L’indagine di Perugia
IL PM ROMANO Luca Palamara, sospeso da
funzione e stipendio, è stato consigliere del
Csm e presidente dell’Associazione nazionale
magistrati, il sindacato delle toghe. È indagato
a Perugia per corruzione. Secondo le accuse
avrebbe ricevuto utilità, viaggi e soggiorni
all’estero e in Italia pagati per lui, per una sua
amica e per la sua famiglia, dall’imprenditore
Fabrizio Centofanti, anche lui indagato per
corruzione, come l’amica di Palamara, Adele
Attisani. La donna avrebbe ricevuto da
Centofanti anche 23 mila euro per lavori di
ristrutturazione nella sua casa romana.
Secondo i pm, Palamara avrebbe ottenuto
“utilità” da Centofanti quale “consigliere del
Csm, per l’esercizio delle sue funzioni”. Sul
cellulare di Palamara la Procura di Perugia
aveva fatto installare un trojan, captando così,
nel maggio dello scorso anno, una serie di
conversazioni tra il pm e i parlamentari Pd
Cosimo Ferri, Luca Lotti e 5 togati del Csm, poi
costretti alle dimissioni. Le intercettazioni
hanno svelato il piano di toghe e politica per
pilotare la nomina del procuratore di Roma.
Spingevano per Marcello Viola, procuratore
generale di Firenze, ignaro di quelle manovre. IPROTAGONISTI
MASSIMO
FORCINITI
Presidente di sezione al
Tribunale di Crotone e
membro di Unicost, ex
componente del Csm
NICOLA
CLIVIO
Gip a Milano ex
componente del Csm,
membro della
corrente Area
EUGENIO
ALBAMONTE
Ex presidente
dell'Associazione
nazionale
magistrati
FRANCESCO
MOLLACE
Ex sostituto
procuratore generale
di Reggio
Calabria oggi a Roma
(dall'articolo di Antonio Massari Il fatto quotidiano 1 maggio 2020
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