giovedì 7 aprile 2022

Il Fatto di domani. Solo carbone. E in estate: la Ue sceglie il condizionatore. Gas&Co, per sganciarci da Mosca ci rivolgiamo ai tagliagole

 tratto dalla newsletter de il fatto quotidiano

GLI AIUTI MILITARI A KIEV SI FANNO PIÙ PESANTI. La giornata di riunioni incrociate a Bruxelles è stata orientata dalle dichiarazioni del ministro degli esteri ucraino Kuleba al summit dei ministri della Nato: “Abbiamo tre richieste: armi, armi, armi”. Kiev vuole alzare il livello dello scontro, la diplomazia è ridotta ai minimi termini. “Dobbiamo parlare coi russi per fermare questa guerra ma il risultato dei negoziati sarà condizionato da quanto accade sul campo di battaglia e dalle sanzioni”, ha detto Kuleba. Stoltenberg già ieri aveva aperto all’invio di più armamenti e più pesanti all’Ucraina. Oggi il Times rivela che Londra starebbe mettendo a punto un piano per inviare blindati a Kiev. Come spiegherà il generale Fabio Mini sul Fatto di domani, questo è esattamente il modo per allontanare la pace. Johnson manderà anche 30 milioni di sterline di aiuti essenzialmente militari alla Polonia. Sul campo è ripresa l’offensiva russa su Mariupol e Kharkiv è stata pesantemente bombardata. Quanto a Bucha, l’Onu ha sospeso oggi la Russia dal Consiglio dei diritti umani e annunciato un’indagine indipendente per accertare i fatti. Il quotidiano tedesco Der Spiegel dà notizia di comunicazioni radio russe intercettate in cui i soldati ammetterebbero il massacro (ne ha parlato anche Giampiero Gramaglia nella sua audiocronaca su FQ Extra). Un video pubblicato sui media anglosassoni sembra mostrare alcuni militari ucraini giustiziare i soldati russi catturati il 30 marzo, a 10 km da Bucha.

DAL PARLAMENTO UE UN VOTO SIMBOLICO PER L’EMBARGO, MA LE VERE SANZIONI SLITTANO. Mentre la riunione dei 27 rappresentanti degli Stati membri non è ancora terminata, sembra che la Germania abbia ottenuto un rinvio dell’entrata in vigore dell’embargo sul carbone russo, che slitta ad agosto. Il premier dei Paesi Bassi Mark Rutte ha esplicitato oggi, in una conferenza stampa congiunta con Mario Draghi, la sua perplessità sull’idea di mettere un tetto al prezzo del gas in Europa, come chiesto dai Paesi iberici e, a voce più bassa, dall’Italia. Nel parlamento europeo però i partiti italiani hanno votato tutti a favore di una mozione che chiede lo stop all’importazione non solo del carbone, ma anche del gas e del petrolio russo. È un voto non vincolante, ma resta un segnale politico da parte dei partiti nazionali, che verificheremo sul Fatto di domani: sarebbero pronti a votare allo stesso modo nel nostro Parlamento?

IL PIANO PER FARE A MENO DELLA RUSSIA: PAGARE ALTRI AUTOCRATI. “La pace o il condizionatore”, così l’ha messa ieri sera Mario Draghi nella conferenza stampa di presentazione del Def, semplificando la questione della dipendenza energetica dalla Russia con una falsa opposizione. La questione va al di là dell’aria condizionata e lo mostreremo sul Fatto di domani, partendo dalle ricadute pratiche e spiegando perché la mossa non sarà indolore per la nostra economia. Il leader 5S Giuseppe Conte ha proposto di mettere in campo un nuovo Recovery europeo e uno scostamento di bilancio italiano per evitare che un contraccolpo finisca sulle spalle delle “famiglie e imprese già al limite delal sofferenza”. L’Italia intanto lavora per differenziare i fornitori di gas e petrolio. Draghi ha annunciato un viaggio ad Algeri lunedì, il ministro degli esteri Di Maio ha fatto sapere che nell’ultimo mese ha incontrato rappresentanti del Congo, Mozambico, Qatar e Azerbaigian con l’amministratore delegato di Eni. Tutti paesi strategici per differenziare le forniture, ma non certo campioni di democrazia. Come l’Arabia Saudita: lo spostamento del processo per la morte di Khashoggi da Istanbul a Riad non ha fatto clamore: sul giornale di domani intervisteremo la compagna del giornalista ucciso nel 2018, Hatice Cengiz.

COVID E VACCINI: CALA LA PROTEZIONE, SALGONO I MORTI. 1.049 decessi negli ultimi 7 giorni e un trend in salita rispetto alla settimana precedente. I dati della Fondazione Gimbe suonano l’allarme su un virus che non solo non smette di circolare, ma sembra diventare più pericoloso. Due sono i motivi, ha spiegato il presidente della fondazione Nino Cartabellotta: da un lato il calo dell’efficacia del vaccino, con la protezione della terza dose che ormai sta scemando, dall’altro il problema del sottoutilizzo dei farmaci antivirali di cui l’Italia dispone in abbondanza ma che non riesce a prescrivere per carenze organizzative della sanità territoriale. In tutto questo, la quarta dose non è una soluzione convincente per gli scienziati: ieri l’Ema ha detto no all’ipotesi di farla a tutti, ammettendo il secondo booster solo per gli over 80. Il consenso scientifico generale è che occorre aggiornare le formule. Sul Fatto di domani vedremo anche che i sintomi del Covid stanno cambiando.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Ponte Morandi, tutti a giudizio. Andrà a processo l’ex amministratore delegato di Autostrade Giovanni Castellucci con altre 58 persone per il crollo del viadotto di Genova il 14 agosto del 2018, che causò la morte di 43 persone. Il processo inizierà il 7 luglio. Aspi ed Aspea escono invece dal procedimento pagando 30 milioni.

Cucchi, arrivano le condanne anche per il depistaggio. Gli otto carabinieri accusati di avere messo in atto depistaggi dopo la morte di Stefano Cucchi sono stati condannati nel pomeriggio. Il giudice ha inflitto 5 anni al generale Alessandro Casarsa, tra gli altri, e 1 anno e 3 mesi al colonnello Lorenzo Sabatino. Agli imputati, a seconda delle posizioni, si contestano i reati di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia.

Intervista a David Leavitt. Il grande autore statunitense è in Italia per un tour di presentazioni. In questi giorni esce in libreria esce una riedizione di La lingua perduta delle gru.


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