lunedì 27 giugno 2022

Il Fatto di Domani. La nuova Nato sfida Cina e Russia. Ballottaggi, resa dei conti nel centrodestra

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La nuova Nato sfida Cina e Russia

UCRAINA, ANCORA ARMI DAL G7 (E LA NATO AVVISA PUTIN). Al vertice dei sette grandi, in Germania, Zelensky invoca il pieno sostegno degli alleati. Ancora armi, dunque, per “ricacciare i russi” al di là dei confini in vigore prima del 24 febbraio. “Oggi – ha detto il leader ucraino – non è il momento di negoziare”. Sulla stessa linea il premier inglese Boris Johnson. Dal vertice di Elmau trapela come Joe Biden sia pronto ad inviare altre armi in Ucraina, tra cui missili anti-aereo a medio e lungo raggio. Mario Draghi resta saldamente al fianco della Casa Bianca: “Putin non deve vincere”. Il presidente del Consiglio ha ribadito la necessità di imporre un tetto al prezzo del gas. Su quel fronte, però, mister Bce ha già incassato il flop al Consiglio europeo. Ma ora prova a mettere in agenda il tetto al prezzo del petrolio russo. Sul giornale vi daremo i dettagli, ma non è detto che che la nuova proposta faccia breccia. Intanto, si avvicina il vertice del G20 a Bali, Indonesia, il prossimo novembre. Ci sarà anche Putin. Ursula von der Leyen avvisa Mosca: “Dobbiamo dirgli cosa pensiamo di lui e del suo modo di agire, guardandolo in faccia. il G20 è troppo importante per i paesi in via di Sviluppo per lasciarcelo rovinare”. Il prossimo appuntamento però è domani a Madrid, per il vertice Nato. Il segretario generale Jens Stoltenberg, al Financial Times, ha anticipato il nuovo progetto militare: un rafforzamento drastico delle difese sul fronte orientale, lungo i confini russi. Stoltenberg vede la Cina come una minaccia: “Una sfida alla nostra sicurezza, ai nostri interessi e ai nostri valori”. Domani racconteremo come una nuova “guerra fredda” globale si profili all’orizzonte. Sul campo, il conflitto non volge in favore di Kiev: dopo il ritiro delle truppe da Severodonetsk, il governatore di Lugansk Serhiy Gaidai chiede ai civili di lasciare la città di Lysychansk. Zelensky denuncia l’attacco a un centro commerciale di Kremenchuck. Missili russi anche nella regione di Odessa, dopo quelli che hanno colpito Kiev. Domani leggerete un reportage dalla capitale ucraina, dove le sirene antiaeree sono tornate a suonare.

BALLOTTAGGI, VINCONO I CIVICI MA ESULTA IL “CENTRINO” (E A DESTRA È RESA DEI CONTI). Enrico Letta gioisce per la vittoria ma Giorgia Meloni spegne il buon umore facendo la conta dei Comuni: “Centrosinistra e M5s governavano 56 Comuni, oggi ne governano 53. Il centrodestra governava 54 Comuni, oggi ne governa 58”. La leader di Fratelli d’Italia è obbligata a fare i conti con gli alleati. Il mancato accordo sui candidati ha pesato sulle sconfitte di Verona e Catanzaro, roccaforti della destra. A ben vedere, in quelle piazze hanno vinto candidati civici ben attenti a non identificarsi con la politica nazionale. A Verona, Damiano Tommasi ha tenuto ai margini della campagna elettorale i leader di centrosinistra. A Catanzaro, le liste civiche a sostegno di Nicola Fiorita hanno ottenuto più voti di Pd e M5s. In ambo i casi, le liti a destra hanno spianato la strada. Flavio Tosi, ex sindaco scaligero (ora in Forza Italia) in guerra con il meloniano Sboarina (primo cittadino uscente), offre la sintesi della faida a destra: “Se si sono rotti i tavoli a Catanzaro a Parma e anche altrove, la causa è Verona”. Poi ci sono i casi di Lucca e Carrara dove il “grande” centro non ha sfondato, anzi. A Carrara – dove il renziano Cosimo Ferri si è schierato con il candidato della destra Simone Caffaz – vince il Partito democratico con Serena Arrighi. A Lucca, Enrico Letta ha ospitato Carlo Calenda sul palco dell’ultimo comizio, prima del voto; ma le urne hanno premiato la destra con Mario Pardini. Sul giornale leggerete i numeri e le analisi dei risultati dei 13 ballottaggi. Una cosa è certa: anche stavolta, il primo partito è l’astensione.

GRILLO INCONTRA CONTE: IL DOPPIO MANDATO E IL SOSTEGNO A DRAGHI. Dopo la scissione di Luigi Di Maio, Beppe Grillo oggi ha incontrato Giuseppe Conte a Roma. Sul tavolo, in un colloquio di oltre tre ore, anche la regola sul vincolo del doppio mandato. Giuseppe Conte chiede delle deroghe, il garante che si era mostrato irremovibile apre spiragli di trattativa. Il tempo stringe, soprattutto in Sicilia, dove il pentastellato Giancarlo Cancelleri vorrebbe correre per le primarie di centrosinistra per candidarsi alle prossime regionali: ma senza deroghe, la partita sarebbe chiusa. Grillo blinda l’ex premier, dopo le frizioni del passato, parlando ai parlamentari M5s: “Con Conte abbiamo caratteri diversi, ma un rapporto ottimo, costruito giorno dopo giorno, io e lui ci sentiamo ogni giorno”. Domani leggerete cronaca e retroscena dell’incontro tra il presidente e il fondatore dei Cinque Stelle. Sul tappeto, anche il tema del sostegno al governo Draghi. Giovedì a Montecitorio, infatti, arriverà il decreto Aiuti, con la grana dell’inceneritore a Roma e del superbonus del 110% (la misura-bandiera dei Cinque stelle). Draghi e il ministro dell’Economia Daniele Franco non hanno mai nascosto i loro dubbi sul bonus. Non è un mistero come la base e una fetta dei parlamentari premano per lo strappo con Palazzo Chigi. Nel pomeriggio, Grillo ha incontrato all’Hotel Forum anche Claudio Cominardi (tesoriere del M5S) e il sociologo Domenico De Masi.

SICCITÀ, IN VISTA I RAZIONAMENTI DELL’ACQUA. Si alzano le temperature e si abbassano i livelli dei fiumi: la portata del Po diminuisce dell’80%, mentre la quantità di acqua piovuta risulta essere il 40-50% in meno rispetto alle medie degli ultimi anni. Sono i dati riportati dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, che ha aggiunto: “In alcune zone del Paese non possiamo escludere un razionamento dell’acqua e quindi la chiusura della distribuzione durante le ore diurne”. Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna e Umbria hanno già chiesto lo stato di emergenza. Si tratterà quindi di studiare nelle prossime settimane le misure da applicare. Preoccupante anche l’aumento degli incendi, che quest’anno sono “più del doppio dell’anno scorso e oltre sei volte di più che del 2020” aggiunge Curcio. Tra le Regioni in difficoltà, non sempre regna il principio della solidarietà nazionale. Domani spiegheremo come intende procedere il governo. Federconsumatori ha invitato palazzo Chigi ad intervenire subito per evitare conseguenze ancora peggiori sull’agricoltura: “Ad esempio i danni causati al settore agricolo, soprattutto al Nord, su diverse produzioni, dall’ortofrutta al riso”. L’associazione richiama l’attenzione sulla rete idrica ridotta a colabrodo: “La dispersione negli acquedotti è del 45,3%: vuol dire che si perdono in media 41,4 litri ogni 100 immessi nelle reti di distribuzione”. Il presidente della commissione Agricoltura, il dimaiano Filippo Gallinella, annuncia interventi: “Siamo pronti a chiedere uno sforzo nella prossima Legge di Bilancio per un piano shock da 2 miliardi di euro”. Forse se ne riparlerà in autunno.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

CovidSono 24.747 i nuovi contagi, le vittime sono invece 63. Sul Fatto leggerete i dettagli di un nuovo rapporto sull’efficacia dei vaccini per bambini.

Violenze invece di cure. Una Rsa colpita da 5 arresti: maltrattamenti nei confronti di un anziano, poi deceduto.

Ordigno per Leonardo. Pacco bomba nella sede romana dell’ex Finmeccanica, società del comparto difesa. L’ordigno era costruito per esplodere.


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