di Francesco de Augustinis La Stampa Negli ultimi decenni è aumentata in modo esponenziale la produzione zootecnica globale che nel 2018 è arrivata a superare 350 milioni di tonnellate annue con circa 80 miliardi di animali allevati in sistemi prevalentemente intensivi (dati FAO 2018). Nello stesso arco temporale, secondo il Programma per l’ambiente delle nazioni unite (UNEP), è aumentata la frequenza con cui nascono nuove “zoonosi”, ovvero malattie provenienti dagli animali che colpiscono l’uomo. Secondo gli esperti, esistono legami comprovati tra questi due fenomeni, che riguardano il ruolo della produzione zootecnica nell’incrementare la distruzione degli ecosistemi e nel fare da vettore per la trasmissione e la mutazione di nuovi virus.
Pontinia (LT) dall'ambiente, alla difesa dei diritti civili e sociali, dalla politica alla tecnica. Si riportano stralciriportandone autori. Nota: qualora si ritenga la pubblicazione (o i commenti) siano lesivi o notizie superate si prega di comunicarlo con mail giorgio.libralato@gmail.com e saranno rimossi. Oppure allo stesso modo si può esercitare il diritto di replica. Qualora si ritenga che una pubblicazione o parte di essa ledano i diritti di copyright o di autore saranno rimossi
martedì 2 giugno 2020
Esiste un legame tra allevamenti intensivi e aumento delle epidemie? Il ruolo della produzione zootecnica nella nascita e diffusione di nuovi virus. Articolo prodotto in collaborazione con One-Earth, un progetto di informazione indipendente sulla perdita di equilibrio del pianeta legata alla distruzione degli habitat e all’attuale sistema di produzione alimentare
https://www.lastampa.it/tuttogreen/2020/05/29/news/esiste-un-legame-tra-allevamenti-intensivi-e-aumento-delle-epidemie-1.38891036
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