"L’altro ieri a Roma, 22 giugno, facevano 34 gradi e il livello di umidità era preoccupante. Si faceva letteralmente fatica a respirare, uscendo di casa si veniva travolti da un’ondata di phon caldo, salire in macchina un’impresa improba. Eppure la vita continuava a svolgersi normalmente, gente che andava al lavoro, bambini in giro, etc. E giustamente. Che altro potrebbero fare le persone se non tentare di continuare a vivere la loro vita? Chi di riscaldamento globale e crisi climatica non si occupa, chi fa il suo lavoro e basta, non è un politico o uno scienziato tenta di mettere in atto delle misure di adattamento. Si accende l’aria condizionata, chi può va in piscina, si aspetta la notte per un po’ di rinfresco anche se non arriva."