domenica 21 maggio 2023

Chi deve pagare i danni causati dal cambiamento climatico? dall'articolo di Marco Talluri ambiente e non solo

 tratto da https://ambientenonsolo.com/chi-deve-pagare-i-danni-causati-dal-cambiamento-climatico/

Chi deve pagare i danni causati dal cambiamento climatico?

Secondo un nuovo studio, le 21 principali aziende di combustibili fossili del mondo sono ritenute responsabili di almeno 209 miliardi di dollari di danni annuali dovuti al cambiamento climatico.

In un precedente articolo abbiamo visto che la crisi climatica sta producendo enormi costi economici, sociali e culturali. In particolare, poi, gli eventi estremi stanno diventando sempre più frequenti; Oltre 400 eventi naturali “estremi” sono avvenuti nel 2021 nel MondoEurostat indica in 145 miliardi di euro persi in un decennio in Europa a causa dei cambiamenti climatici.

La questione di “chi dovrebbe pagare per i danni climatici” è sempre più discussa nella letteratura scientifica, tra i movimenti per il clima e nel dibattito politico, in particolare per quanto riguarda il meccanismo del “Loss and Damage”. E ora uno studio scientifico, prodotto anche da un ricercatore italiano, prova a mettere il prezzo ai danni causati dai più grandi produttori di combustibili fossili al mondo. 

Lo studio quantifica la responsabilità di ogni azienda per i danni attesi da fenomeni meteorologici estremi e altri cambiamenti climatici causati dalle sue emissioni operative e di prodotto dal 1988 al 2022, ovvero i danni futuri dovuti alle emissioni storiche.

Questo lavoro di Marco Grasso (Università di Milano-Bicocca) e Richard Heede (Climate Accountability Institute), Time to pay the piper, pubblicato sulla rivista scientifica One Earth, propone una responsabilità moralmente fondata dei produttori di petrolio, gas e carbone nel pagare le riparazioni.

Basandosi sul Carbon Majors Database, che registra i dati sulle emissioni dei maggiori inquinatori di carbonio, lo studio quantifica i pagamenti annuali dovuti dalle 21 principali aziende di combustibili fossili dal 2025 al 2050 per compensare i danni attesi da fenomeni meteorologici estremi e altri cambiamenti climatici causati dalle loro 

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