domenica 17 aprile 2022

Fatto For Future. Carne creata in laboratorio, tra diffidenza e costi alti. L'epidemiologa: l'inquinamento uccide la fertilità

 tratto dalla newsletter de il fatto quotidiano fatto for future

Prosegue l’appuntamento con la newsletter Fatto For Future. Questa settimana, oltre alla consueta rubrica di Luca MercalliSabrina Provenzani fa il punto sulla carne creata in laboratorio, che potrebbe risolvere molti problemi di impatto ambientale, anche in previsione dell’aumento della richiesta di quella tradizionale. Ma, come vedremo, problemi (e diffidenza) sono ancora molti. Elisabetta Ambrosi ci parla della fertilità a rischio a causa di plastiche e pesticidi. Gli studi di una delle epidemiologhe più note al mondo dimostrano come l’umanità sta compromettendo seriamente il suo futuro riproduttivo.

Nello spazio dedicato alle associazioni ambientaliste, Legambiente ci parla di come la guerra sta mettendo a rischio la trasformazione ecologica dell’agricoltura (con vantaggi per le lobby), mentre Friend of the Earth ci raccolta il suo piano per fermare la deforestazione.

Infine, nella rubrica “Verdi si diventa” parliamo del miele, un alimento sempre più scarso a causa dell’inquinamento. Ecco di quali prodotti diffidare.

Buona lettura


Carne creata in laboratorio, tra diffidenza e costi alti

di Sabrina Provenzani

Mangereste carne coltivata in laboratorio? No, non le alternative vegetali alla carne come Beyond Meat o Impossible Burger, fra l’altro ancora di nicchia in Italia. Ma quello che, dal punto di vista ambientale, potrebbe essere la grande speranza della produzione carnivora: la coltivazione in laboratorio di cellule animali, completamente sostitutive dell’allevamento per il consumo alimentare.

Ormai sono diversi anni che la ricerca tenta di trasformare staminali in prodotti commestibili e commercializzabili. Come riporta il New York Times in un approfondimento sul tema, gli investimenti sono rilevanti: 3 miliardi di dollari, spinti da società private come Archer-Daniels-Midland e il colosso brasiliano della carne JBS; dall’onnipresente Bill Gates; da Leonardo Di Caprio, sempre in prima fila nel supporto di scelte ambientaliste: ma anche da istituzioni come il ministero dell’Agricoltura Usa e il Fondo nazionale di investimento del Qatar.

(continua a leggere)

Sterilità e aborti

Fertilità, “plastica e pesticidi mettono a rischio l’umanità”

Secondo una delle epidemiologhe ed esperte di medicina riproduttiva più note nel mondo, Shanna H. Swan, le sostanze chimiche presenti nel nostro organismo stanno turbando il nostro equilibrio ormonale, determinando un caos riproduttivo che può intaccare la fertilità. Cosa fare per attenuare i rischi

di Elisabetta Ambrosi

Liberi tutti

Agricoltura, la guerra minaccia la via ecologica (le lobby ringraziano)

Molte materia prime venivano da Russia e Ucraina. Le fantasiose ipotesi di aprire le porte a mais proveniente da aree in cui vengono coltivate varietà di Ogm o con limiti per i pesticidi molto meno stringenti rispetto a quelli Ue dovrebbero essere messe nel cassetto, come anche l’alternativa di ricorrere all’olio di palma, con i disastrosi effetti che questo comporta

di Angelo Gentili (Responsabile Agricoltura Legambiente)

Iniziative

Foreste cancellate o degradate: i progetti per far leva sulle istituzioni

L'associazione Friend of the Earth sta raccogliendo le firme per fermare le attività di deforestazione delle società di gomma e olio di palma nella foresta tropicale del bacino del Congo, una delle aree maggiormente colpita degli ultimi decenni

di Friend of the Earth

Verdi si diventa

Il clima minaccia il miele, attenti a quello cinese

La crisi climatica sta minacciando questo settore in maniera sempre più drammatica, in Italia la produzione è calata e arrivano sul mercato prodotti di altri Paesi, spesso con dei rischi

di Elisabetta Ambrosi

Clima impazzito

Neve pure sull’Etna, Antartide più caldo di 40°C

In Italia – Tra domenica 20 e lunedì 21 marzo, proprio a ridosso dell’Equinozio di primavera, aria fredda da Est ha ancora portato neve a 600-900 m dal Gargano, alla Sila, all’Etna. In seguito un vasto anticiclone ha ristabilito ovunque il sereno, l’eredità delle correnti balcaniche si è ancora avvertita con gelate notturne nelle pianure […]

di Luca Mercalli


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