domenica 26 luglio 2020

"La seconda vita degli operai che hanno abbandonato l’Ilva di Taranto: “Ora arte, cibo e turismo. Il posto fisso? Va bene per i film di Zalone”

tratto dall'articolo https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/07/26/la-seconda-vita-degli-operai-che-hanno-abbandonato-lilva-di-taranto-ora-arte-cibo-e-turismo-il-posto-fisso-va-bene-per-i-film-di-zalone/5879251/?utm_campaign=lavoro-precari&utm_medium=twitter&utm_source=twitter
"Il caffè letterario di Vincenzo dedicato ad Alda Merini, che a Taranto visse per un periodo della sua vita. La rosticceria di Aldo e Marco, dove campeggia ancora una tuta dell'Ilva: "Quando facevamo le lotte i colleghi ci rispondevano: 'Se ci chiudono veniamo a mangiare a casa vostra'. Ora speriamo che lo facciano". La terza vita di Marco, che ora fa il macellaio. Emanuele, tornato alle sue radici con un b&b nella città vecchia e i tattoo di Francesco. Ecco cosa fanno oggi gli ex operai che, prima di essere considerati un esubero, hanno scelto di lasciare l'acciaieria e accettare l'incentivo di 60mila euro proposto da ArcelorMittal"

di Francesco Casula | 26 LUGLIO 2020

La seconda vita degli operai che hanno abbandonato l’Ilva di Taranto: “Ora arte, cibo e turismo. Il posto fisso? Va bene per i film di Zalone”

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