sabato 27 agosto 2022

Il Fatto di domani. Tsunami in arrivo su bollette e consumi e i "Migliori" hanno perso tempo. Scontro tra Conte e Letta sul nuovo decreto

 dalla newsletter de il fatto quotidiano

STANGATA D’AUTUNNO: QUANTO COSTA LA CRISI DEL GAS A FAMIGLIE E IMPRESE. Migliaia di euro in più, fatture triplicate nel giro di un anno. Dai bar agli hotel ai ristoranti, l’Associazione degli esercenti Fipe e Confcommercio hanno lanciato una protesta chiamata “bollette in vetrina”. I gestori di locali metteranno in mostra le ultime bollette di gas e luce, comparando gli importi con quelli di 12 mesi fa. Il rischio, dicono, è dover alzare sensibilmente i prezzi in autunno, o addirittura chiudere i battenti. Di stop all’attività parlano anche da settimane i titolari di imprese più o meno energivore. Secondo Confesercenti, senza un intervento immediato per attutire l’impatto degli aumenti di energia e gas, le piccole imprese di turismo e terziario si troveranno a pagare una maxi-bolletta da 11 miliardi di euro, circa 8 miliardi in più rispetto al 2021. I rincari sono esperienza quotidiana di chiunque vada a fare la spesa. Il Codacons ha stimato che tra settembre e novembre le famiglie spenderanno in media 711 euro in più. Sul Fatto di domani, con l’aiuto delle stime ufficiali, vedremo quanto impatta il boom del gas sui consumi energetici: dagli elettrodomestici a riscaldamenti e condizionatori.

DECRETO AIUTI, I MIGLIORI HANNO PERSO TEMPO. CONTE CHIEDE INTERVENTI, LETTA LO ATTACCA: “HAI FATTO CADERE DRAGHI”. Mentre esplodeva il caro energia, i Migliori pensavano a un “mini-decreto”. Finora si parlava di 2-3 miliardi, adesso Palazzo Chigi riconosce che ne servirebbero 8 o 10. Più o meno quanto è stato speso per l’ultimo decreto approvato a inizio agosto, per 8 miliardi e mezzo. L’idea continua a essere di non fare deficit e di trovare i soldi dalla tassa sugli extraprofitti, che però finora non ha portato quanto ipotizzato. Nell’attesa della convocazione del Consiglio dei ministri a metà settimana, le forze politiche si sono accorte che per correre ai ripari serve uno scostamento di bilancio. C’è, in realtà, chi lo chiede da mesi. Lo ha ribadito Giuseppe Conte: “Se ci fossimo mossi per tempo avremmo potuto prevenire con maggiore efficacia e minori costi la spirale recessiva già innescata da mesi. Ora tutti i partiti stanno scoprendo che avevamo ragione. Allora andiamo subito in Parlamento per sostenere anche con le altre forze politiche interventi massicci”. Rincara la dose Patuanelli, che ripubblica un tweet dove denunciava lo tsunami dei prezzi, datato 10 febbraio. A paladino dei Migliori si erge ancora una volta Enrico Letta, che twitta una risposta a Conte: “Chi fece cadere Draghi ora pretende misure”. Arriva una dura replica dal leader 5S: “Cosa prevede l’agenda Draghi per una crisi così grave?”. Nel suo piccolo, Carlo Calenda insiste a voler congelare la campagna elettorale. Sul Fatto di domani ricostruiremo la storia delle posizioni di ministri e partiti sulle misure anti-inflazione. Leggerete anche un’analisi critica sulla proposta di introdurre un tetto nazionale al prezzo del gas contenuta nei programmi di Pd e Azione.

COVID & CAMPAGNA ELETTORALE: MELONI VUOLE LA “COMMISSIONE D’INCHIESTA” SU SPERANZA. La leader di FdI ha annunciato che se andrà al governo istituirà una Commissione d’inchiesta sulla gestione “disastrosa”, a suo dire, della pandemia, per far luce su presunti ritardi del Ministero della Salute nel riconoscere l’utilità degli antinfiammatori. Per dimostrare l’argomento, Meloni ha tirato in ballo uno studio del dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri, pubblicato su Lancet. Sul Fatto di domani parleremo di questa polemica con il direttore scientifico del Mario Negri, Giuseppe Remuzzi, che spiegherà perché le conclusioni di Meloni travisano il senso dello studio. Intanto, mentre i casi di Covid nel bollettino di oggi sono circa 21.800 e i decessi 80 (i ricoveri in calo), il ministro Roberto Speranza ha parlato dell’autunno. Nessun obbligo di mascherina a scuola, ha detto, ma ha invitato gli over 60 a completare il ciclo di vaccinazione con la quarta dose.

L’UNGHERIA APRE LE PORTE DELLA SUA CENTRALE ATOMICA ALLA RUSSIA. Mentre in Ucraina si susseguono denunce di Kiev e smentite di Mosca sui rischi di fuga nucleare a Zaporizhzhia, l’Ungheria ha concesso all’agenzia atomica russa Rosatom una licenza per costruire due reattori nucleari da 1,2 gigawatt sul suo territorio. L’accordo risale al 2014 e prevede di ampliare la centrale nucleare di Paks. L’energia nucleare non è soggetta alle sanzioni dell’Unione Europea contro Mosca, e il governo di Orban si giustifica spiegando che il progetto è questione di interesse nazionale. Sul Fatto di domani vedremo i dettagli del piano e come ancora una volta, Budapest ha beffato l’Unione europea.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Il dress code del candidato. Forza Italia ha rieditato il suo manuale di immagine ad uso di aspiranti deputati e senatori. Nel centrodestra Matteo Salvini si affanna per rincorrere Meloni sui territori.

Un’infiltrata in casa Trump. Dopo la pubblicazione delle raccolte nel blitz dell’Fbi alla ricerca di documenti riservati trattenuti dall’ex presidente, i media Usa rivelano la storia di una donna ucraina che si sarebbe finta ereditiera per entrare nella residenza di Trump in Florida.

E Greg. Il comico Claudio Gregori è il protagonista della nostra intervista della domenica.

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