lunedì 31 gennaio 2022

Il Fatto di domani. Il Cdm dei sospetti sulle macerie della guerra per il Colle: tutte le decisioni sul Covid rimandate

 tratto da https://www.ilfattoquotidiano.it/fq-newsletter/il-fatto-di-domani-del-31-gennaio-2022/?utm_campaign=Echobox2021&utm_content=fattoquotidiano&utm_medium=social&utm_source=Twitter#Echobox=1643652407-3

IL PRIMO TEST DEL GOVERNO DOPO LA GUERRA DEL COLLE. Una riunione di mezz’ora. Dopo la battaglia del Quirinale, di più non si è riuscito a fare per tornare alla routine governativa. Sono molti i dossier da riprendere in mano dopo la settimana dell’elezione presidenziale (a proposito, Sergio Mattarella giurerà giovedì per il secondo mandato), da quello del Covid a quello economico, con il rincaro dei prezzi dell’energia che non si ferma, i progetti del Pnrr da avviare e i vincoli da rispettare. I partiti della maggioranza sono arrivati oggi alla riunione ammaccati, frazionati in correnti, con rese dei conti interne in arrivo e alleanze da rimettere in discussione. Anche il presidente del Consiglio, però, che è stato tra i protagonisti della corsa al Colle e non è riuscito ad aprirsi come voleva la strada per l’elezione al Quirinale, non può far finta di niente. I diversi megafoni draghiani in questi giorni restituiscono l’immagine di un premier risentito, pronto a “tirare dritto” e a “dire no ai partiti”. E così il day-after oggi si è risolto in poca cosa: si è prorogato di 10 giorni l’obbligo di mascherina all’aperto e la chiusura delle discoteche (norme che scadevano oggi), mentre per tutto il resto i ministri sono stati riconvocati mercoledì. Tra i temi da discutere ci sarà anche, fa sapere Palazzo Chigi “una puntuale ricognizione della situazione relativa ai principali obiettivi del primo semestre dell’anno”. Poche parole e dette seccamente, insomma. Non proprio un segnale di distensione. Sul Fatto di domani racconteremo com’è andata questa prima riunione dopo la guerriglia del Colle (un ministro ha parlato alle agenzie di “clima surreale”), e cercheremo di capire se i Migliori traballano. Marco Travaglio farà poi un’autopsia della stampa mainstream, che per giorni ha sostenuto l’inevitabilità dell’ascesa di Draghi al Quirinale e ora si trova impacciata nel cercare di far passare anche la mancata elezione come una vittoria del premier. Inoltre, per un’analisi del vulnus del secondo mandato presidenziale intervisteremo il costituzionalista Gaetano Azzariti.

DENTRO LA CRISI DEI 5 STELLE. L’abbiamo detto, tutti i partiti escono con le ossa rotte dall’elezione del capo dello Stato. Il centrodestra è evaporato dopo la gestione più che caotica delle trattative da parte di Matteo Salvini, con Giorgia Meloni che ha dato pubblicamente per morta l’alleanza e Forza Italia che cerca un nuovo protagonismo al centro. La Lega ha convocato un direttivo federale per domani e ci si aspetta che verranno a galla i dissidi tra il leader leghista e il suo vice Giancarlo Giorgetti. Com’è noto, una frattura si è aperta anche nei 5 Stelle, tra Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. L’attuale ministro degli Esteri si è schierato contro la candidatura di Elisabetta Belloni, ha sostenuto l’opzione di Draghi al Quirinale e ha criticato apertamente la gestione di Conte. Qui il riassunto del dibattito finora. Sul Fatto di oggi l’ex 5S Di Battista ha attaccato Di Maio e affermato che gli “interessa di più salvaguardare il suo potere personale che gli interessi del Movimento”. Manco a dirlo, i soliti giornaloni hanno riscoperto le qualità politiche di Di Maio, nonostante prima lo definissero spesso come “l’ex stuart del San Paolo”. Nel pomeriggio diversi parlamentari M5S hanno preso le difese di Di Maio, vittima di una campagna d’odio, dopo che sui social alcuni account hanno lanciato l’hashtag #DiMaioOut. Il ministro ha avuto pure la solidarietà di Brunetta. Sul Fatto di domani vedremo quali sono le “armi” a disposizione di Conte e Di Maio in questa battaglia per la leadership.

COVID, MISURE ANCORA DA PRENDERE. A parte la questione politica, il Consiglio dei ministri di oggi è importante anche per i suoi contenuti. Oggi, come abbiamo detto, si è deciso di prorogare fino al 10 febbraio l’obbligo di mascherina all’aperto e la chiusura delle discoteche, ma le questioni pandemiche sono molteplici. C’è il tema della durata del super green pass per chi ha tre dosi (la settimana scorsa si era anticipato che sarebbe diventato di durata illimitata), poi le modifiche alle norme sulla scuola, che finora hanno riportato tanti studenti in Didattica a distanza (su numeri c’è dibattito, per il Ministero sarebbero il 15% le classi in Dad, per l’associazione dei presidi il 38%). Tanto che in serata Draghi, il ministro dell’Istruzione Bianchi e quello della Salute, Speranza, si sono incontrati per parlare delle nuove regole per le scuole. Sul fronte sanitario, l’epidemia da giorni migliora sul piano dei contagi. Oggi i nuovi positivi sono 57.700, in diminuzione rispetto a lunedì scorso. Ma i morti sono ancora 349, più che raddoppiati rispetto al mese scorso e non scende neanche la percentuale dell’occupazione delle terapie intensive, che resta al 16%.

PARTY-GATE, BOJO GETTA LA MASCHERA MA NON SI DIMETTE. “Chiedo scusa, accetto le conclusioni del rapporto sul partygate”. Dopo aver negato fino all’ultimo, oggi il premier britannico Boris Johnson ha ammesso le sue responsabilità al parlamento di Londra. In giornata infatti è stata resa pubblica una sintesi del report stilato dall’alta funzionaria Sue Gray, incaricata di indagare sullo scandalo delle feste organizzate da membri del governo britannico durante il lockdown dell’anno scorso. Il documento stigmatizza “errori di leadership e di giudizio”, ma soprattutto accusa i politici coinvolti, premier incluso, di aver dato prova di non saper rispettare “non solo gli standard comportamentali elevati che ci si aspetta da chi ricopre incarichi pubblici, ma anche gli standard richiesti all’intera popolazione britannica”. Bojo tuttavia non sembra intenzionato a dimettersi, nonostante le richieste dell’opposizione. Sono 16 i party messi sotto accusa, 12 dei quali sono oggetto di un’indagine da parte della polizia di Londra. Tra queste anche quella del compleanno del premier, il 19 giugno del 2020. Sul Fatto di domani approfondiremo le ricadute politiche di questo scandalo.


LE ALTRE NOTIZIE CHE TROVERETE

Maturità, la rivincita dello scritto. Il ministero dell’Istruzione ha ripristinato due prove scritte per l’esame di maturità 2022 (italiano e seconda prova) e anche per quello di terza media. Gli studenti non sono d’accordo.

Il tracollo di Saipem. La società controllata al 30% da Eni e al 12,5 da Cdp, che si occupa di infrastrutture per l’estrazione petrolifera e il trasporto di gas, ha perso quasi il 30% del suo valore in borsa oggi, dopo aver annunciato perdite per oltre un terzo del capitale sociale durante il 2021.

La maxi-frode sui bonus edilizi. 78 indagati e 35 misure cautelari disposte per un’inchiesta partita a Rimini che ha svelato “società create ad hoc, commercializzati 440 milioni di falsi crediti” da parte di “veri e propri habitué della frode”.

Portogallo, le ragioni di una vittoria. Un’analisi sulla scommessa del leader socialista portoghese António Costa, e su come cambia il suo governo dopo la vittoria elettorale.

Sanremo, pronti via! Domani parte il 72° Festival della canzone italiana. Oltre a presentare i cantanti in gara quest’anno, intervistiamo uno dei concorrenti più originali, Giovanni Truppi.


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Afghanistan, l’unica certezza adesso è la fame nera

Nell'Emirato islamico, i talebani da soli non riescono a far fronte alla mancanza di cibo, le famiglie disperate vendono i figli. Poi c’è la repressione: 150 le testate dei media chiuse, i giornalisti sono stati picchiati e arrestati

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