politica europea a Chisinau, dove l’ospite centrale è stato Zelensky, che ha chiesto alla Nato di accelerare con l’ingresso di Kiev nell’alleanza. Anthony Blinken, segretario di Stato Usa, ha garantito “sostegno politico e pratico” all’Ucraina nella Nato.


DIREZIONE ARMAMENTI: FERMATO IL BLITZ DI CROSETTO, MA SOLO PER ORA. Saranno circa 300 i sindaci, provenienti da tutt’Italia, ad aprire domani 2 giugno la cerimonia della Festa della Repubblica in via dei Fori Imperiali, per la sesta volta dal 2016 (ma non il neoeletto primo cittadino del Pd Possamai che resterà a Vicenza). L’Italia si appresta a festeggiare il primo 2 giugno della storia con un governo di “destra-destra”. E questo mentre infiammano le polemiche sulla spesa e l’invio delle armi all’Ucraina. Sul Fatto di domani ci occuperemo del piano di Crosetto per istituire presso il ministero della Difesa un’autonoma Direzione generale armamenti, separata dal Segretariato generale di cui ora fa parte. Operazione tentata già questa notte, con un emendamento infilato di soppiatto nel decreto Pa, un contenitore che ha poca attinenza, specie dopo il richiamo del Quirinale sulle norme infilate in dl che riguardano tutt’altro. Ma il governo comunque è deciso a portare a casa il provvedimento. Sul giornale di domani anche la lista delle armi italiane mandate in Ucraina, pubblicate da una Ong estera.


FITTO E LA CORTE DEI CONTI: “IL CONTROLLO SARÀ ALLA FINE”. I MAGISTRATI: “COSÌ PIÙ CONTENZIOSI”. La Corte dei conti ha reagito all’emendamento presentato ieri dal governo dentro il decreto PA che intende togliere ai magistrati contabili il potere di controllo cosiddetto “concomitante” sull’attuazione del Pnrr. Evitare la supervisione da parte della Corte aumenterebbe i contenziosi, per un possibile aumento di atti illegittimi e dei ricorsi al Tar, ha dichiarato il presidente dell’istituzione in audizione davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali e Lavoro della Camera. Poi i vertici della Corte hanno avuto un incontro definito “cordiale” con il ministro con la delega al Piano di ripresa e resilienza, Raffaele Fitto, che nel frattempo in Parlamento ha spiegato che l’idea dell’esecutivo è far sì che i controlli sui progetti siano alla fine dei lavori, non durante. Il controllo concomitante “è rimasto inattuato per oltre un decennio e non nasce per il Pnrr”, ha detto Fitto. Sul Fatto di domani vedremo com’è andato l’incontro a Palazzo Chigi e cosa significa eliminare i controlli sui progetti. L’opposizione ha contestato l’ammissibilità dell’emendamento, che però è stato convalidato dal presidente della Camera Fontana.


PIERPAOLA E GIULIA: DUE FEMMINICIDI CHE PORTANO IL CONTO A 41. Due casi efferati riportano il tema femminicidi alla ribalta delle cronache. Oggi a Roma una poliziotta, Pierpaola Romano di 58 anni, che lavorava alla Camera dei deputati, è stata freddata con tre colpi di pistola nell’androne di casa vicino San Basilio, alla periferia di Roma. A sparare un collega, sempre in servizio a Montecitorio, uomo che poi si è tolto la vita. Il movente su cui indaga la polizia è quello passionale. Altra storia agghiacciante è la testimonianza di Alessandro Impagnatiello che ha raccontato di aver ucciso la fidanzata incinta di 7 mesi, Giulia Tramontano, 29 anni, di cui aveva denunciato la scomparsa domenica scorsa. L’uomo ha anche raccontato di aver tentato per due volte di bruciare il cadavere con l’alcol e la benzina, prima di abbandonarlo dietro alcuni box auto, in un’area verde di via Monte Rosa, a Senago, in provincia di Milano. Sul Fatto di domani affronteremo il tema sentendo il parere degli esperti e parleremo anche del caso dell’editoriale di Annalisa Cuzzocrea sulla Stampa, costretta a cambiare titolo dopo aver scritto che “bisogna educare le ragazze a difendersi”. Oggi su FQExtra la newsletter Giustizia di Fatto con i casi di cronaca e il conto delle donne uccise: 41 nel 2023.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Abuso d’ufficio, i pm dicono no. In commissione le testimonianza dei procuratori nazionali, preoccupati per le infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione

Naufragio di Cutro: perquisizioni nelle sedi di Frontex, Guardia Costiera e Guardia di Finanza. I carabinieri hanno eseguito oggi una serie di perquisizioni disposte dalla Procura della Repubblica di Crotone nelle sedi di Frontex, della Guardia di finanza e della Guardia costiera. L’inchiesta è quella sulle responsabilità del naufragio del barcone carico di migranti del 26 febbraio scorso, che fece 94 morti e un numero imprecisato di dispersi.

Mark Twain intervistato da Kipling. Un estratto da Parla Mark Twain – Interviste scelte


OGGI LA NEWSLETTER GIUSTIZIA DI FATTO

Abuso d’ufficio, l’allarme dei magistrati ignorato dal ministro della Giustizia

di Antonella Mascali

Il gioco poliziotti buoni-poliziotti cattivi dentro al governo è all’ordine del giorno su più fronti, ma in particolare su quello economico e sulla Giustizia. Ma dopo le solite schermaglie tra i garantisti dei colletti bianchi a viso aperto di Forza Italia e i fautori di “ordine e sicurezza” – a fasi alterne – di Fdi e Lega, si ricompattano e si prosegue sulla via dei colpi di spugna del Codice penale compreso la depenalizzazione dell’abuso d’ufficio anche se, alla Camera, i magistrati che sono stati chiamati in commissione Giustizia, spiegano uno dopo l’altro che non si può cancellare quel reato. Ma il ministro Nordio ha ri-promesso la imminente riforma, dopo il sì di Lega e Fdi che avrebbero voluto svuotare l’abuso d’ufficio in maniera più “chirurgica” per paura, specie della Lega, che i sindaci si ritrovassero con imputazioni per “reati più gravi”. Remore dissolte dalla garanzia di Nordio di mettere mani complessivamente ai reati contro la pubblica amministrazione.

(Continua a leggere)

Nessun commento:

Posta un commento