"Ricordo che la prima volta che mi interessai al comune di San Vito Lo Capo fu quando lessi che esisteva un comitato che si batteva contro una nuova cementificazione legata al porto turistico. Era l’epoca in cui raccoglievo testimonianze sui danni che i porti (erroneamente definiti “porticcioli”) arrecano alla costa dove vengono realizzati, porti che si moltiplicarono grazie al “decreto Burlando” (uno dei tanti favori che i post- comunisti hanno fatto e fanno ai ricchi).

Ne uscì il saggio Il mare privato, che a tutt’oggi rimane l’unico studio dedicato alla problematica dei porti turistici. In quella occasione mi misi in contatto con il comitato che si batteva contro il nuovo cemento e mi ripromisi di andare a verificare di persona lo stato dei luoghi, anche – non lo nego – attirato dalla bellezza del territorio, specie per due splendide particolarità: una spiaggia di sabbia fine e tante pareti di solidissimo calcare a due passi dalla costa."