"Il caffè letterario di Vincenzo dedicato ad Alda Merini, che a Taranto visse per un periodo della sua vita. La rosticceria di Aldo e Marco, dove campeggia ancora una tuta dell'Ilva: "Quando facevamo le lotte i colleghi ci rispondevano: 'Se ci chiudono veniamo a mangiare a casa vostra'. Ora speriamo che lo facciano". La terza vita di Marco, che ora fa il macellaio. Emanuele, tornato alle sue radici con un b&b nella città vecchia e i tattoo di Francesco. Ecco cosa fanno oggi gli ex operai che, prima di essere considerati un esubero, hanno scelto di lasciare l'acciaieria e accettare l'incentivo di 60mila euro proposto da ArcelorMittal"
di Francesco Casula | 26 LUGLIO 2020
La seconda vita degli operai che hanno abbandonato l’Ilva di Taranto: “Ora arte, cibo e turismo. Il posto fisso? Va bene per i film di Zalone”
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