<Vendere frigoriferi agli eschimesi. In fondo è questo il compito di marketing e pubblicità. Convincerci che abbiamo bisogno di qualcosa che in realtà non ci serve a niente. È un gioco con una regola, almeno in teoria. Non si possono dire bugie, o almeno non troppo sfacciate. Un confine labile da definire su cui da sempre ballano le aziende. Gli esempi sono pressoché infiniti. Tra questi c’è anche quello delle acque minerali addizionate con collagene, acido ialuronico e/o altre sostanze come lo zinco. Sostanze, in particolare l’acido ialuronico, che sono da tempo utilizzate nella medicina estetica per migliorare l’aspetto della pelle, tramite piccole iniezioni sottocutanee ma che non si capisce bene che effetto abbiano se ingerite. Eppure le campagne pubblicitarie sono battenti e il messaggio che veicolano è che bere questo tipo di acqua ha effetti benefici sulla pelle e la sua estetica.

Molti big del settore si sono buttati su questo ricco business. E c’è da capirli: le bottigliette si vendono a circa 1,5 euro per 33cl, circa cinque volte rispetto alle normali acque minerali. I costi delle sostanze aggiunte modesti. Il collagene è un prodotto di scarto delle lavorazioni di carne o pesce. Va semplicemente purificato. Dopo di che è assolutamente insapore e inodore. Acqua San Benedetto, Sant’Anna, ma non solo. Sant’Anna propone Sant’Anna beauty, acqua “al collagene bovino”. Quella commercializzata da San Benedetto si chiama invece “Skin Care”,>